Asma e Bpco associati a rischio di pertosse da studio americano


I pazienti con asma e Bpco di età pari o superiore ai 10 anni presentano un rischio di maggiore di pertosse e sono maggiormente esposti a complicanze

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I pazienti con asma e Bpco di età pari o superiore ai 10 anni presentano un rischio di maggiore di pertosse e sono maggiormente esposti a complicanze di pertosse rispetto alla popolazione generale. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista Chest.

Razionale e obiettivo dello studio
Nonostante una drastica riduzione dell’incidenza della pertosse grazie all’ampia diffusione della vaccinazione infantile nella seconda metà del XX secolo, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio, la pertosse è rimasta endemica in tutto il mondo, con picchi epidemici ogni 3-5 anni.  In molti Paesi è stato documentato un incremento ulteriore dell’incidenza della pertosse negli ultimi decenni, con epidemie di notevoli dimensioni.

Per quanto il numero maggiore di casi gravi di pertosse si osservi ancora tra i neonati non vaccinati o parzialmente vaccinati, la maggior parte dei casi e dei tassi di incidenza (IR) più elevati si osservano tra gli adolescenti e gli adulti. Tra questi ultimi, la pertosse è associata a parossismi di tosse debilitanti e dirompenti che durano fino a 6 settimane, insieme a sintomi più gravi come il vomito post-tussivo e, in alcuni casi, a complicanze quali la frattura delle costole, le ernie addominali, la polmonite e la sincope, con conseguente ricovero ospedaliero.

Studi già presenti in letteratura hanno suggerito che gli individui con malattie respiratorie croniche (ad esempio, asma, Bpco) presentano un rischio maggiore di infezione da pertosse e di ricovero in ospedale per la pertosse rispetto a quelli non affetti da queste patologie. Tuttavia, la mancanza di un gruppo di controllo abbinato ha limitato la possibilità di trarre conclusioni definitive su questa associazione.

Di qui il nuovo studio, nel corso del quale è stato valutato il rischio di infezione da pertosse e di complicanze da pertosse nelle persone con asma e Bpco, rispetto ai pazienti di controllo provenienti dalla popolazione generale.
In questo studio osservazionale retrospettivo,  i ricercatori hanno attinto pertanto, ai dati di un database amministrativo sanitario Usa per mettere a confronto l’incidenza della pertosse dal 2007 al 2019 nella popolazione generale con quella dei pazienti con asma e Bpco.

Disegno dello studio e risultati principali
I partecipanti allo studio avevano un’età pari o superiore a 10 anni dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2019 e si caratterizzavano per avere almeno 12 mesi di erogazione continuativa di prestazione sanitarie. Dall’analisi dei dati è emerso che i pazienti con asma e Bpco erano andati incontro almeno ad un ricovero ospedaliero o erano stati sottoposti ad almeno due visite ambulatoriali con una diagnosi corrispondente dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2018.

L’incidenza dell’infezione da pertosse nella popolazione generale variava da 5,33 per 100.000 persone-anno nel 2007 a 13,04 per 100.000 persone-anno nel 2012. L’incidenza più alta di pertosse è stata osservata nella fascia di età pediatrica compresa tra 10 e 17 anni per tutti gli anni analizzati. L’incidenza di complicanze di pertosse variava, invece, da da 0,69 per 100.000 persone-anno nel 2007 a 1,32 per 100.000 persone-anno nel 2012.

Risultati relativi alla popolazione asmatica
I dati relativi a 960.494 pazienti asmatici sono stati incrociati con quelli di 3.841.976 individui della popolazione generale: ciò ha portato ad identificare 850 casi di pertosse nella popolazione asmatica (tasso di incidenza [IR]: 28,80; IC95%: 26,86-30,73 per 100.000 anni-persona).

E’ emerso, pertanto, che i pazienti asmatici presentavano un rischio di pertosse 3,57 volte maggiore rispetto alla popolazione generale (rate ratio [RR]; 3,57; IC95%: 3,25-3,92), con un rischio più elevato in tutte le fasce di età osservate.

Sono stati registrati 113 casi di pertosse con complicanze nella coorte asmatica, con un IR pari a 3,83 (IC95%:  3,12-4,53) per 100.000 anni-persona. I pazienti con asma si caratterizzavano per un rischio maggiore di pertosse con complicanze rispetto alla popolazione generale (RR: 4,12; IC95%: 3,16-5,38).

I RR più elevati sono stati riscontrati nei partecipanti allo studio di età compresa tra 18 e 44 anni (RR: 8,14; IC95%:4,42-14,98).

Risultati relativi alla popolazione con Bpco
I dati relativi a 829.411 pazienti con Bpco sono stati incrociati con quelli di 3.317.644 individui della popolazione generale, nel 97,1% dei casi avente un’età pari almeno a 45 anni, Ciò ha portato ad identificare 248 casi di pertosse nella popolazione di pazienti con Bpco (tasso di incidenza [IR]: 10,04; IC95%: 8,79-11,28 per 100.000 anni-persona).

E’ emerso, pertanto, che i pazienti asmatici presentavano un rischio di pertosse quasi 2 volte maggiore rispetto alla popolazione generale (rate ratio [RR]; 1,83; IC95%: 2,14-3,27), con un rischio più elevato nei pazienti della fascia di età 45-64 anni rispetto agli ultra65enni.

Nei 262 pazienti con Bpco che sono andati incontro a pertosse, sono stati documentati più frequentemente eventi di esacerbazione nei 30 giorni precedenti (26%) e successivi (22%) alla diagnosi di pertosse. Il loro numero, inoltre, si è mantenuto a livelli più alti per almeno 180 giorni dopo la diagnosi.

A meno del 10% di pazienti è stata fatta una nuova prescrizione di macrolidi fino a 30 giorni prima della diagnosi di pertosse. La percentuale è aumentata successivamente, con un picco del 27,9% nell’arco di tempo pari a 30 giorni dopo la diagnosi, per poi diminuire al 2,3% tra i 31 e i 60 giorni.

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici dello studio, legati alla natura amministrativa dei dati raccolti nel database utilizzato, e il ritardo nel riferire la diagnosi di pertosse – in alcuni casi il ritardo è arrivato a sfiorare i 40 giorni.

Ciò premesso, “…lo studio – scrivono i ricercatori – ha identificato un aumento del rischio sia di infezione da pertosse che di complicanze della malattia negli adolescenti con asma, negli adulti di tutte le età con asma o Bpco e negli adulti anziani di età ≥ 65 anni, con o senza condizioni respiratorie croniche”.

“E’ stato anche osservato – aggiungono – che la pertosse nei pazienti con asma o Bpco è stata causa di una maggiore frequenza di esacerbazioni, almeno durante la fase acuta della pertosse, insieme ad un possibile peggioramento a lungo termine di queste condizioni respiratorie croniche”.

Alla luce di quanto, detto, pertanto “…negli adulti, in particolare in quelli affetti da asma o Bpco, la vaccinazione contro la pertosse potrebbe contribuire ad abbattere gli oneri sanitari derivanti dalla pertosse, le complicanze correlate alla pertosse e il deterioramento delle condizioni respiratorie croniche – concludono i ricercatori”.

Bibliografia
Naeger S et al. Increased burden of pertussis among adolescents and adults with asthma or COPD in the United States, 2007 to 2019. Chest. Published online December 19, 2023. doi:10.1016/j.chest.2023.12.020
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