“Il profeta scorretto – Giorgio Gaber” al Teatro Belli


“Il profeta scorretto – Giorgio Gaber”, spettacolo scritto e diretto da Riccardo Leonelli, in scena dall’11 al 14 gennaio al Teatro Belli di Roma

Il profeta scorretto - Giorgio Gaber

Al Teatro Belli il nuovo anno si inaugura con IL PROFETA SCORRETTO- GIORGIO GABER, scritto e diretto da Riccardo Leonelli, in scena dall’11 al 14 gennaio.

Il 1° Gennaio del 2003 se ne andava Giorgio Gaber, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo musicale e teatrale italiano, già da tempo avviato sul binario morto del conformismo artistico. La poetica di Gaber, inizialmente confinata entro le rigide regole della tv degli anni 60, poi sempre più libera e prorompente, è stata un faro per diverse generazioni in Italia. I suoi monologhi e le sue canzoni, realizzati sempre insieme a Sandro Luporini, si sono distinti per un carattere unico e irripetibile: sia per il coraggio e la profondità dei suoi contenuti, sia per l’originalità e la potenza di un interprete che sapeva coinvolgere e travolgere lo spettatore. Un incontenibile istrione in grado di comunicare con leggerezza temi profondamente impegnati, malinconici, perturbanti, feroci e talvolta disperati. Basti pensare all’oscuro pessimismo degli ultimi album, causato dalle conseguenze di una malattia implacabile e da una realtà politica e sociale in cui non si era mai riconosciuto così poco. Un profeta che ha saputo leggere la realtà del suo tempo – non risparmiando accuse né a destra né a sinistra – e prevedere l’abisso etico e la perdita di valori della contemporaneità, evocando più volte spettri di guerra tristemente attuali. E se Gaber oggi tornasse fra noi? Avrebbe la libertà di allora o sarebbe imbrigliato nelle maglie del conformismo culturale, ricevendo post e cinguettii con accuse di intolleranza, razzismo e (addirittura) fascismo?

Lo spettacolo immagina un Giorgio Gaber redivivo (Riccardo Leonelli) catapultato nel 2024, che, attraverso un dialogo originale, sarcastico e divertente col suo alter ego (Emanuele Cordeschi), ripercorre alcuni fra i suoi pezzi più dirompenti, acquisendo la graduale consapevolezza che il mondo odierno è andato esattamente nella direzione da lui prevista, con alcune eccezioni… prima fra tutte la dittatura del politically correct. Il benessere cambia mode, gusti e valori, tanto che in vent’anni la realtà morale, politica e sociale è profondamente mutata e molto di ciò che era (ancora) coraggioso dire all’inizio degli anni Duemila, oggi risulta scomodo, vergognoso, deplorevole. In una sola parola: politicamente scorretto. Ad accompagnare i due cantanti-attori ci saranno Lorenzo D’Amario ed Emanuele Grigioni, rispettivamente chitarra e fisarmonica, in una performance live che vuole far divertire, riflettere ed emozionare i suoi storici fan, ma anche le nuove generazioni che non conoscono il Signor G: dai divertissement apparentemente disimpegnati del primo Gaber fino alle malinconiche canzoni dell’ultimo periodo. I protagonisti daranno voce e – soprattutto – corpo al genio di Gaber, ricostruendo canzone dopo canzone, monologo dopo monologo un identikit ideale di uno dei mostri da palcoscenico più grandi del nostro Novecento, profeta scorretto, forse non pienamente compreso e mai abbastanza ricordato.