La citicolina è utile per rallentare la degenerazione celebrale


La citicolina è un nucleotide precursore della fostatidilcolina, componente principale delle membrane delle cellule nervose, con attività di neuroprotezione

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La citicolina agisce con un meccanismo multifattoriale associato a un’azione strutturale di ripristino dei fosfolipidi delle membrane neuronali, della cardiolipina delle membrane mitocondriali, della sfingomielina delle guaine assonali (azione strutturale o di neuroprotezione) e a un’azione funzionale di sintesi di due importanti neurotrasmettitori coinvolti nella visione, dopamina e acetilcolina (azione funzionale o di neuropotenziamento).

Aumenta inoltre la produzione di neurotrasmettitori nel sistema nervoso centrale, includendo la sintesi di acetilcoline, noradrenaline e dopamine. Nel cervello la citicolina contrasta l’effetto dannoso dei radicali liberi e inibisce la formazione di citotossine rilasciate da acidi grassi liberi.
Numerosi studi ne hanno dimostrato l’efficacia nell’aumentare la concentrazione e le funzioni cognitive in anziani, adulti e adolescenti.

La citicolina è il naturale precursore di uno dei più importanti neurotrasmettitori, l’acetilcolina, e agisce sulla neuroplasticità. Questa sostanza si trova all’interno di ogni cellula del corpo umano, ed è preziosa per la salute delle cellule nervose, poiché contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso. Infatti, concorre a contrastare i sintomi dell’invecchiamento cerebrale e migliora umore, concentrazione e memoria.

Vediamo come la citicolina, in associazione ad altri attivi, può essere utile per ritardare l’invecchiamento (anche cerebrale), in una prospettiva di longevità sana.

La citicolina è un naturale precursore di un importantissimo neurotrasmettitore del cervello. Contribuisce a regolare le trasmissioni tra i neuroni del cervello, migliorando le funzioni della memoria visuale, auditiva e spaziale. Inoltre, la citicolina concorre ad aumentare l’attività dei mitocondri nelle cellule cerebrali, incrementa l’energia prodotta nel cervello, con benefici in termini di memoria, apprendimento e generali funzioni cerebrali.

Oltre a queste proprietà, la citicolina contribuisce ad accrescere i livelli di dopamina e norepinefrina, due neurotrasmettitori legati all’umore e alla memoria. Non solo. La citicolina può concorrere a migliorare la sintesi dei fosfolipidi nel cervello, cioè i principali componenti delle cellule cerebrali, che aiutano a incrementare la comunicazione tra cellule e agiscono come principali trasmettitori degli impulsi nervosi. Questo aumento del benessere ha poi un effetto positivo sul metabolismo generale del cervello: aiuta ad accrescere la salute neurale e può anche ridurre gli effetti dell’invecchiamento delle funzioni cerebrali.

Quest’ultimo aspetto è molto importante: in un’ottica dihealthy aging, la citicolina contribuisce a ridurre l’incidenza e rallentare l’insorgenza di disturbi correlati all’età e all’invecchiamento, come le malattie neurodegenerative.

Uno studio italiano condotto dall’Università e dagli Spedali Civili di Brescia e pubblicato sulla rivista Frontiers in Neurology (1) ha rilevato che la citicolina può ripristinare i percorsi cerebrali alla base della memoria e di altre funzioni cognitive superiori dopo casi di ictus.

Lo studio (2) partiva dagli incoraggianti risultati ottenuti su modelli animali di ictus ischemico, secondo cui un trattamento farmacologico in grado di potenziare la plasticità cerebrale intrinseca, come quello a base di citicolina, potrebbe modulare il danno cerebrale acuto, con un migliore recupero funzionale.
In questo caso si trattava di un disegno randomizzato in cieco, basato sulla somministrazione di un integratore a base di citicolina 1000 mg per otto mesi associato al trattamento abituale in soggetti con ictus ischemico acuto, confrontato con il solo trattamento abituale. Gli autori hanno condotto misure di eccitabilità intracorticale, valutata mediante stimolazione magnetica transcranica (TMS), associate a una valutazione clinica e neurofisiologica pre- e post-trattamento.

