Pfizer interrompe lo sviluppo di danuglipron, GLP-1 orale per l’obesità


Pfizer ha ufficialmente annunciato l’interruzione dello sviluppo di danuglipron (PF-06882961), agonista orale del recettore GLP-1, che era in fase di sperimentazione per l’obesità

L'ormone della crescita a lunga durata d'azione per il trattamento del deficit di GH in età pediatrica, sviluppato da Pfizer, ha ottenuto la rimborsabilità

Pfizer ha ufficialmente annunciato l’interruzione dello sviluppo di danuglipron (PF-06882961), agonista orale del recettore GLP-1, che era in fase di sperimentazione per la gestione cronica del peso. La decisione, resa nota il 14 aprile 2025, rappresenta un passo indietro significativo per l’azienda nel competitivo settore dei farmaci per l’obesità, dominato attualmente da Novo Nordisk e Eli Lilly.

La sospensione del programma clinico arriva dopo una revisione complessiva dei dati clinici disponibili e di recenti indicazioni da parte delle autorità regolatorie. Sebbene gli studi di ottimizzazione della dose nella formulazione a somministrazione unica giornaliera avessero raggiunto gli obiettivi farmacocinetici prefissati, un episodio isolato di potenziale epatotossicità ha sollevato sufficienti preoccupazioni da portare alla chiusura definitiva del programma.

Un profilo promettente frenato da un evento epatico
Il danuglipron appartiene alla classe degli agonisti del recettore del peptide-1 glucagone-simile (GLP-1), molecole che mimano l’azione dell’ormone endogeno coinvolto nella regolazione della glicemia e dell’appetito. Legandosi al recettore GLP-1, queste sostanze stimolano la secrezione insulinica in maniera glucosio-dipendente, rallentano lo svuotamento gastrico e riducono l’assunzione di cibo, rendendole particolarmente efficaci nel trattamento del diabete tipo 2 e, più recentemente, dell’obesità.

L’interesse per una formulazione orale, come quella sviluppata da Pfizer, risiedeva nella possibilità di superare le barriere legate alla somministrazione iniettabile degli agonisti GLP-1 attualmente approvati, aumentando l’aderenza terapeutica. I dati finora raccolti su oltre 1.400 pazienti indicavano una frequenza di innalzamento degli enzimi epatici in linea con quella degli altri farmaci della stessa classe. Tuttavia, in uno degli studi di ottimizzazione della dose (NCT06567327 e NCT06568731), un paziente asintomatico ha mostrato segni di possibile danno epatico indotto dal farmaco. La situazione si è risolta rapidamente dopo l’interruzione della terapia, ma ha rappresentato un segnale d’allarme sufficiente per fermare lo sviluppo del candidato.

Dal bis-giornaliero al monodose: un percorso già travagliato
Non si tratta della prima difficoltà incontrata nel percorso di danuglipron. Pfizer aveva già interrotto lo sviluppo della formulazione a somministrazione due volte al giorno, a causa degli elevati tassi di interruzione del trattamento osservati nei pazienti. Nonostante ciò, l’azienda aveva deciso di continuare l’investigazione di una formulazione a dose unica giornaliera, che nelle fasi iniziali aveva mostrato un potenziale competitivo in termini di efficacia e tollerabilità.

Il responsabile della ricerca e sviluppo di Pfizer, Chris Boshoff, ha commentato la decisione con rammarico, sottolineando però l’impegno continuo dell’azienda nell’ambito delle malattie metaboliche e cardiovascolari. Pfizer intende proseguire lo sviluppo di altri candidati orali per la gestione del peso, tra cui il PF-07976016, un antagonista del recettore del polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente (GIPR), attualmente in fase II di sperimentazione clinica, e il GLP-1 agonista di nuova generazione PF-06954522, ancora in fase preclinica.

Impatti sul mercato e prospettive future
Il fallimento di danuglipron ha avuto ripercussioni immediate sul mercato finanziario e ha riacceso l’interesse verso aziende emergenti nel settore. Le azioni di Viking Therapeutics, considerata da tempo una potenziale candidata per un’acquisizione da parte di Pfizer, hanno registrato un aumento superiore al 13% lo stesso giorno dell’annuncio. Viking sta sviluppando VK2735, un agonista duale dei recettori GLP-1 e GIP, che ha recentemente mostrato dati promettenti sulla perdita di peso in studi della durata di 13 settimane e si appresta a entrare in fase III.

Secondo alcuni analisti, tra cui Andy Hsieh di William Blair, VK2735 potrebbe offrire a Pfizer l’opportunità di recuperare terreno nella lotta all’obesità e puntare a una posizione di leadership, rompendo l’attuale primato di Novo Nordisk e Eli Lilly.

La vicenda di danuglipron evidenzia la complessità dello sviluppo di farmaci innovativi nel campo dell’obesità, un’area terapeutica che resta ad alto rischio ma di enorme potenziale. I dati completi del programma clinico di danuglipron verranno presentati in una futura conferenza scientifica o pubblicati su rivista peer-reviewed, ma l’episodio sottolinea ancora una volta l’importanza di monitoraggi rigorosi e valutazioni attente della sicurezza, anche di fronte a risultati farmacocinetici e clinici promettenti.