Nella notte su Rai 3 a “Fuori Orario cose (mai) viste” “Frammenti e fantasmi di un film sull’orizzonte”, una prima visione tv del regista Erik Negro: la trama
“Fuori Orario cose (mai) viste”, l’appuntamento notturno con il cinema d’autore di Rai Cultura, venerdì 10 gennaio alle 01.40 su Rai3, propone in prima visione tv “Frammenti e fantasmi di un film sull’orizzonte” di Erik Negro. Dopo “Non c’è nessuna Dark Side – Atto Uno 2007-2019”, presentato alla Mostra di Pesaro nel 2019, Erik Negro ha rilanciato la sfida tecnica, formale ed estetica posta da quel film con un nuovo lavoro, “Non c’è nessuna Dark Side (atto uno, parte due) – L’orizzonte degli eventi”, un film-monstre di 798 minuti, presentato all’edizione 2024 del festival I Milleocchi.
“Fuori Orario” segue il lavoro di Erik Negro da diversi anni, considerandolo una delle esperienze più originali del cinema indipendente e sperimentale italiano, ispirato tanto al cinema di Godard quanto a quello underground americano, da Michael Snow a Stan Brackhage. Nella notte di venerdì 10 gennaio, a conclusione del ciclo “Io è un altro”, andrà in onda una variazione inedita di “L’orizzonte degli eventi”, che l’autore e la sua collaboratrice Barbara Elese presentano con queste parole: “Una chiacchierata sul tempo tra amici fraterni che il tempo ha portato ad avere meno tempo da condividere, intorno a un film sul ricordo che è già ricordo, di fronte a un ostacolo di creazione che diventa creazione di uno spazio nuovo; il tentativo di render visibile un lavoro impossibile, insieme a schegge di luoghi, lampi di universo e frammenti di vite. Lo spettro di un film colossale ridotto a una manciata di coriandoli lanciati verso i vostri occhi con lo spirito candido di due bambini che giocano a fare Cinema sotto Natale”.
“L’idea iniziale – racconta Negro – era di fare un film che contenesse una parte di filmato, quello che avevo girato dai miei 17 anni fino al 2019, e una di montaggio. Poi nella difficoltà di finire ho voluto scorporare i due atti: una parte sono le cose attorno a me filmate da me e l’altra le cose successe nel mondo recuperate da You Tube. Dopo Pesaro, avevo cominciato a lavorare sulla seconda parte e immaginavo avrebbe avuto una durata simile alla prima. Ma è capitato il COVID-19 e poi il lock down e tutto è degenerato ed è diventato un atto d’amore verso tutti gli archivi possibili, ma anche una sfida rispetto ai limiti del digitale: quante immagini possono esserci sulla stessa traccia? E quante possono essere viste?Penso che la sovrimpressione, soprattutto se si parla d’archivio, s’avvicina molto al nostro modo di ricordare (e di confondere), segnato da una linea temporale precisa, ben strutturata, su cui s’innestano e calcificano altri ricordi lontani che hanno più senso nello stare assieme anche se apparentemente non c’entrano nulla gli uni con gli altri…”.