Herpes labiale: come riconoscerlo e curarlo in poco tempo


L’herpes labiale colpisce dai 10 ai 12 milioni di italiani. E’ un problema fastidioso, che provoca uno sgradevole prurito e un profondo disagio psicologico

Herpes Labiale: l'infezione che lo causa si ripresenta nel tempo perché resta "ospite" del nostro organismo. Attenzione ai sintomi che ne preannunciano il ritorno

Affligge dai 10 ai 12 milioni di italiani. E’ un problema fastidioso, un antiestetico sfogo cutaneo che provoca uno sgradevole prurito e un profondo disagio psicologico.

E’ l’herpes labiale, una patologia comune, causata da un virus appartenente alla famiglia degli Herpes virus (identificato come Herpes Simplex Virus HSV) responsabile delle vescicole che compaiono sulle labbra.

L’agente causale prevalentemente implicato è il virus herpes simplex tipo 1 (HSV-1). Seppure in misura minore, l’herpes labiale può essere provocato anche dal virus herpes simplex tipo 2 (HSV-2) che, di solito, è responsabile dell’infezione genitale. Peculiarità dell’herpes labiale sono l’imprevedibilità e la capacità di riapparire più volte, anche a distanza di anni. Il virus è capace, infatti, di resistere silente per anni all’interno dei gangli nervosi del nostro organismo, per poi manifestarsi subdolamente all’improvviso.

COME RICONOSCERLO
L’herpes inizialmente si manifesta con un leggero prurito e un senso di calore su un punto arrossato del labbro. Nel giro di poche ore, questa sensazione lascia il posto a una chiazza eritemato-edematosa di modeste dimensioni che, in breve tempo, si ricopre di vescicole tese, del diametro di 2-3 millimetri, raccolte a grappolo. Il contenuto, inizialmente limpido, poi si fa torbido. La confluenza di più vescicole può dar luogo a una lesione simil-bollosa e a un fastidioso bruciore locale. Il processo infiammatorio acuto, se non si attua alcun trattamento, dura pochi giorni; poi le vescicole si asciugano formando una crosticina giallastra che rimane sulle labbra una decina di giorni prima di scomparire.

QUAL È LA CAUSA
L’80-90% delle persone entra in contatto con il virus dell’herpes nei primi 5 anni di vita, ma solo nel 50% dei casi si manifesta durante la vita. Questo virus è capace di sopravvivere per sempre all’interno delle cellule (senza dare alcun sintomo) ed è refrattario a qualsiasi farmaco.

Penetrato nell’organismo, può rimanere silente oppure manifestarsi periodicamente quando trova una delle seguenti condizioni ideali:

– stato di malessere dell’organismo, in particolare se accompagnato da un abbassamento delle difese immunitarie;
– febbre o malattia influenzale;
– inizio delle mestruazioni o gravidanza;
– stress psichico e/o fisico particolarmente intenso;
– prolungata esposizione alla luce del sole;
– assunzione di particolari cibi contenenti arginina, un aminoacido presente soprattutto in noci, mandorle, arachidi, cioccolato e in alcuni tipi di vino rosso. Alcune persone sostengono di andare più frequentemente incontro all’herpes a seguito di un consumo eccessivo di alimenti grassi, ricchi di spezie, o a base di gelatina, o cibi con alte dosi di vitamina C.

COME SI TRASMETTE
Il virus responsabile dell’herpes labiale si trasmette facilmente per contatto diretto con la bocca o la saliva di una persona infetta, tipicamente attraverso un bacio. Di solito, la prima infezione avviene spesso durante l’infanzia, senza rendersene conto, sotto forma, per esempio, di una semplice stomatite.
Il contagio può avvenire anche in modo indiretto, utilizzando oggetti contaminati, come bicchieri, posate, rossetti, rasoi e asciugamani. Non solo: nello stesso soggetto, il virus dell’herpes labiale, con una sorta di auto-inoculazione, può essere trasmesso anche ad altre parti del corpo. Per questo, durante l’episodio di herpes labiale, occorre prestare massima attenzione a non portare le mani dalla bocca agli occhi. In caso contrario, il virus potrebbe provocare una cheratite erpetica, gravissima complicazione oculare che può addirittura portare alla cecità.

