Il ministro Nordio blocca l’ipotesi di reato di omicidio sul lavoro


Nordio: “No al reato di omicidio sul lavoro, l’esperienza dell’omicidio stradale insegna. Aumentata a dismisura la pena, ma non sono affatto diminuiti”

nordio abuso d'ufficio

Quasi banale dire quanto sia sensibile questo Governo a questa problematica” delle morti sul lavoro e “non credo di rivelare dei segreti se dico proprio stamattina nel Consiglio dei ministri questo argomento è stato ancora trattato anche con la prospettazione di introdurre eventuali sanzioni penali. Personalmente non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione di un omicidio sul lavoro, perché abbiamo l’esperienza dell’omicidio stradale: è stata aumentata a dismisura la pena gli incidenti stradali, ma non sono affatto diminuiti, sono aumentati. Quindi non ci sarebbe l’effetto deterrente“. Così, al question time in Aula alla Camera, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a un’interrogazione sull’istituzione di una Procura nazionale per le indagini relative alle morti sul lavoro.

Quanto al merito dell’interrogazione, Nordio aggiunge: “Io non credo che la creazione di una Procura nazionale con compiti universali possa essere più efficace, ammetto però che la frammentazione soprattutto nelle procure più piccole dove non esistono gruppi specializzati possa sembrare sufficiente. Il nostro orientamento è quello intermedio: di devolvere alle Procure distrettuali questa competenza in modo da dare un indirizzo omogeneo quanto meno nell’ambito di un distretto. E’ tutto oggetto di discussione ma anche secondo quanto l’esperienza ci insegna, una Procura distrettuale centrale non centrerebbe il problema mentre mi rendo conto che una frammentazione di competenze nelle Procure più piccole puo’ confliggere con il principio di specializzazione che invece dovrebbe essere tipico di ogni ufficio inquirente proprio perchè si tratta di materie che presuppongono una particolare preparazione da parte dei singoli magistrati”.