Poesia e fede: un’unione mistica per elevare l’anima. Dana Gioia esplora il cuore della poesia cristiana e si interroga su ispirazione, immagini e potere salvifico della parola
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In ogni forma d’arte si riscontra un filone spirituale, espressione aperta del sentimento religioso. Alla poesia in chiave cristiana siamo tuttavia poco abituati a pensare, malgrado essa esista e conti esempi di grandissimo rilievo. Non è tanto della qualità letteraria che si occupa questo breve saggio, quanto di rispondere in prospettiva teologica a domande complesse: da dove si può dire che giunga, per esempio, l’ispirazione? L’immagine precede la parola o la segue? La fede può essere trasmessa in versi? L’autore scandaglia a fondo gli aspetti filosofici e filologici della questione procedendo con intelligenza su basi culturali articolate e solide ed evitando il rischio di banalizzare la discussione.
Esiste una poesia cristiana? La poesia può davvero aiutare l’evangelizzazione, ed esserne addirittura strumento? La poesia è in grado di trasmettere la fede? A queste suggestioni e ad altre cerca di dare una risposta il saggio di Dana Gioia. Domande non scontate e non banali, che dovrebbero porsi in primis gli uomini di Chiesa, i catechisti e i missionari del Vangelo. Vengono prima le idee e i concetti o le immagini e le parole? Difficile rispondere a un quesito così complesso, perché il rischio è quello di banalizzare la riflessione, costituendo fazioni “ontologiste” e altre più “nominaliste”, oppure dividendo il mondo in spirituali e materialisti. La questione è molto più complicata. Il Credo nicenocostantinopolitano, il concentrato forse più potente di tutti i tempi delle principali verità di fede, e quindi dogmi per eccellenza, accettato praticamente da tutte le chiese tradizionali cristiane, conosce la formulazione et incarnatus est (che si rifà a Gv 1,14: Et Verbum caro factum est), cita il Deum de Deo, il lumen de lumine, ma non dice esplicitamente nulla del Verbum, del Logos come tale, della seconda persona della Santissima Trinità che era in principio, en archè. E qui forse già potremmo trovare una strada per rispondere alla domanda: l’idea precede la parola? ( dalla prefazione di M. Statzu)
DANA GIOIA, poeta e scrittore di fama internazionale, è nato a Los Angeles da genitori italiani e messicani, si è laureato in Business Administration e successivamente ha conseguito un Master in Letteratura. Si è poi reiventato uomo di lettere facendo della rinascita della cultura pubblica il proprio obiettivo.