Un totale di 30 partecipanti (età media [SD], 68,1 [9,6] anni; 11 donne [37%]) ha completato lo studio. Non sono stati osservati cambiamenti significativi nei punteggi clinici dopo il trattamento con citicolina (tutti p> 0,05), ma è stato osservato un miglioramento significativo dell’inibizione intracorticale a breve intervallo (SAI) (p= 0,003) nel gruppo di trattamento rispetto ai controlli.

Mauro Magoni, Direttore dell’U.O di Neurologia Vascolare-Stroke Unit presso l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, ha spiegato: “Il gruppo al quale è stata somministrata la citicolina ha dimostrato un inconfondibile recupero delle vie colinergiche rispetto al gruppo di controllo e, sebbene la misurazione riguardasse solo i processi cellulari e non gli eventuali effetti cognitivi, diversi pazienti hanno testimoniato di sentirsi meglio e più lucidi dopo il trattamento”.

Un altro studio clinico multicentrico internazionale, annunciate in occasione della settimana mondiale del glaucoma (12-18 marzo 2023) aggiunge nuove potenzialità al neuroprotettore citicolina. Precedenti studi avevano fatto osservare benefici sul controllo delle progressiona del danno visivo, correlati all’uso continuativo della citicolina in soluzione orale, in aggiunta alla terapia ipotensiva.

Lo studio randomizzato, è stato condotto in doppio cieco, controllato vs placebo e ha coinvolto 155 pazienti con glaucoma ad angolo aperto, con danno bilaterale al campo visivo, afferenti a 5 strutture ospedaliere europee (Clinica Oculistica dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, Università Tor Vergata di Roma, Università di Salonicco in Spagna, Università di Leuven, in Belgio, Ospedale Mollet di Barcellona in Spagna).I risultati dimostrerebbero un sensibile miglioramento della qualità della visione, e in parallelo della vita, nel gruppo in terapia con citicolina in soluzione orale (3).

PRESERVARE LE FUNZIONI COGNITIVE VERSO UNA LONGEVITÀ IN BUONA SALUTE

Con l’avanzare dell’età, anche il nostro cervello invecchia, perdendo parte della sua efficienza. Questo fisiologico declino cognitivo avviene in seguito alla riduzione dello scambio di segnali tra le cellule cerebrali, alla riduzione delle dimensioni encefaliche e al rallentamento dei processi di pensiero e memoria. Alcune malattie neurodegenerative che rientrano sotto il termine-ombrello di “demenza” sono invece condizioni non fisiologiche associate all’invecchiamento, che non colpiscono in maniera indistinta l’intera popolazione anziana.

La genetica ci aiuta a rintracciare eventuali predisposizioni al manifestarsi di queste condizioni, ma il fattore determinante è lo stile di vita. Infatti, grazie alla possibilità di agire sui fattori di rischio modificabili (epigenetica) si stima una riduzione del rischio di sviluppare demenza (parlo spesso dei 4 fondamenti di una vita sana ed equilibrata).

Questi fattori sono: alimentazione sostenuta da una supplementazione mirata (ne stiamo parlando e lo vedremo meglio a beve), attività fisica regolare, igiene del sonno, controllo dei livelli di stress quotidiani, equilibrio del microbiota intestinale, esposizione all’inquinamento ambientale.

Inoltre, svolgono un importante ruolo preventivo anche gli stimoli educazionali in giovane età e in età adulta, tramite la sollecitazione continua delle capacità cognitive e mentali e la partecipazione attiva alla vita sociale. Infine, spicca il ruolo chiave di un’adeguata integrazione di polifenoli e altre sostanze antiossidanti, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e agire direttamente sulle membrane neuronali.

