Spondiloartrite assiale: bimekizumab efficace negli studi BE MOBILE 1 e 2


Spondiloartrite assiale radiografica e non radiografica: bimekizumab dimostra efficacia sostenuta negli studi BE MOBILE 1 e 2 fino ad un anno

Spondiloartrite assiale: l'indice BASMI consente di ottenere una stima moderatamente accurata dell'attività di malattia e della risposta alla terapia

L’inibizione continua dell’interleuchina (IL)-17A e dell’IL-17F con bimekizumab (BKZ) ha dimostrato miglioramenti a lungo termine negli outcome radiografici (r)- e non radiografici (nr)- della spondiloartrite assiale (axSpA) per 52 settimane. Inoltre, la sicurezza di BKZ è rimasta coerente con il suo profilo già consolidato. Queste le conclusioni  ad un anno degli studi BE MOBILE 1 e 2 sull’impiego di bimekizunab nelle axSpA radiografiche e non radiografiche, resi noti in una pubblicazione su ARD.

Alla fine del mese di giugno di quest’anno, la Commissione Europea (CE) ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio di bimekizumab per il trattamento di adulti affetti da artrite psoriasica attiva (PsA) e adulti affetti da spondiloartrite assiale attiva (axSpA), compresa l’axSpA non radiografica (nr-axSpA) e la spondilite anchilosante (AS), nota anche come axSpA radiografica.

Queste approvazioni rappresentano la seconda e terza indicazione per bimekizumab nell’Unione Europea, dopo l’approvazione per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave nell’agosto 2021.

Razionale e disegno degli studi BE MOBILE 1 e 2
Le citochine interleuchina (IL)-17A e IL-17F sono notoriamente implicate nella patogenesi dell’axSpA. Nonostante l’IL-17A sia considerata biologicamente più attiva, l’IL-17F si concentra soprattutto nella cute e nel tessuto sinoviale dei pazienti con spondiloartrite.

Non solo: anche diversi tipologie di cellule dell’immunità innata, che si ritiene siano alla base della patogenesi dell’axSpA, presentano livelli elevati di espressione di IL-17F.

Bimekizumab (BKZ) è un anticorpo monoclonale IgG1 umanizzato che inibisce selettivamente IL-17F oltre a IL-17A. E’ di quest’anno l’approvazione da parte della Commissione Europea di BKZ (160 mg ogni 4 settimane (Q4W)) per il trattamento della nr-axSpA, della r-axSpA e dell’artrite psoriasica, dopo l’approvazione per la psoriasi a placche nel 2021.

Negli studi paralleli di fase 3 BE MOBILE 1 (nr-axSpA) e BE MOBILE 2 (r-axSpA), i pazienti che erano stato sottoposto a trattamento con 160 mg di BKZ per via sottocutanea ogni 4 settimane (Q4W) hanno soddisfatto l’endpoint primario (miglioramento della risposta ASAS40) e tutti gli endpoint secondari classificati alla settimana 16 (tra i quali l’insorgenza di eventi avversi legati al trattamento – TEAE – di eventi avversi seri e di TEAE che hanno portato all’interruzione del trattamento).

Alla settimana 24, inoltre, non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza con il trattamento con BKZ, rispetto allo studio BE AGILE di fase 2b della durata di 3 anni sull’impiego di BKZ in pazienti con r-axSpA.

Nella nuova pubblicazione su ARD, sono stati presentati i dati di efficacia clinica e di sicurezza di BKZ in pazienti con axSpA attiva fino alla settimana 52 degli studi BE MOBILE 1 e 2.

Inoltre, sono stati oggetto di valutazione a 52 settimane i punteggi di attività di malattia lungo lo spettro dell’axSpA, gli outcome relativi al dolore riferito dai pazienti, l’entesite mediante l’indice Maastricht Ankylosing Spondylitis Enthesitis, la conta delle articolazioni tumefatte e di quelle dolenti.

Risultati principali
Nello studio BE MOBILE 1 erano stati inizialmente inclusi 254 pazienti (128 trattati con BKZ e 126 con placebo). Durante il periodo di trattamento in doppio cieco (DBTP) fino alla settimana 16, una percentuale significativa (244 pazienti; 96,1%) di partecipanti aveva portato a termine con successo il trattamento e l’86,6% (220 pazienti) di questi ha proseguito l’intero studio della durata pari a 52 settimane.

Nello studio BE MOBILE 2, invece, erano stati inclusi in totale 332 pazienti (221 trattati con BKZ e 111 con placebo); 322 partecipanti (97%) hanno completato il DBTP, e l’89,8% di questi (298 pazienti) ha portato a termine lo studio fino alla settimana 52.

I risultati di entrambi gli studi hanno mostrato un costante mantenimento del miglioramento con BKZ rispetto al placebo in vari parametri chiave per 52 settimane, con entrambi gli studi che hanno raggiunto l’endpoint primario (p per il raggiungimento della risposta ASAS40 <0,001).

Altri parametri che hanno dimostrato un miglioramento costante sono stati il punteggio di attività della malattia relativo alla spondilite anchilosante (SA), i livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) e l’infiammazione delle articolazioni sacroiliache e della colonna vertebrale, valutata mediante risonanza magnetica (RM).

Sia i pazienti randomizzati a trattamento con BKZ che quelli passati, per switch terapeutico, dal placebo a BKZ alla settimana 16, hanno mostrato risposte simili.

Passando ai dati di safety alla settimana 52, è stato osservato che il 75% (183) dei pazienti con nr-axSpA e il 75,5% (249) di quelli con r-axSpA riferiva di aver sperimentato almeno un TEAE. L’infezione fungina più comunemente riportata è stata la candidosi orale, che ha colpito il 7,4% (18) dei pazienti con nr-axSpA e il 6,1% (20) di quelli con r-axSpA. Inoltre, l’uveite si è verificata nell’1,2% (3) dei pazienti con nr-axSpA e nel 2,1% (7) di quelli con r-axSpA, mentre la malattia infiammatoria intestinale ha colpito lo 0,8% (2) e lo 0,9% (3) dei pazienti alla settimana 52, rispettivamente.

Riassumendo
Gli autori dello studio hanno concluso: “L’efficacia osservata di BKZ attraverso le misure di attività di malattia, gli outcome riferiti dai pazienti e le manifestazioni periferiche dimostra il potenziale di BKZ  nell’indurre risposte sostenute relativamente ad obiettivi terapeutici clinicamente rilevanti lungo l’intero spettro delle ax-SpA”.

L’efficacia e la sicurezza a lungo termine di BKZ fino a 3 anni di trattamento saranno valutate nello studio di estensione in aperto attualmente in corso (studio BE MOVING).

Bibliografia
Baraliakos X et al. Bimekizumab treatment in patients with active axial spondyloarthritis: 52-week efficacy and safety from the randomised parallel phase 3 BE MOBILE 1 and BE MOBILE 2 studies. Ann Rheum Dis. Published online October 4, 2023. doi:10.1136/ard-2023-224803
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