QUANTO DURA
Il periodo di guarigione dell’infezione secondaria da HSV-1 di norma si aggira intorno ai 9 – 11 giorni; talvolta persiste una macchia rossastra che si attenua con il passare del tempo, mentre l’infezione da HSV-2 ha un tempo di guarigione leggermente più lungo e la lesione può essere più accentuata soprattutto per il sesso femminile. L’applicazione topica di creme antivirali ai primissimi sintomi può accelerare il decorso.

COME COMPORTARSI
I pericoli più temibili sono: la diffusione dell’herpes all’occhio, la sovrainfezione o la trasmissione da mamma a figlio durante o dopo la gravidanza. Per questo motivo una corretta gestione terapeutica e comportamentale è essenziale.

PERICOLI
In genere l’infezione da herpes simplex causa manifestazioni che si risolvono spontaneamente e senza complicazioni nel giro di 1-2 settimane; ci sono tuttavia alcuni casi specifici, per esempio in caso di sistema immunitario indebolito, in cui possono insorgere rischi rilevanti. L’HSV-1 può colpire anche le dita (patereccio erpetico), causando una dolorosa infezione che si presenta spesso su pollice e/o indice; è particolarmente comune negli operatori sanitari che vengono a contatto con il virus presente per esempio nelle secrezioni orali dei pazienti. L’herpes simplex dell’occhio rappresenta una delle cause più frequenti di cecità infettiva nel mondo, per questo serve attenzione nell’evitare un auto-contagio.
Può infine colpire la cute in altre zone del corpo, soprattutto in caso di presenza di eczema. Molto raramente il virus può diventare causa di infiammazione del cervello (encefalite), una condizione grave che richiede immediata assistenza ospedaliera per scongiurare il rischio di complicazioni permanenti o addirittura un esito fatale.

Gravidanza e allattamento
In gravidanza l’herpes sul labbro non rappresenta in genere un problema. Il virus dell’herpes simplex (HSV) nei bambini può essere grave, quindi durante l’allattamento è necessaria qualche attenzione supplementare: le madri affette da HSV possono continuare ad allattare al seno se non sono presenti lesioni sul seno e se le vescicole in altre parti del corpo sono accuratamente e completamente coperte.
Le madri con lesioni attive sul seno, eventualità peraltro non comune, dovrebbero invece interrompere temporaneamente l’allattamento dal seno interessato, il cui latte non va utilizzato.

ECCO ALCUNE REGOLE CHIAVE:

– non grattare le vescicole, né all’inizio né per togliere la crosticina: in quest’ultimo caso il rischio di lesionare la pelle creando una cicatrice è molto alto;
– lavare spesso le mani con acqua e sapone, e soprattutto non strofinarsi gli occhi;
– durante la manifestazione cutanea, evitare alimenti troppo caldi o troppo freddi che possono provocare fastidio alle aree lesionate;
– se già in passato si è sofferto di questo disturbo, usare la crema specifica prescritta dal medico, contenente una sostanza antivirale, da applicare sul punto delle labbra in cui si stanno formando le vescicole dell’herpes. Prima si inizia a usarla e più è efficace. Cioè ai primi sintomi di formicolio e bruciore quando si formano le bolle;
– usare creme ammorbidenti e protettive specifiche per le labbra che possono aiutare a lenire il fastidio temporaneo;
– durante le prime esposizioni stagionali al sole, proteggere le labbra con un filtro solare ad alto fattore di protezione ed evitare di sostare sotto i raggi per ore;
– evitare metodi “casalinghi” come la pasta dentifricia o il succo di limone che, oltre a non dare risultati efficaci e sicuri, possono irritare ulteriormente la zona.

