Dormire troppo poco aumenta il rischio di diabete di tipo 2


La persistenza di una breve durata del sonno può contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, e una dieta sana in questo caso non sembra essere di aiuto

Le persone che preferiscono restare sveglie fino a tardi hanno peggiori abitudini alimentari rispetto ai soggetti mattutini

La persistenza di una breve durata del sonno può contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, e l’adozione di una dieta sana in questo caso non sembra essere di aiuto, secondo quanto rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open.

Sulla base delle evidenze attuali, aumentare la durata del sonno giornaliero ad almeno 7 ore può ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 nelle persone con sonno insufficiente. Tuttavia permangono delle difficoltà nel raggiungere la durata del sonno raccomandata, per via di numerosi fattori come orari di lavoro, responsabilità di assistenza all’infanzia e pressioni economiche.

Uno stile di vita sano può essere un approccio alternativo per mitigare il rischio una breve durata del sonno. I risultati di un piccolo studio sperimentale suggeriscono che impegnarsi in esercizi ad intervalli ad alta intensità durante il giorno può contrastare gli effetti dannosi della restrizione del sonno sulla tolleranza al glucosio, confermati da una recente analisi dei dati della UK Biobank che ha indicato che le persone con una durata di sonno breve e impegnate in un’attività fisica regolare hanno mostrato un rischio inferiore di sviluppare il diabete, hanno premesso gli autori.

Analisi del ruolo di un sonno scarso sullo sviluppo del diabete di tipo 2
Tuttavia, mentre l’efficacia di un modello dietetico sano nel ridurre il rischio di diabete è ben consolidata, risulta meno chiaro se una dieta salutare può mitigare il rischio elevato di diabete associato a una breve durata cronica del sonno. Inoltre ricerche precedenti hanno rilevato che la breve durata del sonno influisce negativamente sul metabolismo del glucosio, ma l’associazione tra una lunga durata abituale del sonno (definita come più di 8 o 9 ore al giorno) e il diabete di tipo 2 potrebbe non essere collegata in modo causale.

Per questo motivo i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 247.867 adulti presenti nel database della UK Biobank nel periodo maggio-settembre 2023, con un follow-up mediano di 12,5 anni, per valutare l’associazione tra una breve durata del sonno auto-riferita e l’incidenza del diabete, in particolare considerando l’aderenza a una dieta sana.

La durata del sonno è stata classificata in base al numero di ore di sonno giornaliere come normale (7-8), leggermente breve (6), moderatamente breve (5) ed estremamente breve (3-4).

La qualità della dieta si basava sul consumo di carne rossa e lavorata (meno salutare) e di frutta, verdura e pesce (più salutare), con punteggi compresi tra 0 (malsana) e 5 (sana).

Associazione tra poco sonno e diabete indipendentemente dalla dieta

  • Le quote dei pazienti che riportavano durate di sonno normali, leggermente brevi, moderatamente brevi ed estremamente brevi erano rispettivamente del 75,5%, 19,8%, 3,9% e 0,8%.
  • Le percentuali di quanti hanno ottenuto punteggi dietetici pari a 0, 1, 2, 3, 4 e 5 erano rispettivamente dell’1,5%, 7,4%, 17,6%, 27,5%, 29,0% e 17,0%.
  • Durante il follow-up, al 3,2% (n=7905) dei partecipanti è stato diagnosticato il diabete di tipo 2.
  • Rispetto ai soggetti con una durata del sonno normale, i rapporti di rischio aggiustati per lo sviluppo del diabete erano 1,16 (P=0,003) per 5 ore di sonno e 1,41 (P<0,001) per 3-4 ore, mentre la differenza per un sonno di 6 ore non era significativa.
  • Rispetto al punteggio di dieta non salutare pari a 0, il rischio di diabete era significativamente inferiore nelle persone con un punteggio di 4 ( hazard ratio aggiustato, aHR, 0,82, P=0,01) o 5 (0,75, P<0,001).
  • Non sono state riscontrate interazioni moltiplicative o additive tra la durata del sonno e i punteggi della dieta sana.
  • Anche tra i pazienti con punteggi di dieta sana di 4-5, i rapporti di rischio aggiustati per il diabete di tipo 2 erano significativamente elevati per durate del sonno di 5 ore (1,17) e 3-4 ore (1,46).

Diversi possibili fattori alla base dell’associazione
«Come suggerito da studi di laboratorio, la mancanza di sonno può contribuire allo sviluppo del diabete attraverso vari meccanismi, come una ridotta sensibilità cellulare all’insulina, un metabolismo energetico del muscolo scheletrico spostato verso l’ossidazione non del glucosio, una maggiore attività del sistema nervoso simpatico e un’alterata composizione del microbiota intestinale» hanno scritto gli autori.

Nonostante i risultati dello studio, resta fondamentale considerare le cause alla base della breve durata del sonno, come l’apnea ostruttiva notturna che può portare a risvegli prematuri e a una durata del sonno insufficiente. In particolare un’analisi recente indica che quasi 1 miliardo di individui in tutto il mondo soffre di disturbi respiratori nel sonno, circa l’80% dei quali probabilmente non ne è consapevole.

È noto che l’apnea ostruttiva notturna aumenta il rischio di resistenza all’insulina e di diabete di tipo 2 e può in parte spiegare l’associazione osservata nello studio, e per questo motivo l’efficacia di modelli dietetici sani nel mitigare gli effetti avversi del sonno breve sul metabolismo del glucosio può essere limitata in presenza di apnea ostruttiva notturna.

«Sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare se modelli dietetici specifici, come un’alimentazione limitata nel tempo, possono contrastare o alleviare le conseguenze metaboliche avverse associate alla breve durata del sonno» hanno concluso.

Referenze

Nôga DA et al. Habitual Short Sleep Duration, Diet, and Development of Type 2 Diabetes in Adults. JAMA Netw Open. 2024 Mar 4;7(3):e241147. 

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