Artrite psoriasica: conferme dopo 2 anni per secukinumab


Secukinumab ha dimostrato un’efficacia sostanziale nel migliorare i punteggi di attività della malattia, l’entesite e la dattilite nei pazienti con artrite psoriasica

tofacitinib

Secukinumab ha dimostrato un’efficacia sostanziale nel migliorare i punteggi di attività della malattia, l’entesite e la dattilite nei pazienti con artrite psoriasica (PsA) provenienti dalla real life. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Frontiers in Medicine che suffraga l’impiego di questo farmaco come uno dei primi bDMARD di scelta nella pratica clinica, come raccomandato nell’ultimo aggiornamento delle linee guida internazionali GRAPPA.

Razionale e disegno dello studio
Secukinumab, come è noto, è stato approvato dall’Agenzia Europea dei Medicinali nel gennaio 2015 per il trattamento della PsA in pazienti adulti quando la risposta alla precedente terapia DMARD risulta non soddisfacente.
Nonostante l’ampia varietà di studi clinici randomizzati (RCT) che dimostrano l’efficacia e la sicurezza del farmaco, va anche ricordato che questi studi includono popolazioni di pazienti altamente selezionate e potrebbero non essere applicabili alla popolazione generale della PsA.

I dati di real world (RWD) integrano i dati degli studi clinici raccogliendo informazioni provenienti dalla la pratica clinica di routine, un setting che comprende uno spettro più ampio di pazienti.
La limitata disponibilità di dati real world sull’impiego di secukinumab nei pazienti con PsA ha sollecitato la messa a punto di questo nuovo studio che si è proposto di analizzare l’efficacia (effectiveness) e la persistenza in terapia con secukinumab in pazienti con PsA nella real life.

Lo studio, avente un disegno retrospettivo multicentrico, ha incluso dati relativi a pazienti con diagnosi di PsA e trattati con secukinumab fino a giugno 2021 in 12 centri della Comunità Valenciana (Spagna). Sono stati raccolti i dati relativi a DAS28-CRP, DAPSA, conta delle articolazioni dolenti e tumefatte (TJC, SJC), entesite, dattilite, coinvolgimento della pelle e delle unghie, dolore, valutazione globale del paziente e del medico (ptGA, phGA) mediante scala analogica visiva (VAS) di 100 mm e persistenza in terapia fino a 24 mesi.

Risultati principali
Sono stati presi in considerazione i dati relativi a 178 pazienti (49% uomini; età media [ deviazione standard, SD]: 51,4 [10,5] anni; 39% obesi).

Secukinumab è stato utilizzato come bDMARD di prima, seconda o ≥ terza linea rispettivamente nel 37, 21 e 42% dei pazienti.
La percentuale di pazienti che hanno raggiunto almeno la condizione di ridotta attività di malattia (DAS28-CRP ≤ 3,2) è aumentata dal 25% al basale al 66% a 6 mesi (M6) ed è stata mantenuta (75%) fino a 24 mesi.

I valori medi (SD) di DAS28-CRP al basale (3,9 [1,2]) sono scesi a 2,9 (1,1) (p < 0,001) a 6 mesi e si sono mantenuti bassi fino a 24 mesi (2,6 [1,1]) (p < 0,001).
Secukinumab ha anche migliorato l’artrite periferica, aumentando la percentuale di pazienti con TJC = 0 (20% al basale; 57% a 24 mesi) e SJC = 0 (37% al basale; 80% a 24 mesi).
Il trattamento ha ridotto la percentuale di pazienti con entesite (25% al basale; 6% a 24 mesi), dattilite (20% al basale; 4% a 24 mesi), il coinvolgimento cutaneo (70% al basale; 17% a 24 mesi) e delle unghie (32% al basale; 2% a 24 mesi).

Inoltre, i ricercatori hanno osservato miglioramenti:
• del punteggio medio VAS relativo al dolore percepito (-26,4 mm a 24 mesi)
• del punteggio ptGA (-26,2 mm a 24 mesi)
• del punteggio phGA (-24,8 mm a 24 mesi)

Quanto alla persistenza in terapia con il farmaco, secukinumab ha mostrato un tasso di persistenza complessivo a 24 mesi pari al 67% (IC95%: 60-74%). I pazienti trattati con secukinumab in prima linea hanno mostrato il tasso più elevato di persistenza in terapia a 24 mesi (83; IC95% CI: 73-92; p = 0,024).

In conclusione
Nel complesso, i risultati di questo studio ampliano le conoscenze sull’impiego, l’efficacia e la persistenza in terapia con secukinumab nei pazienti con PsA nella real life, integrando i dati degli studi clinici.
I ricercatori hanno notato che il secukinumab viene spesso iniziato a una dose inferiore a quella raccomandata e che una percentuale significativa di pazienti necessita di un aumento della dose.

Ciò detto, lo studio dimostra che il secukinumab è in grado di migliorare rapidamente diversi ambiti della PsA, riducendo l’attività della malattia. A ciò si aggiunge l’osservazione di tassi elevati di persistenza in terapia, documentati soprattutto nei pazienti naive al trattamento con farmaci biologici.

Bibliografia
Alegre-Sancho JJ et al . Real-world effectiveness and persistence of secukinumab in the treatment of patients with psoriatic arthritis. Front Med (Lausanne). 2023;10:1294247 (Nov 20). doi: 10.3389/fmed.2023.1294247
Leggi