Dopo il caso di Guastalla, SIMA lancia allarme per le piscine


Dopo il caso di Guastalla, è allarme piscine: “Non è un caso isolato” per la società italiana di Medicina Ambientale (Sima. “Con esposizioni prolungate, complicanze gravi”

guastalla

“L’incidente avvenuto a Guastalla di Reggio Emilia è solo l’ultimo di una serie di gravi episodi che si stanno verificando con sempre più frequenza nelle piscine italiane, e che mettono a rischio la salute dei cittadini”. Lo afferma la società italiana di Medicina Ambientale (Sima) intervenendo sulla nube sviluppatasi ieri mattina durante un’operazione di travaso di acido cloridico da un’autocisterna, che ha provocato 104 intossicati.

PRODOTTI CHIMICI PER DISINFEZIONE SONO CLASSIFICATI COME PERICOLOSI

“I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque (ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico) sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi”, spiega il presidente della Sima Alessandro Miani. “Nel caso in cui ipocloriti vengano a contatto con i correttori di acidità (acido solforico, cloridrico, eccetera) possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi”, aggiunge il sanitario. Continua quindi il medico: “In pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell’uomo gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall’esposizione, e provocano spesso tosse ed emissione di sangue con l’espettorato, oltre a conati di vomito e difficoltà respiratorie”.

“IN CASO DI ESPOSIZIONE PROLUNGATA ARRIVANO COMPLICANZE GRAVI”

Mentre “in caso di esposizione prolungata e massiccia si può arrivare a complicanze più gravi, come lesione delle vie aeree e infezioni polmonari”. I soggetti più a rischio, in Italia, sottolinea infine la Sima, “sono tuttavia i lavoratori addetti alla produzione di insetticidi, disinfettanti, metallurgia, e quelli che operano nel campo della potabilizzazione delle acque”.