Lutto nel mondo del calcio: morto a 57 anni Joe Barone, il DG della Fiorentina


Calcio in lutto: è morto Joe Barone, Direttore Generale della Fiorentina. Domenica il malore prima del match con l’Atalanta-Fiorentina. Avrebbe compiuto 58 anni domani

joe barone

E’ morto Joe Barone. Il general manager della Fiorentina non si è mai ripreso dal malore accusato domenica, prima di Atalanta-Fiorentina, partita poi rinviata. Il dirigente italoamericano era ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano, tenuto in vita “da tecniche di supporto meccanico artificiale”. Avrebbe compiuto 58 anni proprio domani.

“Con un dolore profondo e immensa tristezza, la Fiorentina oggi perde un suo punto di riferimento, una figura che ha segnato la storia recente del Club e che non sarà mai dimenticata. Il Direttore Generale Giuseppe Barone, dopo il malore occorso domenica, è venuto a mancare oggi presso l’ospedale “San Raffaele” di Milano”, scrive la Fiorentina in una nota.

“Rocco Commisso e la sua famiglia, Daniele Pradè, Nicolas Burdisso, Alessandro Ferrari, Vincenzo Italiano, Cristiano Biraghi e tutta la Fiorentina sono distrutti per la terribile perdita di un uomo che ha offerto la sua grande professionalità, il suo cuore e la sua passione per questi colori, di un amico disponibile e sempre vicino in tutti i momenti, sia quelli più felici e, soprattutto, quelli più difficili. Tutto il mondo viola si stringe in un abbraccio commosso alla moglie Camilla, ai suoi figli e a tutta la famiglia Barone in questo momento di enorme sconforto.

CHI ERA JOE BARONE

Nato a Pozzallo, in Sicilia, il 20 marzo 1966 si era trasferito a 8 anni negli Stati Uniti, a Brooklyn. Aveva fatto carriera nel settore bancario-finanziario, poi l’incontro con Commisso e l’inserimento nella sua società di telecomunicazioni Mediacom. Nel 2017 era stato nominato vicepresidente dei New York Cosmos, club rilevato prima del fallimento.

Era l’uomo di Commisso, che lo aveva inviato a Firenze anche per chiudere la trattativa con i Della Valle per l’acquisto della Fiorentina. Era il vero capo della macchina viola: lui gestiva il mercato, la situazione finanziaria, rappresentava la società in Lega. Ed era stato lui ad occuparsi in prima persona del Viola Park e dello stadio.