Nei suoi versi, Gabriele Vigilante “riconosce la natura del suo malessere esistenziale nei meccanismi deumanizzanti della società, universalizzando la sua condizione…”
Cercando dentro sé stessi le parole per descrivere l’inquietudine e la difficoltà di vivere, potrebbe accadere di trovare qualcosa di più vasto, qualcosa che ci accomuna tutti. Gabriele Vigilante prova a farlo con la sua poesia, operando attraverso le tre sezioni dell’opera un passaggio dalla passività stoica di una esistenza disillusa, al sentimento rivoluzionario che ci spinge verso l’unione con l’altro.
“Soffia levante sui nostri cuori esiliati, luce d’oriente che unisce, fresca brezza migrante.”
Gabriele Vigilante (Napoli, 1993), ha una laurea in lingue e letterature straniere con specializzazione in traduzione letteraria e lavora come docente di inglese e traduttore. Scrive da sempre e la sua più grande passione dopo la letteratura è la musica. I nostri esìli è la sua seconda raccolta poetica.
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