LE CURE NATURALI PER L’HERPES, PER USO ESTERNO
Alcuni prodotti naturali, contro l’Herpes sono utilizzati direttamente sulla cute per combattere le manifestazioni locali del virus. Tra questi prodotti vanno ricordati:

• OLIO ESSENZIALE DI TEA TREE: per uso topico, è impiegato come antifungino contro funghi della pelle e micosi delle unghie, come antivirale su herpes, porri e verruche, infine come antibiotico su piaghe infette, ferite, ustioni e piorrea. Esiste ormai una buona evidenza clinica sulla sua azione antisettica. Secondo alcuni dei primi studi (Penfield, Grant, 1925) e altri più recenti (Williams et al., 1993; Carson, Riley, 1995), il terpinen-4-olo è il composto più importante per quanto riguarda l’attività antimicrobica del Tea Tree Oil.
• PROPOLI: questa sostanza è stata impiegata sottoforma di unguento e pomata come cicatrizzante e disinfettante, grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti, in caso di ferite e piaghe. In particolare la galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto in quella proveniente dalle conifere) le apportano capacità antimicrobiche, perché in grado di inibire, anche a basse concentrazioni, la proliferazione di numerosi microrganismi
• OLIO DI NEEM: quest’olio vegetale ha dato i migliori risultati contro l’Herpes Virus (labiale e corporeo), grazie alla potente azione antivirale; mentre la presenza di vitamina E e di acidi grassi essenziali lo rendono adatto per riparare i tessuti, colpiti da psoriasi eczemi, piaghe, in quanto idrata e protegge la pelle; sfiamma l’irritazione e cicatrizza la desquamazione, e le lesioni che questi disturbi provocano. Viene perciò impiegato in caso di ustioni estese, ferite infette ulcere della pelle e per stimolare la cicatrizzazione e la ricostruzione dei tessuti.

RIMEDI ANTICHI PER USO INTERNO
Il virus dell’Herpes non si può debellare dal nostro corpo ma ne possiamo attenuare i sintomi fino a farli regredire completamente portandoci a guarigione completa. Parlando di rimedi antichi vanno ricordati i rimedi che madre natura ci ha messo a disposizione:

I SEMI DI POMPELMO: hanno una notevole attività antisettica, antivirale e antimicotica. L’estratto dei semi di Pompelmo è chiamato GSE, acronimo di Grapefruit Seed Extract, ed è generalmente ricavato dai semi e dalle membrane del frutto disidratato, mediante vari processi che portano alla formazione di nuovi legami chimici, che hanno mostrato di agire su un’ampia varietà di microrganismi nocivi, come batteri, funghi, virus, lieviti, muffe, e anche parassiti come vermi e pidocchi, oltre a protozoi quale l’ameba, capace di cagionare diarrea e dissenteria, diffusa specialmente nei paesi dove l’igiene è carente.
L’estratto di semi di Pompelmo è utilmente adoperato, per l’azione antibatterica e antivirale, come coadiuvante contro infezioni microbiche faringee, auricolari, cutanee, intestinali.

L’ASTRAGALO, utilizzato dalla medicina tradizionale cinese dalla notte dei tempi, ha radici ricche di principi attivi utili come immunostimolanti e per aumentare la tolleranza dell’organismo allo stress.
Anche lo Zinco ha azione antivirale intervenendo sia nella risposta immunitaria innata sia in quella adattiva che porta alla produzione di citochine pro e antinfiammatorie. Ha azione antiossidante. La carenza di zinco aumenta il rischio di infezioni e disordini autoimmuni.

Di recente, si è scoperto il ruolo del microbiota intestinale anche per le infezioni virali. Nell’intestino abbiamo diversi microrganismi (microbiota) la cui convivenza è funzionale alla nostra salute. Un altro equilibrio prezioso da preservare! A tale fine, si può assumere per esempio betaglucani. Sono zuccheri complessi e si trovano in natura soprattutto nei FUNGHI ma anche in alghe, licheni, cereali come avena, crusca e orzo.