Levante rivela la sua relazione tossica con un uomo che la ricattava


Levante rivela: “Dieci anni fa la relazione con un uomo che mi ricattava. Ho avuto paura e vergogna. Poi ho denunciato”

Suoni Controvento porta una tappa del tour estivo di Levante in Umbria: appuntamento il 26 agosto all'Area archeologica di Carsulae

Sono stata con un uomo che ha deciso di non rassegnarsi al mio ‘non ti amo‘”. Una storia dolorosa nel passato di Levante. La cantautrice affida alle pagine di Vanity Fair le sue confessioni, a qualche giorno dall’uscita su Paramount+ del documentario “Levante Ventitré – Anni di voli pindarici”.

“Proprio una decina di anni fa- racconta- mi sono infatuata di un uomo. Da subito è stato molto geloso. Mi controllava: ‘Dove sei? Perché non mi rispondi?’. Il più delle volte mi ero solo addormentata sul divano e non avevo sentito il cellulare. Eppure, in una sorta di meccanismo malato, dovevo giustificarmi con lui. Erano segnali, sia i suoi sia i miei. A ogni modo ho capito abbastanza in fretta che non ero innamorata e gliel’ho detto. Non potendomi più avere ha perso le staffe“.

Di quel periodo ricorda: “Ha tentato di ricattarmi: aveva dei nostri filmati, file privati. Mi chiamava in continuazione: ‘Sto male’, mi implorava, e così passavo ore al telefono a cercare di tranquillizzarlo. Mi ha scritto 980 mail nel giro di un mese, che significa circa 30 ogni giorno. Tutti attorno a me erano preoccupati: i famigliari, le amiche… Io ero spaventata, ma forse non abbastanza, in quel momento. Non pensavo che arrivasse a farmi del male, temevo più per lui, come raccontava alla sorella Giulia Cecchettin (la studentessa di Ingegneria uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ndr)”.

A un certo punto ho provato soprattutto vergogna, molta vergogna. Mi sentivo stupida: non sapevo come gestire la situazione che proseguiva da un paio di mesi. Fino a quando un amico avvocato mi ha consigliato di denunciare“, rivela.

LA DENUNCIA

Del momento della denuncia dice: “Mi sono presentata nella prima questura con il malloppo di mail stampate. C’era una donna carabiniere, fredda, che mi riempiva di domande: immagino che sia la prassi, però ero terribilmente a disagio, sono scoppiata a piangere. Mi ha indirizzata a un’altra questura. Lì l’unica cosa che percepivo era il giudizio del carabiniere di turno, il suo minimizzare: ‘Signorina, deve stare attenta! Perché non è stata attenta? Se ne sentono di storie così’. Del resto il nostro è un mondo di maschi, che protegge i maschi. Alla fine hanno vietato a quella persona di avvicinarsi a me, per quanto possa valere”.

Quell’uomo oggi “Ogni tanto mi scrive ancora e mi chiede scusa. Ci ha tenuto a dirmi che gli hanno diagnosticato un disturbo bipolare e che ha iniziato un percorso di psicoterapia. Io non gli rispondo e allora cancella i messaggi. Mi auguro solo che questa intervista non lo spinga a contattarmi”.

IL PERDONO

Mamma di Alma Futura e in una relazione stabile con l’avvocato siciliano Pietro Palumbo, Levante lo ha anche perdonato: “Ho capito di non averlo incontrato nell’amore, ma nel dolore. Il suo e il mio. Questa persona ha rivelato anche un mio grande problema e cioè l’attaccamento a un certo tipo di uomo: mio padre Rosario, che ho perso quando avevo nove anni. Per quanto l’abbia conosciuto e lo ricordi, non era violento, però era duro, severo, intransigente. Per diverso tempo sono stata affascinata da persone che gli somigliavano“.

Perché raccontare quanto accaduto dopo 10 anni? “Ha presente quando, con estrema stupidità, qualcuno si domanda: ‘Ah, perché quella ci ha pensato vent’anni prima di denunciare che è stata stuprata?’. Perché 19 le sono serviti per perdonare sé stessa e l’ultimo per trovare il coraggio. E poi, chi è che ama parlare dei propri fallimenti? Per tanto tempo ho percepito quell’esperienza come tale, un errore che ha portato dolore anche ad altre persone”.

LA DEPRESSIONE

Nella lunga intervista, Levante parla anche di depressione, argomento che esce fuori nel docu “Levante Ventitré”: Tanti oggi parlano di depressione. L’ultimo è stato Sangiovanni. Gli ho scritto un messaggio: ‘Io sono qua. Se sei in una stanza buia, e io ci sono stata, sappi che puoi bussare a questa porta quando vuoi’. Sembriamo tutti depressi, forse perché lo siamo. E allora diciamocelo. Ecco, lo dico: sono triste e prendo i farmaci“.

Non ho paura che Alma legga della depressione post partum– svela- o che la sua mamma si è cacciata nei guai. Di certo glielo racconterò prima io. Avevo anche cominciato a tenere un diario onesto per lei, per spiegarle certi momenti. Ho interrotto quando è morta la nonna Rosalia un anno fa”.

Nei prossimi giorni, Levante porterà nuovamente la sua musica live. Ecco il calendario del suo tour nei teatri.

FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).