Antibiotici a neonati di una settimana legati ad aumento del rischio asma a 6 anni


Uno studio ha trovato un legame tra l’assunzione di antibiotici nei neonati di una settimana (per un problema medico della madre) e un aumento del rischio di asma all’età di 6 anni

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Uno studio presentato al congresso annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology ha trovato un legame tra l’assunzione di antibiotici nei neonati di una settimana (per un problema medico della madre) e un aumento del rischio di asma all’età di 6 anni. Tali risultati sottolineano la necessità di implementare programmi educativi ad hoc per ridurre l’utilizzo improprio degli antibiotici in fase perinatale.

Razionale e disegno dello studio
L’esposizione agli antibiotici nella prima infanzia rappresenta un fattore di rischio per l’asma infantile. Tuttavia, questa associazione potrebbe essere influenzata da un bias di indicazione (una distorsione dovuta al motivo per cui il trattamento è stato prescritto).
Detto in altre parole: gli antibiotici vengono spesso prescritti ai bambini per trattare le infezioni respiratorie, e queste infezioni stesse potrebbero contribuire allo sviluppo dell’asma. Di conseguenza, potrebbe sembrare che siano gli antibiotici a causare l’asma, quando in realtà il problema potrebbe essere l’infezione che ha richiesto il loro impiego.

Su questi presupposti è stato implementato il nuovo studio presentato al congresso, che si è proposto di valutare il rischio di asma infantile nei bambini trattati con antibiotici dopo la nascita, ma per una indicazione materna (es: un’infezione post-parto).
Ciò permette di isolare meglio l’effetto degli antibiotici stessi, evitando il problema del bias di indicazione.

A tal scopo, attingendo ai dati relativi alle nascite tra il 2006 e il 2018 in una struttura ospedaliera materno-infantile israeliana, i ricercatori hanno valutato 14.807 figli sani e nati “a termine” da madri con una coltura vaginale di Streptococco di gruppo B positiva per determinare la relazione tra il trattamento antibiotico per un’indicazione materna in bambini di 1 settimana e il rischio di asma all’età di 6 anni. Costituivano motivi di esclusione dei figli dallo studio l’essere affetti da sintomi respiratori/polmonite postnatale o colture positive di sangue/liquido cerebrospinale, secondo quanto scritto nell’abstract di presentazione del lavoro.

All’interno di questa popolazione, 311 bambini erano stati trattati con antibiotici ad 1 settimana di vita, mentre i restanti non erano stati trattati con antibiotici a questa età.

Risultati principali
Dopo l’aggiustamento dei dati per diverse covariate (etnia, modalità di parto, peso alla nascita, sesso, asma materno, uso materno di antibiotici durante la gravidanza e stato socioeconomico), i ricercatori hanno osservato un rischio significativamente aumentato di asma all’età di 6 anni nei bambini che sono stati sottoposti a trattamento antibiotico rispetto a quelli che non erano stati trattati (RR = 1,3; IC 95%: 1,04-1,6).

Dopo aver incrociato i dati dei neonati trattati con antibiotici con quelli di neonati non trattati in base alla tecnica del propensity score matching, secondo un rapporto di 1:3, i ricercatori hanno nuovamente riscontrato un aumento del rischio di asma all’età di 6 anni nel gruppo trattato con antibiotici (RR = 1,31; IC95%; 1,01-1,69).

Da ultimo, oltre al rischio di asma infantile, i ricercatori hanno documentato l’esistenza di un’associazione significativa tra l’impiego di beta-agonisti a breve durata d’azione e il trattamento antibiotico postnatale (P = 0,043), così come tra la rinite allergica e il trattamento antibiotico postnatale (P = 0,011).

Bibliografia
Kristal E. Isolated perinatal antibiotic exposure due to maternal GBS and the risk for childhood asthma. Abs. 070; 2025 AAAAI/WAO Joint Congress; Feb. 28-March 3, 2025; San Diego.