I pazienti affetti da artrite reumatoide e sieropositività agli anticorpi antineutrofili citoplasmatici (ANCA) possono correre un rischio maggiore di sviluppare una vasculite ANCA-associata
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Stando ai risultati di uno studio pubblicato su Seminars in Arthritis & Rheumatism, i pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) e sieropositività agli anticorpi antineutrofili citoplasmatici (ANCA) possono correre un rischio maggiore di sviluppare una vasculite ANCA-associata (AAV).
Razionale e obiettivi dello studio
E’ noto che le malattie autoimmuni condividono alcune suscettibilità genetiche e che i pazienti affetti da una di esse presentano un rischio maggiore di svilupparne altre. L’AR è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da poliartrite simmetrica. Tra le sue manifestazioni extra-articolari può presentarsi una vasculite necrotizzante di piccoli e medi vasi, spesso associata a depositi di immunocomplessi.
Diversamente, la vasculite associata agli anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (ANCA) (AAV) – che comprende la poliangioite microscopica (MPA), la granulomatosi con poliangioite (GPA, o sindrome di Wegener) e la granulomatosi eosinofila con poliangioite (EGPA, o sindrome di Churg-Strauss) – è di tipo pauci-immune ed è caratterizzata dalla presenza di anticorpi ANCA.
Uno studio ha evidenziato che il gene CTLA4 presenta polimorfismi genetici comuni in pazienti con GPA e AR, suggerendo una possibile correlazione tra le due malattie. Inoltre, un’analisi su un ampio registro di pazienti con AR in Svezia ha rilevato un aumento del rischio di sviluppare GPA. Tuttavia, finora l’associazione tra AR e AAV era stata documentata solo in singoli casi o piccoli studi, spesso con la presenza di anticorpi anti-mieloperossidasi (MPO) e manifestazioni renali.
Lo scopo dello studio è stato duplice, prevedendo:
– La valutazione della prevalenza, delle manifestazioni cliniche edei trattamenti dell’AAV in pazienti con AR e ANCA positivi (AR+ANCA)
– Il confronto dei pazienti AR+ANCA con quelli affetti da AR e AAV (RA+AAV) per identificare variabili associate all’AAV.
Disegno dello studio e risultati principali
Lo studio ha incluso 77 pazienti con AR e sieropositività ANCA, con un’età media di 62,1 anni. La maggior parte dei pazienti (79%) erano donne e il 65% era sieropositivo per il fattore reumatoide (RhF) o per gli anticorpi anti peptidi ciclici citrullinati. Tra i pazienti ANCA-positivi, gli ANCA perinucleari sono stati rilevati più frequentemente (45%), seguiti dalla mieloperossidasi (MPO)-ANCA (42%).
Passando ai risultati, nel complesso, una diagnosi di AAV è stata sospettata o confermata nel 29% dei pazienti, con i seguenti sottotipi identificati:
– GPA (granulomatosi con poliangioite): 45%
– Poliangioite microscopica: 36%
– Granulomatosi eosinofila con poliangioite (EGPA): 5%
– AAV non classificata: 14%
Tra i pazienti con AR e AAV, il 59% aveva ricevuto prima la diagnosi di AR, con una mediana di 9 anni prima dell’insorgenza dell’AAV. Il coinvolgimento renale è stato osservato nel 41% dei casi di AAV, mentre le manifestazioni alle vie aeree superiori si sono verificate nel 36% dei casi. Altre caratteristiche cliniche comuni includevano malattia polmonare (35%), mononeuropatia multipla (24% – una condizione caratterizzata da malfunzionamento simultaneo di due o più nervi periferici in aree separate del corpo) e vasculite cutanea (18%).
Le analisi comparative hanno mostrato che i pazienti con AR e AAV avevano una maggiore probabilità di presentare positività al fattore reumatoide (RhF) (P = 0,02), positività MPO-ANCA (P = 0,01), noduli reumatoidi (P = 0,04) e malattia infiammatoria oculare (P = 0,04) rispetto ai pazienti ANCA-positivi ma senza AAV. Tuttavia, l’esposizione ai trattamenti per l’AR, tra cui metotrexato, inibitori del TNF e rituximab, non differiva in modo significativo tra i gruppi.
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come il loro studio sia stato il primo ad aver valutato i potenziali fattori clinici che possono essere associati allo sviluppo di AAV tra i pazienti con AR e sieropositività agli ANCA.
Tra i punti di debolezza dello studio si segnalano, in primis, la mancata inclusione di pazienti con AAV ANCA negativi. Ciò potrebbe aver influenzato in modo sproporzionato il sottogruppo con EGPA, in cui la maggior parte dei pazienti presenta sieronegatività agli ANCA.
Inoltre, nonostante l’impiego di farmaci come idralazina, minociclina e propiltiouracile sia stato documentato, non sono stati registrati i dati sull’impiego di cocaina, sulle infezioni e su altre malattie autoimmuni come potenziali cause di sieropositività agli ANCA.
Ciò detto, gli autori concludono: “Dato l’associarsi dell’AAV all’AR, raccomandiamo il test ANCA nei pazienti con AR che sviluppano manifestazioni a carico dei piccoli vasi, specialmente a livello oculare o renale.”
Nicola Casella
Bibliografia
Bolotin D et al. ANCA-associated vasculitis in patients with rheumatoid arthritis: a single-center cohort study. Semin Arthritis Rheum. Published online January 28, 2025. doi:10.1016/j.semarthrit.2025.152648
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