Secondo uno studio la pollinosi rappresenta un fattore di rischio per la sindrome da apnea ostruttiva e ipopnea del sonno
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Uno studio pubblicato su BMC Pulmonary Medicine ha mostrato che la pollinosi rappresenta un fattore di rischio per la sindrome da apnea ostruttiva e ipopnea del sonno (OSAHS), sottolineando la necessità di vigilare sul monitoraggio e sulla gestione dell’OSAHS negli individui a rischio di pollinosi.
Razionale e disegno dello studio
La sindrome da apnea ostruttiva-ipopnea del sonno (OSAHS) è un disturbo comune che colpisce circa il 4% degli adulti. Provocata dall’ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e per l’invecchiamento precoce, oltre a compromettere le funzioni cognitive e aumentare il rischio di incidenti stradali.
La pollinosi, una reazione allergica ai pollini, colpisce il 14,4% degli adulti e causa sintomi come congestione nasale e prurito oculare, influenzando la qualità della vita.
Lo studio in questione ha analizzato i dati dello studio NHANES (2005-2018) per valutare il legame esistente tra pollinosi e OSAHS, con l’obiettivo di migliorare diagnosi e prevenzione. A tal scopo, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 6.500 adulti che avevano compilato dei questionari nell’ambito del National Health and Nutrition Examination Survey (2005-2018).
Lo studio ha coinvolto 3.258 partecipanti classificati come affetti da OSAHS (sindrome da apnea ostruttiva del sonno e ipopnea) sulla base delle loro risposte a domande riguardanti il russamento, la sonnolenza diurna e gli episodi di respiro interrotto o ansimante durante il sonno. Un numero uguale di partecipanti senza OSAHS è stato incluso come gruppo di confronto.
I partecipanti che avevano dichiarato di aver sperimentato un episodio di febbre da fieno nell’ultimo anno sono stati considerati affetti da pollinosi.
I ricercatori hanno quindi esaminato la relazione tra pollinosi e OSAHS utilizzando tre modelli statistici: un modello non sottoposto ad aggiustamenti, un modello minimamente sottoposto ad aggiustamenti e un modello completamente corretto.
Risultati principali
Lo studio ha evidenziato l’esistenza di differenze demografiche significative tra i gruppi in relazione a fattori come pollinosi, età, genere, peso, BMI, circonferenza della vita, proteine e grassi.
Nei tre modelli statistici aggiustati, è stata osservata un’associazione costante tra pollinosi e OSAHS. In particolare:
– Il Modello 1 ha mostrato un odds ratio (OR) pari a 1,31 (IC95%: 1,16–1,48, P < 0,001)
– Il Modello 2 ha riportato un OR di 1,35 (IC95%: 1,19–1,54, P < 0,001)
– Il Modello 3 ha indicato un OR di 1,29 (IC 95%: 1,1–1,5, P = 0,002).
Questi risultati suggeriscono che la relazione tra pollinosi e OSAHS rimane solida anche dopo l’inclusione di altre covariate.
La stratificazione del rischio ha confermato che la pollinosi rappresenta un fattore di rischio per OSAHS (OR = 1,28, IC95%: 1,1–1,5, P = 0,002).
Ulteriori analisi statistiche, infine, hanno ulteriormente supportato l’utilità della pollinosi come marcatore diagnostico per l’OSAHS e dimostrato l’esistenza di una correlazione positiva tra la prevalenza della pollinosi e l’incidenza dell’OSAHS.
Punti di forza e debolezza dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno tenuto a sottolineare la presenta di diversi punti di forza dello studio.
Il primo punto di forza, innanzitutto, risiede nel fatto che questo si basa sui dati del database NHANES, considerati affidabili e rappresentativi, fornendo così una solida base per l’analisi.
L’associazione tra pollinosi e OSAHS è stata esplorata in modo approfondito, evidenziando significative differenze nei dati di base tra i gruppi di malattia e di controllo, non solo per la pollinosi, ma anche per variabili come età, sesso, BMI e circonferenza della vita.
L’analisi dell’associazione ha dimostrato che la pollinosi ha un effetto rilevante sul rischio di OSAHS, emergendo come un fattore di rischio indipendente.
Tuttavia, lo studio presenta alcune limitazioni. In primo luogo, essendo basato su dati NHANES e adottando un disegno osservazionale trasversale, non è stato possibile stabilire una relazione causale o una sequenza temporale tra pollinosi e OSAHS. Per superare questo limite, futuri studi dovrebbero adottare un approccio longitudinale o prospettico. Inoltre, i dati NHANES si basano su autovalutazioni per determinare la presenza di russamento, sonnolenza diurna e anamnesi di rinite allergica, senza validazione clinica o mediante polisonnografia.
La mancanza di test specifici sugli allergeni limita la precisione nell’individuare la causa della pollinosi. Sarebbe quindi opportuno integrare criteri diagnostici più rigorosi per confermare i risultati.
Nonostante il controllo dei fattori confondenti, alcuni elementi come l’esposizione ambientale (qualità dell’aria, concentrazione di pollini), l’impiego di farmaci per le allergie e la gravità della pollinosi non sono stati completamente analizzati, pur potendo influenzare il rischio di OSAHS. Studi futuri dovrebbero includere questi aspetti e applicare modelli statistici più sofisticati per valutarne l’impatto.
Inoltre, dato che i dati NHANES derivano principalmente dalla popolazione statunitense, i risultati potrebbero non essere generalizzabili ad altre aree geografiche con background genetici, ambientali o sanitari differenti. Per migliorare la validità esterna dello studio, sarà necessario replicare l’analisi su coorti indipendenti provenienti da diverse regioni.
Da ultimo, anche la dimensione limitata del campione di individui reclutati nello studio potrebbe rappresentare un’ulteriore criticità: di qui la necessità che studi futuri abbiano dimensioni numeriche più congrue.
Riassumendo
In conclusione, questo studio, utilizzando il database NHANES, è stato il primo a riportare la prevalenza della OSAHS tra gli individui con pollinosi, confermando un’associazione significativa tra la pollinosi e il rischio di OSAHS.
In tutti e tre i modelli sviluppati, la pollinosi emerge costantemente come un fattore di rischio per la OSAHS, dimostrandone il valore predittivo.
Questi risultati offrono una solida base per la prevenzione e la diagnosi precoce della OSAHS.
Bibliografia
Zhang, S et al. Association between pollinosis and obstructive sleep apnea hypopnea syndrome in the US population: evidence from the NHANES database 2005–2018. BMC Pulm Med 25, 113 (2025). https://doi.org/10.1186/s12890-025-03581-5
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