Interventi di chirurgia estetica: 7 errori da non fare nel 2024


Chirurgia estetica: cresce il numero di interventi per migliorare il proprio aspetto, ma ci sono alcuni accorgimenti da considerare per evitare brutte sorprese

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Niente più bugie, sospetti o sussurri: chirurgia e medicina estetica sono ormai uscite dall’ombra e chi si sottopone a trattamenti lo fa, nella maggioranza dei casi, senza più nascondersi. I numeri parlano di un fenomeno in crescita, con un incremento del 19% dal 2019, secondo l’American Society of Plastic Surgeons (ASPS), e l’Italia che si attesta ottavo Paese al mondo per numero di trattamenti (dati ISAPS). “Sempre più persone, e sempre più giovani, ricorrono alla medicina e chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto e sentirsi meglio con se stesse: rispetto a pochi anni fa il fenomeno si è decisamente esteso ed è ormai socialmente accettato – spiega il professor Raffaele Rauso, già presidente FIME e già professore all’Università Vanvitelli di Napoli -. A fronte di questa diffusione, mancano ancora nei pazienti conoscenze e accortezze che dovrebbero guidare in una scelta più consapevole, soprattutto alla luce dei progressi fatti negli ultimi anni da ricerca, materiali e tecnologie, che portano a risultati sempre più sicuri e naturali”.

  1. Distanziare nel tempo le sedute di filler per evitare risultati artificiali. Capita spesso che, dopo le prime iniezioni al viso con effetto soddisfacente, i pazienti ne chiedano ancora per migliorare. “Non funziona così: il troppo rischia di peggiorare il risultato con effetto innaturale, gonfio e artificiale – spiega il prof. Rauso -. Un risultato purtroppo sempre più frequente, frutto di un approccio errato alla medicina estetica, con infiltrazioni ravvicinate nel tempo e protratte negli anni. Da ormai un decennio, studi scientifici hanno dimostrato che l’acido ialuronico non si riassorbe completamente in poco tempo e dopo mesi o addirittura anni è ancora presente: iniettare spesso e frequentemente significa aggiungere qualcosa di troppo, con esito artificiale. Un medico estetico esperto lo sa bene e deve evitare infiltrazioni ravvicinate”.
  2. Sottoporsi a una rinoplastica subito dopo il rinofiller. Avere un naso nuovo è desiderio di molti, ma permane il timore di sottoporre il proprio viso a una modifica irreversibile. Per questo, negli ultimi tempi, chi possedeva le giuste caratteristiche si è sottoposto prima a rinofiller, considerandolo una “prova generale” dall’effetto temporaneo prima dell’intervento chirurgico. Anche qui però i tempi sono fondamentali per evitare brutte sorprese: “E’ necessario effettuare sempre delle infiltrazioni di ialuronidasi, l’enzima che “scioglie” l’acido ialuronico, se è stato effettuato un rinofiller anche diversi anni prima, è fondamentale avvisare il chirurgo di quanto “fatto nel tempo” prima di sottoporsi ad una rinoplastica chirurgica” afferma il professore.
  3. Considerare il lifting solo dopo i 60 anni. Fino a pochi anni fa, il lifting era considerato un’opzione solo per chi aveva passato i 50 anni, ora è una possibilità anche tra over 40, come evidenziano i dati ASPS, che registrano con un picco di pazienti nella fascia 31-45 anni. I motivi? “I filler spesso sono associati a risultati artificiali, mentre il lifting consente un corretto posizionamento dei tessuti a livelli profondi, permettendo di avere un aspetto più naturale. Senza attendere l’avanzamento dell’invecchiamento, si riescono a ottenere ottimi risultati e a beneficiarne per un lungo periodo” afferma Rauso.
  4. Ringiovanire solo il viso senza trattare mani e collo. L’obiettivo di molti pazienti non è diventare più belli o replicare i tratti di qualche personaggio famoso, ma assomigliare a se stessi con qualche anno in meno. Per riuscirci, bisogna considerare un progetto completo di ringiovanimento senza trascurare le zone del corpo rivelatrici dell’età. “I primi segnali di invecchiamento si vedono sul contorno del viso e della mandibola, con il cedimento dei tessuti. Per questo è sempre bene pensare a includere il collo nel ringiovanimento complessivo. Anche sulle mani è possibile intervenire, per evitare contrasti eccessivi” spiega Rauso.
  5. Escludere il filler per rimodellare i glutei. Ci sono buone notizie per chi vuole rimodellare e volumizzare il “lato B”: “Una novità che sicuramente andrà per la maggiore nel 2024 sono i filler micromolecolari per i glutei, che vanno a migliorare quelli macromolecolari già utilizzati. Con la nuova formulazione, i filler hanno un’ottima capacità di proiezione e volumizzazione, azzerando il rischio di vedere o sentire noduli” dice ancora il già presidente FIME.
  6. Non avere fretta di fare un trattamento. Prendetevi tempo per scegliere il professionista esperto a cui affidarsi, facendo ricerche su specializzazioni ed esperienza, grazie ad esempio al portale FnomCeo. “I trattamenti di medicina estetica sono spesso presi sottogamba dalle pazienti in quanto mini invasivi e dall’effetto temporaneo, ma possono portare a effetti collaterali anche gravi. Bisogna considerare sia i benefici, sia i rischi, che un buon medico estetico deve sempre spiegare” afferma il professore.
  7. Non seguire i trend sui social. Devil lips, collo da Barbie… le tendenze di bellezza spopolano sui social e sono sempre più richieste, soprattutto da giovanissimi trasportati dall’ondata emotiva del trend del momento. “Importante è indagare su quali sono le motivazioni e le aspettative dei pazienti, spiegando anche che i risultati della chirurgia estetica sono definitivi o comunque molto difficili da cambiare” spiega il professor Rauso