Johnson & Johnson acquisisce Ambrx Biopharma


Johnson & Johnson ha proseguito la sua spinta verso i coniugati anticorpo-farmaco (ADC) annunciando lunedì l’acquisizione di Ambrx Biopharma

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Johnson & Johnson ha proseguito la sua spinta verso i coniugati anticorpo-farmaco (ADC) annunciando l’acquisizione di Ambrx Biopharma in una transazione interamente in contanti per un valore complessivo di circa 2 miliardi di dollari. Il candidato principale di Ambrx, ARX517, è un ADC mirato al PSMA per il cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione.

Ambrx si concentra sugli ADC, una classe di farmaci che sta facendo passi da gigante nel trattamento del cancro. A differenza delle terapie convenzionali, come la chemioterapia, che uccidono sia i tessuti sani che quelli cancerosi, gli ADC sono trattamenti mirati progettati per uccidere solo i tumori.

Il CEO di Ambrx, Daniel O’Connor, ha dichiarato nel comunicato che questo accordo “continuerà a far progredire il nostro candidato leader nel trattamento del cancro alla prostata e la promettente pipeline di Ambrx, fornendo al contempo un valore significativo e certo ai nostri azionisti”.

Yusri Elsayed, responsabile dell’area terapeutica globale per l’oncologia di Johnson & Johnson Innovative Medicine, ha sottolineato che la tecnologia di Ambrx “offre vantaggi unici nella coniugazione di anticorpi stabili e payload citotossici”. Il dirigente ha aggiunto che “i risultati ottenuti finora con ARX517… sono promettenti e rappresentano una potenziale prima e migliore terapia mirata per il trattamento di questa malattia aggressiva”.

La pipeline di Ambrx comprende ARX788, un ADC mirato a HER2 per il carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, e ARX305, un ADC mirato a CD-70 per il carcinoma a cellule renali.

Nel comunicato si legge anche che “gli scienziati di Johnson & Johnson intendono collaborare con i ricercatori di Ambrx, accelerando lo studio di Fase 1/2 APEX-01 (NCT04662580) di ARX517 nel carcinoma prostatico avanzato e portando avanti una pipeline di nuovi prodotti candidati”.

Non sono le prime mosse di J&J nel settore degli ADC. All’inizio del 2022, l’unità Janssen di J&J ha pagato 40 milioni di dollari in anticipo e più di 1 miliardo di dollari potranno essere ulteriormente erogati al superamento di determinate milestones  per una collaborazione volta a produrre anticorpi proprietari con Mersana Therapeutics, sfruttando la sua piattaforma Dolasynthen.

Alla fine del mese scorso, J&J ha acquistato i diritti di licenza per l’ADC di LegoChem Biosciences per 100 milioni di dollari in anticipo, con 1,7 miliardi di dollari in potenziali milestone.

Secondo un rapporto di J.P. Morgan, quest’ultima operazione rappresenta solo l’ultima di una serie di accordi incentrati su ADC alla fine del 2023 che hanno rinvigorito il settore biotech. Il quarto trimestre dello scorso anno ha visto ben 108 accordi di partnership di licenza per un valore di 63 miliardi di dollari.

Di questi, più di 30 miliardi di dollari sono stati conclusi con accordi di ADC: Merck ha siglato un accordo del valore massimo di 22 miliardi di dollari con Daichii Sankyo per aiutarla a sviluppare i suoi tre candidati ADC; e Bristol Myers Squibb ha firmato un accordo del valore massimo di 8,4 miliardi di dollari con SystImmune per il co-sviluppo e la commercializzazione di BLBO1D1.