Stop alla vendita di armi a Israele: Nazioni Unite approvano risoluzione


Le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione per vietare la vendita di armi a Israele. Il Consiglio per i diritti umani: “Nella Striscia di Gaza crimini contro l’umanità”

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Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione con la quale chiede che Israele sia ritenuto responsabile di possibili crimini di guerra e contro l’umanità nella Striscia di Gaza. E ha chiesto di vietare la vendita di armi a Israele. La risoluzione è stata approvata con 28 voti a favore su 47, con 6 contrari e 13 astensioni. Tra gli astenuti ci sono anche Stati Uniti e Germania. L’adozione della risoluzione è stata accompagnata, racconta l’Agenzia Reuters, da un lungo applauso.

La risoluzione sottolinea “la necessità di garantire la responsabilità di tutte le violazioni del diritto internazionale umanitario” e “di porre fine all’impunità“. Israele ha definito il testo “distorto”. Meirav Eilon Shahar, rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite a Ginevra, ha accusato il Consiglio di “aver abbandonato da tempo il popolo israeliano e difeso a lungo Hamas”. “Secondo la risoluzione Israele non ha il diritto di proteggere il suo popolo, mentre Hamas ha tutto il diritto di uccidere e torturare israeliani innocenti”, ha detto prima del voto.

Gli Stati Uniti avevano preannunciato il voto contrario perché la risoluzione non conteneva una specifica condanna di Hamas per gli attentati del 7 ottobre, né “alcun riferimento alla natura terroristica di quelle azioni”. Tuttavia, ha detto Michèle Taylor, rappresentante permanente degli Stati Uniti presso il Consiglio, “gli Stati Uniti hanno ripetutamente esortato Israele a risolvere il conflitto contro Hamas con operazioni umanitarie, al fine di evitare vittime civili e garantire che gli operatori umanitari possano svolgere la loro missione essenziale in sicurezza. Ciò non è accaduto e, in soli sei mesi, in questo conflitto sono stati uccisi più umanitari che in qualsiasi altra guerra dell’era moderna“.