Alta tensione tra Pakistan e Iran: la Cina prova a mediare


Il Pakistan attacca l’Iran e causa nove morti: Islamabad ha colpito la zona al confine in risposta al raid di Teheran. Pechino: “Pronti a mediare”

L’Iran attacca gli Usa dopo l'uccisione di Soleimani: lanciati missili contro le basi militari, morti 80 civili e almeno 200 feriti. Trump: “Va tutto bene”

L’agenzia di stampa iraniana Irna riferisce che nell’attacco del Pakistan nella provincia frontaliera del Siestan-Balochistan hanno perso la vita anche due uomini, portando a nove il bilancio dei morti complessivi. Il vicino Pakistan, paese dotato di armamenti nucleari, solo ieri aveva richiamato il suo ambasciatore da Teheran in risposta ad alcuni raid del Paese persiano sul Balochistan di martedì 16 gennaio, che avevano causato sei vittime. Il governo iraniano aveva motivato quell’attacco con la necessità di neutralizzare cellule di Isis-K, ossia il gruppo Stato islamico in Afghanistan che, secondo le autorità iraniane, opera in Pakistan con il sostegno delle autorità. A sua volta quest’oggi il Pakistan ha condotto “un’operazione militare di precisione” contro “covi di terroristi” sul suolo iraniano.

Sulla vicenda è intervenuta la Cina, che ha esortato i due paesi alla “calma e alla moderazione per evitare un’escalation di tensione. Siamo anche disposti a svolgere un ruolo costruttivo nel mitigare la situazione, se le parti lo desiderano”, come ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. Il governo di Pechino ha a cuore la stabilità dell’area anche per via del progetto ‘Belt and Road Initiative’, un corridoio commerciale lanciato dieci anni fa, con cui punta a intensificare gli scambi nell’Eurasia, e su cui sono già stati investiti miliardi di dollari.

Da tempo il governo di Teheran accusa il Pakistan di ospitare gruppi di matrice jihadista al confine. Le rappresaglie degli ultimi giorni fanno però temere un’escalation anche a causa della guerra di Israele contro gruppi armati palestinesi nella Striscia di Gaza, che hanno fatto registrare anche scambi a fuoco tra Israele e il gruppo libanese hezbollah, alleato di Teheran.

Nel Mar Rosso inoltre da fine novembre il gruppo yemenita degli Houthi, altro alleato dell’Iran, lancia droni armati contro navi mercantili per fermare l’aggressione israeliana su Gaza, a cui negli ultimi giorni Stati Uniti e Regno Unito stanno rispondendo. È di oggi la notizia di attacchi statunitensi contro batterie missilistiche “pronte a sparare”, come hanno riferito le Forze armate americane, che puntano alla “salvaguardia del commercio marittimo”. Si tratta della quarta volta in una settimana.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).