Gotta: nelle donne regime dietetico pro-infiammatorio aumenta il rischio


Le donne che seguono un regime dietetico maggiormente pro-infiammatorio hanno una probabilità più che raddoppiata di sviluppare la gotta

I pazienti con diabete di tipo 2 in trattamento con SGLT2 inibitori hanno mostrato un rischio significativamente inferiore di gotta

Uno studio pubblicato su Arthritis & Rheumatology ha rilevato che le donne che seguono un regime dietetico maggiormente pro-infiammatorio hanno una probabilità più che raddoppiata di sviluppare la gotta. Ciò suffraga l’ipotesi di un ruolo centrale dell‘infiammazione come potenziale modulatore tra dieta e insorgenza della gotta, in particolare nel sesso femminile.

Disegno dello studio
I ricercatori hanno analizzato il legame tra l’infiammazione legata all’alimentazione e il rischio di gotta nel sesso femminile, utilizzando il punteggio Empirical Dietary Inflammatory Pattern (EDIP), un indicatore utilizzato in nutrizione per misurare il potenziale infiammatorio di una dieta, determinato sulla base dell’associazione tra il consumo di specifici alimenti e biomarcatori di infiammazione sistemica, come la proteina reattiva C (CRP), IL-6 e il TNF-alfa.

A tal scopo, hanno attinto ai dati di due ampi studi di coorte statunitensi, il Nurses’ Health Study (NHS) e il NHS II, che hanno coinvolto un vasto gruppo di donne con informazioni dettagliate sulle loro abitudini alimentari, raccolte tramite questionari validati.
Per valutare l’esistenza di eventuali differenze di genere nel rischio di sviluppare la malattia, i risultati sono stati confrontati con i dati relativi agli uomini dello studio Health Professionals Follow-up Study (HPFS).

Nel dettaglio, l’analisi ha incluso 79.104 donne del NHS (1984-2016),  93.454 donne del NHS II (1991-2017) e 45.445 uomini dell’HPFS (1986-2016).
I punteggi EDIP sono stati aggiornati ogni quattro anni e i casi di gotta diagnosticata dai medici sono stati identificati tramite questionari biennali.

Lo studio ha classificato i partecipanti in base all’EDIP in tre gruppi:
– Gruppo sottoposto a dieta ad alto rischio (quintile più elevato), indicativa di regime alimentare maggiormente pro-infiammatorio
– Gruppo sottoposto a dieta a basso rischio (quintile più basso), indicativa di regime alimentare meno pro-infiammatorio
– Gruppo sottoposto a dieta a rischio moderato (quintili intermedi)

Risultati principali
Nel corso di oltre 4,3 milioni di anni-persona di follow-up, sono stati registrati 5.425 nuovi casi di gotta nel sesso femminile. Le partecipanti sottoposte a regime dietetico maggiormente pro-infiammatorio (quintile più elevato di EDIP) mostravano un rischio significativamente maggiore di sviluppare la malattia rispetto a quelle sottoposte a dieta meno infiammatoria (HR: 2,02; IC 95%: 1,83-2,22). Anche dopo aver aggiustato considerando il BMI, l’associazione rimaneva significativa (HR: 1,71; IC 95%: 1,55-1,88).

Nel sesso maschile, invece, il legame tra EDIP e rischio di gotta risultava più debole, con un HR aggiustato pari a 1,24 (IC95%: 1,13-1,37).

E’ emerso, inoltre, che le donne che seguivano la dieta meno infiammatoria (quintile più basso di EDIP) erano quelle a presentare il maggior effetto protettivo contro la gotta (HR: 0,58; IC95%: 0,53-0,65).
Anche altri schemi alimentari considerati salutari hanno dimostrato un effetto protettivo, seppur meno marcato. Tra questi segnaliamo i seguenti:
– Dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension): HR: 0,8 (IC 95%: 0,73-0,87)
– Alternative Healthy Eating Index: HR: 0,81 (IC 95%: 0,74-0,89)

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci del lavoro, quali la dipendenza da dati auto-riferiti sulle abitudini alimentari, la possibile esistenza di fattori confondenti non misurati e il cambiamento dei regimi dietetici nel tempo.

Ciò premesso, nel complesso i ricercatori hanno concluso sottolineando che l’adozione di un regime alimentare a minor potenziale pro-infiammatorio potrebbe contribuire a modulare l’infiammazione sistemica e metabolica, riducendo così il rischio di gotta e delle sue gravi complicanze associate.

Questo aspetto è particolarmente rilevante nel sesso femminile che, stando ad un numero crescente di studio, starebbe sperimentando un aumento sproporzionato di incidenza di gotta.

Bibliografia
Rai SK et al. Pro-inflammatory dietary pattern and the risk of female gout: sex-specific findings from three prospective cohort studies. Arthritis Rheumatol. Published online January 27, 2025. doi:10.1002/art.43127
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