Ipertensione: risultati positivi con l’utilizzo di lorundrostat


Sono stati ottenuti risultati positivi con l’utilizzo di lorundrostat, un inibitore della sintesi di aldosterone, nel trattamento dell’ipertensione non controllata o resistente

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Sono stati ottenuti risultati positivi con l’utilizzo di lorundrostat, un inibitore della sintesi di aldosterone, nel trattamento dell’ipertensione non controllata o resistente. Le due sperimentazioni cliniche principali, Launch-HTN e Advance-HTN, hanno raggiunto i loro endpoint primari, dimostrando efficacia, sicurezza e buona tollerabilità.

L’annuncio è stato dato dall’azienda sviluppatrice del farmaco, Mineralys Therapeutics. Circa 20 milioni di persone negli Stati Uniti affette da ipertensione non controllata potrebbero beneficiare di questa terapia mirata.

Lo studio Launch-HTN, riduzioni significative dei valori pressori
La sperimentazione clinica di fase 3 Launch-HTN ha coinvolto 1.083 adulti che non erano riusciti a raggiungere gli obiettivi pressori nonostante l’assunzione di 2-5 farmaci antipertensivi.

I partecipanti, trattati con 50 mg di lorundrostat in aggiunta alla terapia preesistente, hanno mostrato una riduzione assoluta della pressione arteriosa di 16,9 mmHg e una riduzione aggiustata per placebo di 9,1 mmHg dopo 6 settimane.

Dopo 12 settimane, le riduzioni osservate erano rispettivamente di 19,0 mmHg (assoluta) e 11,7 mmHg (aggiustata per placebo).

I pazienti a cui era stato aumentato il dosaggio a 100 mg al giorno hanno mostrato una diminuzione assoluta di 15,7 mmHg e una riduzione aggiustata di 8,4 mmHg dopo 12 settimane.

Non sono state rilevate differenze significative nelle risposte pressorie tra chi assumeva due farmaci antipertensivi di base e chi ne utilizzava da tre a cinque.

Secondo Jon Congleton, amministratore delegato di Mineralys, «riduzioni di questa entità sono correlate a diminuzioni significative del rischio cardiovascolare complessivo», posizionando lorundrostat come una potenziale opzione rivoluzionaria per i pazienti con ipertensione resistente.

Advance-HTN, ulteriore conferma di efficacia
Il secondo studio, Advance-HTN, di fase 2, ha valutato lorundrostat come terapia aggiuntiva su un trattamento standardizzato di due o tre farmaci antipertensivi.

Ai partecipanti sono stati somministrati regimi standardizzati, rispettivamente combinando antagonisti del recettore dell’angiotensina II e diuretici o includendo un calcio-antagonista. I pazienti sono stati quindi assegnati casualmente a ricevere 50 mg di lorundrostat, con possibilità di incremento a 100 mg, oppure placebo.

Dopo 12 settimane, il trattamento con 50 mg di lorundrostat ha portato a una riduzione aggiustata per placebo di 7,9 mmHg della pressione sistolica media, misurata con monitoraggio ambulatoriale delle 24 ore.

David Rodman, direttore medico di Mineralys, ha dichiarato che questi dati rafforzano il profilo di rischio/beneficio di lorundrostat nei pazienti con ipertensione confermata non controllata o resistente.

Il farmaco agisce inibendo l’enzima CYP11B2, responsabile della produzione di aldosterone, riducendone i livelli plasmatici di circa il 70%, come già evidenziato in studi precedenti. I risultati completi di Advance-HTN saranno presentati il 29 marzo a Chicago, nel corso del congresso dell’American College of Cardiology.