GLI INDICATORI EPIGENETICI PER MIGLIORARE IL PROCESSO DI INVECCHIAMENTO

Sono diversi i meccanismi epigenetici che possono modificare l’espressione genica, e in molti casi sono reversibili. Le caratteristiche epigenetiche variano nel corso della vita e l’epigenetica incide per il 70% sulla nostra vita e sulla possibilità di avere un futuro di longevità in salute e in equilibrio, mentre la nostra genetica incide per il solo 30%. Ciò è importante, perché significa che moltissimi fattori, come abbiamo visto, sono sotto il nostro controllo e, se impariamo a seguire alcune corrette abitudini e uno stile di vita adeguato, possiamo guidare e regolare il nostro futuro di salute.

COME LA CITICOLINA PUÒ ESSERTI D’AIUTO VERSO UNA LONGEVITÀ IN SALUTE

Esistono numerose sostanze, presenti in natura, che possono intervenire nei processi biologici: in particolare, le sostanze contenute negli alimenti sono chiamate “nutraceutici”. Questi composti bioattivi possono agire come modulatori epigenetici. Tuttavia, molto spesso, la sola alimentazione non è sufficiente a garantire al nostro organismo un apporto di nutrienti adeguati a colmare micro carenze nutrizionali di cui spesso ignoriamo l’esistenza.

In particolare, la dieta occidentale non rappresenta una buona fonte di citicolina. Un certo numero di studi scientifici dimostra l’effetto benefico della citicolina, somministrata tramite supplementazione e in dosi corrette, sia in soggetti con declino cognitivo sia in soggetti sani.

La citicolina è uno degli attivi che regolano a livello cellulare gli hallmarks dell’aging, cioè i segni dell’invecchiamento, contribuendo a colmare le micro carenze a livello nutrizionale, supportando il metabolismo cellulare e fornendo alle cellule gli strumenti necessari alla riparazione e alla difesa nel lungo periodo.

Per favorire una longevità sana, il focus è agire su difesa, protezione, riparazione e rinnovamento delle cellule. È infatti possibile contare sull’apporto di specifici ingredienti funzionali in grado di modulare, a livello cellulare, i fattori responsabili dell’invecchiamento.

Bibliografia
1. https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fneur.2022.915362/full
2. https://neurologiaitaliana.it/2023/efficacia-della-citicolina-dopo-ictus-ischemico-acuto/
3. Rossetti L, Goni F, Montesano G et al The effect of citicoline oral solution on quality of life in patients with glaucoma: the results of an international, multicenter, randomized, placebo-controlled cross-over trial | SpringerLink, 2023, Graefe’s Archive for Clinical and Experimental Ophthalmology
4. Silveri MM et al. 2008, Citicoline enhances frontal lobe bioenergetics as measured by phosphorus magnetic resonance spectroscopy. NMR Biomed. 21(10), pp. 1066-1075.
5. McGlade E. et al., 2012. Improvement attentional performance following citicoline administration in healthy adult women. Food and Nutrition Science. 3, pp. 769-773.
6. Yungelun-Todd D et al. The effect of citicoline supplementation on motor speed and attention in adolescent males. Jornal of Attention Disorders. 2015; 1557-1246
7. Alvarez XA, Laredo M, Corzo D et al. Citicoline improves memory performance in elderly subjects. Methods Find Exp. Clin. Pharmacology. 1997;19(3).
8. Spiers PA, Myers D, Hochanadel GS, Lieberman HR, Wurtman RJ. Citicoline improves verbal memory in aging. Arch. Neurol. 1996; 53(5):441-448
9. Garcia-Cobos R., Frank-Garcia A., Gutierrez-Fernandez M., Diez-Tejedor E. 2010, Citicoline, use in cognitive decline: Vascular and degenerative. Jour. Of Neur. Science, 299 (vol. 1-2) pp. 188-
10. Qureshi I., Endres JR, 2010. Citicoline: A novel therapeutic agent with neuroprotective, neuromodulatory, and neuroregenerative properties. Natural medicine journal 2(6), pp. 11-25.