“Assassinio nella cattedrale” con Moni Ovadia e Marianella Bargilli in scena a Ferrara


Lo spettacolo intitolato “Assassinio nella cattedrale” con Moni Ovadia e Marianella Bargilli al Teatro Comunale di Ferrara fino al 10 marzo

moni ovadia

Il capolavoro di Thomas Stearns Eliot, Assassinio nella cattedrale. Murder in the Cathedral, rappresenta una testimonianza senza tempo sul rapporto fra opposti, nel cuore della civiltà occidentale: potere temporale e potere spirituale, ragione e fede, individuo e Stato. Libertà e costrizione. Lo spettacolo va in scena al Teatro Comunale di Ferrara da venerdì 8 a domenica 10 marzo (ore 20,30, domenica alle 16), con la regia di Guglielmo Ferro. Assieme ai protagonisti Moni Ovadia, direttore generale dell’Abbado, e Marianella Bargilli, sul palco ci saranno Agostino Zumbo e (in ordine di apparizione) Viola Lucio, Pietro Barbaro, Francesco M. Attardi, Daniele Gonciaruk, Plinio Milazzo, Mario Opinato, Emanuela Trovato. Le scene sono di Salvo Manciagli, le luci di Santi Rapisarda, le musiche di Massimiliano Pace, i costumi della Sartoria Pipi Palermo per una produzione Centro Teatrale Bresciano, Progetto Teatrando.

Cattedrale di Canterbury, 2 dicembre 1170. Sono gli ultimi giorni dell’Arcivescovo Thomas Becket, di ritorno dalla sua permanenza in Francia durata sette anni. La monarchia, sempre più potente e pericolosa, è divenuta una reale minaccia, tanto che Becket stesso esprime con rassegnazione, ai suoi sacerdoti, la consapevolezza di andare incontro al martirio. Alcuni giorni dopo, infatti, quattro cavalieri inviati da Edoardo II lo accuseranno di tradimento e porranno fine ai suoi giorni.

Nella vicenda così complessa (e di difficilissima analisi storica) fra Edoardo II e colui che sarà – alla fine di un percorso politico e personale complicato e sofferto – Arcivescovo di Canterbury leggiamo il dramma e l’esizialità delle scelte che oggi si compiono davanti ai nostri occhi.

Di più: vi leggiamo lo iato fra la micro e la macro Storia; fra la grande vicenda dell’Umanità e la vicenda privata, piccola – a volte inutile, quasi sempre insignificante – di ciascuno di noi.

Persino nella nebulosità dei sicari, materialmente difficili da ricondurre con certezza alla responsabilità di Edoardo quale mandante certo, leggiamo l’ambiguità del Potere e del suo Sistema nel rapporto con gli individui: manipolatorio, ricattatorio, inafferrabile.

In questa ambiguità di fondo, sembrano rispecchiarsi tutte quelle precedenti e quelle a seguire: dalla “conferenza di Wansee” all’“Irangate”. Una costante dell’infingimento, della manipolazione – appunto – del Sistema, che indirizza i destini di interi popoli senza – apparentemente – esercitare coercizione, ma, anzi, promuovendo libertà e democrazia.

Non a caso, rappresentato nel ’35 proprio nei luoghi della vicenda reale, il dramma sembra raccontare più l’ascesa ed il pericolo del nazismo, che le vicende dei Plantageneti. Oggi, questo allestimento, questa versione del dramma, mira appunto a questa “trasversalità” storica; a questa “atemporalità”, orientata a togliere la matrice specifica a questo conflitto, restituendola ad una dimensione più generalmente estesa.

Una rotta precisa, un percorso fatto di convincimenti profondi. Una scelta confermata anche dalla presenza di un Maestro del Teatro Civile più genuino che il nostro Paese esprime in questo momento: Moni Ovadia. Artista, attore, “cantore dell’impegno”, che – anche – nella sua appartenenza alla cultura “yiddish”, suggerisce una polifonia di linguaggi ed istanze antropologiche, oltre che storiche, civili e sociali.

Assassinio nella Cattedrale. Murder in the Cathedral 

di Thomas Stearns Eliot

regia Guglielmo Ferro

con Moni Ovadia, Marianella Bargilli, Agostino Zumbo, Viola Lucio, Pietro Barbaro, Francesco M. Attardi, Daniele Gonciaruk, Plinio Milazzo, Mario Opinato, Emanuela Trovato
costumi Sartoria Pipi Palermo

scene Salvo Manciagli

luci Santi Rapisarda

musiche Massimiliano Pace

produzione Centro Teatrale Bresciano, Progetto Teatrando

ORARI SPETTACOLO Venerdì 8 marzo alle 15 (scuole) e alle 20,30, sabato 9 marzo alle 20,30  e domenica 10 marzo 2024  alle 16 al Teatro Comunale di Ferrara (corso Martiri della Libertà 5).

BIGLIETTI Da 8 a 32 euro. La biglietteria in corso Martiri della Libertà 21 è aperta lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato (ore 10-13 e 16-19), giovedì mattina (ore 10-13) e domenica (ore 10-13 e 15-17), e nei giorni di programmazione fino all’inizio dello spettacolo. Per informazioni e vendite: biglietteria@teatrocomunaleferrara.it, 0532.202675. Biglietti acquistabili sia sul sito del Teatro sia su Vivaticket.

PROSSIMI APPUNTAMENTI DI PROSA Venerdì 15, sabato 16 marzo alle 20,30 e domenica 17 marzo alle 16, Pippo Delbono e la sua compagnia portano in scena Amore. Dal 12 al 14 aprile Neri Marcorè sarà all’Abbado con La Buona Novella di Fabrizio De André, drammaturgia e regia di Giorgio Gallione.