Sport senza barriere: la storia di rinascita di Alexandru Andrei Neda


Nel 2021 Alexandru Andrei Neda è vittima di un grave incidente sul lavoro: la sua storia di rinascita attraverso la pratica sportiva e i servizi messi a disposizione dall’Inail

andrei neda

“Per me la sconfitta è arrendersi e non provarci più. Io non credo che siamo veramente sconfitti se non decidiamo noi di non provarci più. Penso che più provi, più aumentano le possibilità di vincere. Quindi, non dovresti mai smettere di provarci”. Nel 2021 Alexandru Andrei Neda è vittima di un grave incidente sul lavoro. Si occupa di bonifiche ambientali e mentre è coinvolto nelle operazioni di rimozione di amianto in un cantiere, viene colpito dalla benna di un escavatore e subisce una lesione del midollo spinale. A causa dell’infortunio Alexandru non può più camminare e inizia un percorso di riabilitazione e reinserimento sociale con il sostegno dell’Inail.

“La prima cosa che volevo fare dopo l’incidente era uscire di casa”. “La prima cosa che volevo fare dopo l’incidente era uscire di casa – racconta. Perché anche se avevo sempre gli stessi amici e i miei cari vicino, avevo bisogno di confrontarmi con persone nella mia stessa situazione, condividere esperienze, emozioni, capire come affrontavano le difficoltà che avevo io”. Alexandru desidera stringere nuove amicizie e sentirsi più attivo e autonomo, così l’Inail, oltre a fornire l’assistenza e i servizi destinati agli infortunati sul lavoro, gli propone di partecipare a giornate di avviamento allo sport per sperimentare discipline diverse. Alexandru accetta e, pur non avendo un passato da sportivo, prova sci, catamarano e scherma. Si appassiona, si diverte, trova nuovi amici e decide di continuare a fare sport. “Inoltre, racconta, a poco a poco i dolori che avevo dopo l’incidente, si sono attenuati, mi sento meglio e mi rendo conto di ricavarne un gran benessere psicofisico”.

Nel 2022 avviati 905 assistiti alle discipline paralimpiche. Il reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro attraverso lo sport affianca il sostegno economico destinato dall’Inail agli assistiti, e con il tempo ha acquisito un ruolo sempre più centrale tra le attività istituzionali. Attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, l’Istituto fornisce i servizi necessari per avviare il percorso di riabilitazione, servizi che possono includere anche protesi per praticare diverse attività sportive. Oltre al supporto offerto dal Centro Protesi, dalle filiali e dai punti di assistenza attivi sul territorio, Inail mette a disposizione dei propri assistiti, con la collaborazione del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), corsi di avviamento allo sport con l’obiettivo di ottenere un maggior benessere psicofisico per gli infortunati e il loro reinserimento sociale. Nell’ambito della collaborazione con il Cip, tra le attività previste dal Piano quadriennale per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro, nel 2022 l’avviamento alle discipline paralimpiche ha coinvolto 905 assistiti.

L’impegno dell’Istituto per le persone con disabilità da lavoro. Grazie alle convenzioni stipulate con tutte le Regioni e ai numerosi accordi contrattuali con strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, nel 2022 sono state erogate 592.754 prestazioni a favore di 16.808 persone. La spesa sostenuta, pari a circa 9,3 milioni di euro, è in aumento rispetto al 2021, a conferma di un netto miglioramento della tutela sanitaria assicurata dall’Inail ai propri assistiti.
Gli infortunati sul lavoro che hanno seguito i corsi di avviamento all’attività sportiva o che utilizzano i sussidi protesici messi a disposizione dall’Inail, anche per attività agonistica, si sono pienamente reinseriti nella società dopo l’infortunio. Inoltre, come dimostrano i protagonisti delle videostorie, hanno recuperato autonomia e voglia di vivere grazie allo sport. E questo, in alcuni casi, ha favorito anche il ritorno all’attività lavorativa, o la motivazione per cercare un nuovo lavoro.

L’eredità di Antonio Maglio. Precursore e personalità di riferimento in Italia nell’uso dello sport come strumento di riabilitazione e reinserimento sociale degli infortunati sul lavoro è stato proprio un medico dell’Inail, Antonio Maglio, ispiratore dei primi Giochi Paralimpici di Roma nel 1960. Il patrimonio di competenze che oggi ci appartiene in questo settore, affonda le radici in quegli anni. Il progetto “Sport senza barriere” è stato ideato per raccogliere quell’esperienza e testimoniarne il valore, offrendo un segnale di continuità.