Si chiama Valentina Cirelli la cittadina italiana, originaria della provincia di La Spezia, in stato di detenzione da quasi una settimana in Guinea Bissau
Si chiama Valentina Cirelli la cittadina italiana, originaria della provincia di La Spezia, in stato di detenzione da quasi una settimana in Guinea Bissau, senza aver consultato un avvocato e senza che le sia ancora stato contestato alcun reato. La polizia l’ha tratta in arresto lo scorso 19 aprile per presunti atti vandalici ai danni della Gmg Mining Sarl, una società cinese, titolare di una concessione per lo sfruttamento delle sabbie bituminose nell’area di Nhinquin.
Fonti interne alla Farnesina fanno sapere all’agenzia Dire che “l’ambasciata d’Italia a Dakar e il corrispondente consolare a Bissau stanno seguendo la vicenda con la massima attenzione e si mantengono in contatto con la connazionale. La sede ha inoltre interessato le autorità guineane per chiedere informazioni sullo status della connazionale e per chiedere che ne vengano garantiti i diritti”.
Originaria di Lerici, Cirelli risiede da vent’anni nel Paese dell’Africa occidentale, dove è attiva su molti fronti: è presidente dell’associazione Tchon Tchomano, che promuove educazione e turismo sostenibile, ed è inoltre proprietaria dell’albergo Kassumayaku di Varela, cittadina costiera nella zona di Ingoré, al confine con il Senegal.
Contro di lei, come riferiscono anche fonti di stampa regionali, penderebbe l’accusa di aver partecipato a un incontro che avrebbe preceduto una manifestazione di protesta contro la concessione che il governo di recente ha dato a un’azienda cinese per lo sfruttamento di risorse minerarie locali, a cui sono seguiti degli atti vandalici. Il riferimento è all’incendio scoppiato venerdì 18 aprile nella fabbrica di estrazione di sabbia pesante di Nhinquin.
Nel tardo pomeriggio, l’imprenditrice – che era nell’hotel, pieno di ospiti per il weekend di Pasqua – sarebbe stata raggiunta da otto militari, che le avrebbero chiesto di seguirla nel posto militare di Varela. Da qui, Cirelli, è stata trasferita a Ingoré per essere formalmente trattenuta e ascoltata dalla procura della Repubblica.
In quella struttura avrebbe incontrato altre 15 persone, detenute come lei, tra cui donne, giovani e alcuni anziani “con problemi di salute”, leader delle comunità locali, come riporta anche la testata Club of Mozambique.
Nel tardo pomeriggio di sabato 19 aprile, Cirelli è stata trasferita in una cella nella Seconda stazione di polizia della capitale Bissau. “Alle 19.58” riferiscono le fonti informate, “Valentina invia l’ultimo messaggio prima che la batteria del suo telefono si scarichi”.
Il giorno seguente, domenica 20 aprile, Cirelli ha potuto brevemente parlare con un amico, che le ha portato vestiti, cibo e prodotti per l’igiene personale, e ha inoltre chiamato brevemente il padre. Dopodiché, il suo cellulare sarebbe stato confiscato. Nella stessa giornata le avrebbe fatto visita il console onorario d’Italia. Lunedì 21, Cirelli sarebbe stata trasferita al ministero dell’Interno, senza la possibilità di un colloquio coi propri avvocati, che avrebbe solo potuto “salutare velocemente”.
Neanche martedì 22 aprile ai legali è stato consentito parlare né con Cirelli né con gli altri detenuti, in ragione di “ordini arrivati dai superiori”, come avrebbero spiegato gli agenti di polizia.
Ieri, gli avvocati hanno consegnato una richiesta di Habeas Corpus – da poter successivamente trasmettere al giudice per le indagini penali – ma gli agenti si sarebbero rifiutati di riceverla.
“Valentina è stata arrestata dalle autorità di Ingoré per il semplice fatto di essere una figura attiva e un leader della comunità” ha scritto in un post su Facebook Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici, comune natio della donna. “Assieme a lei sono stati arrestati i capi villaggio e altre persone autorevoli che non hanno accettato il progetto di sfruttamento minerario.
Esprimo vicinanza alla nostra connazionale e lericina. Cercherò, nelle mie possibilità, di seguire la vicenda che mi auguro abbia al più presto esito positivo” ha concluso il sindaco.
(Foto da Facebook)