Meloni alla Casa Bianca da Trump che dice: “Tutti vogliono incontrarmi”


Meloni alla Casa Bianca, Trump: “Tutti vogliono incontrarmi, anche la Cina. Oggi tocca all’Italia”. Occhi puntati sulla prossima mossa del tycoon

trump e meloni

L’Italia, l’Europa e molto probabilmente il mondo intero, attendono l’esito dell’incontro bilaterale tra Giorgia Meloni e il presidente Trump, previsto per oggi intorno alle 18 (ora italiana) alla Casa Bianca. Un incontro che presenta insidie, per l’entourage della premier, che oggi irrimediabilmente consoliderà o perderà peso politico, nella partita Usa-Europa. Occhi puntati, dunque, sulla prossima mossa di Trump e sulla sua imprevedibilità, dopo il respingimento della proposta Ue di sospendere le tariffe reciproche sui beni industriali, auto comprese. Secondo il Wall Street Journal, il tycoon vorrebbe fare pressione sugli alleati commerciali affinché limitino i rapporti con la Cina, coinvolgendoli in una sorta di “state con me o contro di me?”.

“Ho avuto una telefonata molto produttiva con il Presidente del Messico ieri – ha scritto Trump sul suo social Truth – Allo stesso modo, ho incontrato i più alti rappresentanti del commercio giapponese. È stato un incontro molto produttivo. Ogni nazione, compresa la Cina, vuole incontrarmi! Oggi, l’Italia!”.

Meloni è il primo leader europeo a incontrare il presidente degli Stati Uniti da quando ha sospeso le tariffe superiori al 10% per la maggior parte dei partner commerciali. La presidente del Consiglio, alla vigilia della partenza ha definito questa fase “tanto complessa quanto in rapida evoluzione, nella quale è necessario ragionare con lucidità, lavorare con concretezza, lavorare con pragmatismo”. Meloni, che poche ore prima della partenza è stata in contatto telefonico con Ursula Von der Leyen, non parlerà a nome dell’Europa, ma visti i buoni rapporti con il presidente americano, potrebbe posare la prima pietra per un futuro incontro tra l’inquilino della Casa Bianca e la presidente della Commissione Ue. Nel bilaterale di oggi, intanto, non si parlerà solo di dazi ma ci sarà spazio anche per i dossier su Ucraina, Cina, Energia, rapporti industriali e spese militari. Proprio su questo fronte, l’Italia si impegna ad aumentare gli investimenti nella difesa per raggiungere e superare la quota del 2% del Pil.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)