Anche se avete subito un protesto, potete aprire un conto corrente


conti correnti

Può capitare a chiunque di dover affrontare rovesci finanziari, anche di grave entità, e di non riuscire a fare fronte agli impegni presi. Quando questo porta al mancato pagamento di una cambiale o all’emissione di assegni non coperti, si subisce un protesto, ovvero un atto pubblico che porta all’iscrizione nel registro pubblico dei protestati.

Sebbene tale situazione non sia definitiva, nel momento in cui si è protestati si va incontro a numerose difficoltà, a cominciare da quelle relative all’ottenimento di prestiti fino a quella che riguarda, per l’appunto, l’apertura di un conto corrente.

La buona notizia è che la legge italiana non vieta a chi ha subito un protesto di avere un conto corrente intestato. Ma allora perché state trovando tutte queste difficoltà nell’aprirne uno? La risposta a questa domanda è molto semplice: ogni banca applica le proprie regole e può decidere, a suo insindacabile giudizio, se concedervi o non concedervi questo servizio.

Per non ricevere porte in faccia e riprendere quanto prima in mano le redini della propria vita, è necessario rivolgersi a istituti di credito che includano, tra i propri servizi, l’apertura conto corrente protestato in pochi giorni.

Cosa significa essere protestati

Quando si parla di protesto, si fa riferimento a un atto pubblico redatto da un Ufficiale Giudiziario in seguito all’accertamento del mancato pagamento di cambiali, assegni o vaglia, trasmesso alla Camera di Commercio e pubblicato, entro 10 giorni, nel Registro Informatico dei Protestati, liberamente consultabile da chiunque.

I dati vengono conservati all’interno del registro per 5 anni. Trascorso questo periodo di tempo, il nominativo viene cancellato.

Conto corrente per protestati: sono diversi da quelli tradizionali?

I conti correnti destinati a soggetti protestati, ma anche ai cattivi pagatori, possono presentare alcune differenze rispetto a quelli destinati a chi non è incorso in questa tipologia di difficoltà.

In particolare, le differenze possono riguardare:

  • i limiti massimi di spesa, sempre chiaramente indicati nella documentazione del prodotto scelto
  • l’impossibilità di andare in rosso, ossia di spendere cifre superiori rispetto a quelle presenti, al momento del pagamento, sul conto corrente
  • gli assegni, i quali, in alcuni casi, non possono essere emessi.

A seconda della propria situazione finanziaria, del problema che si è dovuto affrontare e della banca scelta, potranno essere presenti ulteriori differenze, riguardanti ad esempio le carte di pagamento e le transazioni effettuabili. In linea generale però i conti per protestati permettono, proprio come quelli classici, di effettuare accrediti diretti di pensione e stipendio, domiciliazioni bancarie delle utenze, bonifici, pagamenti degli F24, prelievi presso gli ATM e molto altro ancora.

Come aprire un nuovo conto corrente

Il primo passo da compiere per aprire un conto corrente per protestati consiste nell’individuare l’istituto di credito giusto. Questo dovrà avere una buona esperienza nel settore e offrire questo tipo di servizio, mettendo a disposizione del cliente personale competente che sappia comprenderne le necessità e aiutarlo a individuare il prodotto a lui più congeniale.

Le banche specializzate offrono prodotti adatti non solo ai privati, ma anche alle aziende e ai liberi professionisti protestati, così da permettere a tutti di rimettersi in piedi, ricominciando a costruire il proprio futuro sia in ambito privato che in quello lavorativo.