“E se l’amore non c’è” è la nuova canzone di Enomi


Enomi torna con un’esperienza profonda, un viaggio emotivo, un canto che incide un’indelebile impronta d’amore nel cuore di chiunque ne ascolti le note dolci e struggenti

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“E se l’amore non c’è”, è un’esperienza profonda, un viaggio emotivo, un canto che incide un’indelebile impronta d’amore nel cuore di chiunque ne ascolti le note dolci e struggenti. Questa canzone ha la capacità di evocare emozioni profonde, accarezza l’anima, facendo vibrare ogni cellula, ogni fibra dell’essere con una sensibilità senza tempo, distinguendosi così in modo unico.

La canzone, un distillato armonioso di emozioni adrenaliniche, porta l’ascoltatore a riflettere sui legami perduti, le relazioni d’amore, le preziose amicizie, a tutte quelle persone che hanno lasciato un’impronta, o forse meglio dire un segno eterno, e infine a tutte quelle persone a cui la vita ha deciso di regalargli un paio di ali troppo presto, piccole stelle cadenti che hanno brillato troppo brevemente nel cielo della nostra vita.

Prodotta e composta da Marcello Forlani, la stesura del testo di questo brano, fatta di parole dense di significato, è frutto della collaborazione tra l’artista Enomi e Roberta Lilli: nasce da un incontro inaspettato, durante il quale entrambi hanno condiviso e intrecciato storie personali, paure e riflessioni. Questo scambio emotivo ha dato vita ad un vero e proprio mosaico di pensieri, domande e ricordi, amalgamandosi in un’opera che cattura la complessità dell’esperienza umana in tutte le sue sfumature.

La traccia risulta un delicato tessuto di parole, e percorre temi come l’amore, gli errori umani, le perdite, il cammino di crescita e il processo che porta all’apprendimento e all’elaborazione di un dolore, la confusione che accompagna la parola “fine”, sottolineando come lo stesso sentimento dell’amore, al minimo comun denominatore di ogni tipo e forma di relazione, sia un elemento cruciale nella definizione del significato della vita per l’individuo.

Ascolta “E se l’amore non c’è”

https://open.spotify.com/track/5fNhSb1J20Z56XxWYSwJlg?si=8cmP0OmaQJeO7EdTs2-m7g

Il testo apre sin dalle prime parole al rimorso per gli errori commessi, alla consapevolezza di aver causato sofferenza: una metafora affidata alla “chiave” rappresenta la ricerca di una soluzione o un modo per superare le barriere emotive create da questi errori. La sensazione di perdita e vuoto emerge chiaramente con l’immagine di una casa vuota e sogni imprigionati, simboleggianti un futuro ora inaccessibile a causa della separazione.

Il tema della fragilità è introdotto attraverso la resistenza e il timore a confrontarsi ed affrontare il passato, la realizzazione che i ricordi sono ormai le uniche connessioni e l’unico filo che ci lega ad un amore perduto, dove resta in pugno e nell’anima solo una solitudine struggente e la lotta per accettare e comprendere la fine di una qualsivoglia relazione o legame.

In chiusura, la canzone si trasforma in una meditazione su un’esistenza senza amore e su cosa rimane quando l’amore se ne va: l’amore, così fondamentale per dare senso a tutto.. E davanti? Resta davvero solo un futuro in assenza di questo sentimento?

La domanda risuona nell’etere: “Ma se l’amore non c’è la vita allora cos’è?” Riecheggia, come un dilemma esistenziale, una sfida contro l’esistenza stessa, suggerendo che l’amore è il nucleo, un’essenza che dà significato e valore alla vita.

“E se l’amore non c’è” è una canzone che affronta il tema universale della perdita e il suo impatto sulla comprensione di noi stessi e su ciò che ci circonda, esplora la vulnerabilità umana, il rimpianto e la ricerca di significato.

La copertina affida a degli svettanti alberi tutta l’essenza e il significato di questo brano: gli alberi che si intrecciano, con i loro mille rami, come per abbracciarsi, stringersi un’po’ di più. Gli alberi resistono al tempo, al susseguirsi delle stagioni: possono perdere le foglie, vedere i loro rami spezzarsi, essere travolti dai venti, eppure cercano sempre di ricostruirsi per potersi abbracciare di nuovo, per poter tornare a guardare l’alba e il tramonto, gli uccelli in volo, la nebbia che si dirada. Gli alberi, con le loro radici si aggrappano forte alla vita persino quando invecchiano, restano fermi al suolo senza mollare la presa, in attesa di un nuovo piccolo seme, da cui cresceranno fiori, poi nuovi alberi, nuovi rami…nuovo amore.

Non solo una canzone, ma un inno all’amore in tutte le sue manifestazioni, celebrandone la sua indispensabile presenza e importanza, ed invita a riconoscerne ogni forma, in ogni aspetto della vita e della natura, prima che sia troppo tardi, prima che ogni tempo sfugga troppo presto. Un brano come ode all’amore come un faro luminoso, che attraversa e sopravvive persino oltre l’esistenza umana, un vero e proprio emblema universale di amore e di memoria.