L’essere affetti da sclerosi sistemica (SSc) si associa ad un rischio due volte superiore di fibrillazione atriale (FA) rispetto ad un gruppo di controllo
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L’essere affetti da sclerosi sistemica (SSc) si associa ad un rischio due volte superiore di fibrillazione atriale (FA) rispetto ad un gruppo di controllo. Questi i risultati di uno studio pubblicato su Rheumatology.
Razionale e disegno dello studio
La sclerosi sistemica (SSc) è, tra le malattie reumatiche, la condizione clinica che si associa, notoriamente alla mortalità più elevata, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Mentre le aritmie sono comunemente osservate nei pazienti con SSc, non sono note, invece, l’incidenza e la prevalenza della fibrillazione atriale in questo gruppo di pazienti.
Di qui il nuovo studio, basato sulla popolazione sud-coreana, che ha attinto alle informazioni del database sulla richieste di rimborso per prestazioni sanitarie erogate dal sistema sanitario di quel paese dal 1°gennaio 2010 al 31 dicembre 2017, con l’obiettivo di determinare il tasso di incidenza di fibrillazione atriale tra i pazienti con SSc e di identificare un sottogruppo di pazienti con il rischio maggiore.
A tal scopo, sono stati incrociati in base al sesso di appartenenza e all’età, secondo un rapporto 1:5, i dati dei pazienti con SSc con quelli di un gruppo di controllo di popolazione. Lo studio ha incluso 2.519 pazienti con SSc e 12.595 membri appartenenti al gruppo di controllo; l’età media dei pazienti era di 55,7 anni e il 14,4% dei pazienti era di sesso maschile.
Passando ai risultati, i tassi di incidenza della fibrillazione atriale nei pazienti con SSc rispetto al gruppo di controllo sono stati pari, rispettivamente, a 3,52 e 1,68 per 1.000 anni-persona.
L’incidenza cumulativa della fibrillazione atriale era più alta tra i pazienti con SSc rispetto al gruppo di controllo (P <0,001).
I risultati di due modelli multivariabili hanno mostrato che i pazienti con SSc presentavano un rischio maggiore di FA rispetto al gruppo di controllo (Modello 2: hazard ratio aggiustato [aHR], 2,223; IC95%: 1,566-3,155; Modello 3: aHR: 2,095; IC95%: 1,466-2,994). In particolare, i pazienti con SSc e malattia polmonare interstiziale (ILD) sono risultati a maggior rischio di incidenza di FA (aHR: 6,149; IC95%: 2,966-12,748).
Inoltre, i pazienti con SSc in trattamento con ciclofosfamide (CYC) sono stati associati ad un rischio maggiore di fibrillazione atriale (aHR: 6,071; IC95% : 3,378-10,910).
L’associazione tra SSc e rischio incidenza di FA era più forte tra gli individui di età inferiore a 65 anni rispetto a quelli di età pari o superiore a 65 anni (P =0,029); questa associazione era anche più forte tra gli individui non affetti da ipertensione rispetto a quelli ipertesi (p =0,045).
Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici dello studio, il disegno retrospettivo – che ha portato a potenziali bias dovuti a fattori confondenti non misurati – e la mancanza di dati sulle caratteristiche della SSc e di quelli ottenuti alla risonanza magnetica.
Ciò detto, gli autori dello studio hanno così concluso: “Un attento monitoraggio della fibrillazione atriale nei pazienti con SSc, soprattutto in quelli con ILD e in quelli trattati con CYC, potrebbe portare a una diagnosi e a una gestione precoce della fibrillazione atriale e, in ultima analisi, ad una riduzione della morbilità e della mortalità da fibrillazione atriale”.
NC
Bibliografia
Kwon OC et al. Risk of atrial fibrillation in patients with systemic sclerosis: a nationwide population-based study. Rheumatology (Oxford). Published online December 4, 2023. doi:10.1093/rheumatology/kead651
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