Interstiziopatia e artrite reumatoide: i fattori di rischio di progressione fibrotica


Interstiziopatia polmonare associata ad artrite reumatoide: studio ha individuato fattori di rischio di progressione fibrotica

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Diabete mellito, punteggi più elevati di attività di malattia DAS28-ESR, punteggi HCRT di malattia in stadio avanzato: questi i fattori di rischio indipendenti di progressione fibrotica in pazienti con interstiziopatia polmonare associata ad artrite reumatoide (RA-ILD), identificati in uno studio pubblicato su Frontiers of Medicine.

Razionale dello studio
L’artrite reumatoide (AR) può avere un impatto sostanziale sul parenchima polmonare, presentandosi come malattia interstiziopatia polmonare (ILD), una manifestazione extra articolare eterogenea, caratterizzata da diverse manifestazioni patologiche e che, in ultima analisi, culmina in una fibrosi irreversibile; questa associazione è legata a una notevole morbilità e mortalità. La prevalenza riportata della RA-ILD ha un range di escursione molto ampio, essendo compresa tra l’1% e il 58%.

L’età avanzata, il sesso maschile, l’esposizione al tabacco e la sieropositività al fattore reumatoide (RF) e agli anticorpi anti peptidi citrullinati (CCP) sono stati identificati come fattori di rischio per lo sviluppo di RA-ILD.
I sintomi respiratori comunemente osservati nella RA-ILD assomigliano a quelli della polmonite interstiziale idiopatica (IIP) e comprendono dispnea, tosse, oppressione toracica, respiro corto e crepitii a velcro alla base di entrambi i polmoni. Negli stadi avanzati, possono essere presenti anche suoni di attrito pleurico e ipertensione polmonare.

Sebbene i tassi di mortalità complessivi nella RA siano diminuiti, l’ILD è emersa come una delle principali cause di morte nei pazienti affetti da RA, seconda solo alle complicanze cardiovascolari.
L’interstiziopatia polmonare preclinica (pILD) può rappresentare gli stadi iniziali della RA-ILD). Tuttavia, fino ad oggi, erano ancora poco conosciute le caratteristiche, gli outcome clinici e i fattori di rischio associati alla progressione della fibrosi nella RA-ILD, compresa la pILD e l’ILD.

Di qui il nuovo studio, che si è proposto di studiare la prevalenza, le caratteristiche cliniche, la prognosi e i fattori di rischio associati con la progressione di RA-ILD documentata mediante imaging, comprendendo sia la pILD che la ILD.

Disegno dello studio e risultati principali
I ricercatori hanno messo a confronto i dati al basale dei pazienti con RA-ILD con quelli dei pazienti affetti solo RA. Inoltre, hanno condotto analisi di regressione logistica multivariata e di regressione di Cox per identificare i fattori di rischio associati, rispettivamente, alla prevalenza e alla progressione di RA-ILD all’imaging.

E’ emerso che, su 371 pazienti RA arruolati, il 32,3% presentava RA-ILD. Le analisi di regressione logistica multipla hanno identificato nell’età superiore a 60 anni (OR: 2,22), nel fumo (OR: 2,09), nel diabete mellito (DM) (OR: 3,09), nella malattia del tessuto connettivo misto (MCTD) (OR: 2,98), nei livelli sierici di lattato deidrogenasi (LDH) superiori a 250,0 U/L (OR: 6,73) e nella positività degli anticorpi anti-CCP (OR: 2,06) dei fattori di rischio indipendenti per la RA-ILD (p<0,05 o 0,01).

Tra i 98 pazienti con RA-ILD sottoposti a follow-up per una durata mediana di 19,1 mesi, il 51,0% ha mostrato una progressione fibrotica alla tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRCT).

L’analisi di regressione multipla di Cox ha identificato nel diabete mellito (HR: 2,03), nei punteggi DAS28-ERS superiori a 5,1 (HR: 2,21) e i punteggi HRCT al basale superiori a 5,0 (HR: 2,30) dei fattori di rischio indipendenti per la progressione della fibrosi in questo 51% di pazienti con RA-ILD (p<0,05 o 0,01).

Lo studio non è stato in grado di chiarire il ruolo di MTX e dei glucocorticoidi nei pazienti con RA-ILD.
Per quanto riguarda MTX, alcuni studi hanno dimostrato che questo farmaco ha un effetto  protettivo contro lo sviluppo della RA-ILD e ne ritarda l’insorgenza, mentre altri hanno suggerito che aumenta il rischio di prevalenza e progressione della ILD.

Quanto ai glucocorticoidi, questi rappresentano il trattamento principale per la RA-ILD; questi farmaci, tuttavia, sono stati associati ad un aumento del rischio di prevalenza e progressione dell’ILD nei pazienti con RA.

Riassumendo
Nel complesso, i risultati di questo studio hanno mostrato che il 51% dei pazienti con RA-ILD (includendo sia quelli con pILD che quelli con ILD) è andato incontro a progressione di malattia durante un periodo mediano di follow-up di 23 mesi.

Tra i pazienti con RA-pILD, il 23% ha ricevuto successivamente una diagnosi di ILD,  a suggerire l’importanza di sottoporre a screening i soggetti con RA-pILD per la RA-ILD in futuro.

Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci del loro studio: in primis, i ricercatori hanno ricordato il disegno monocentrico e retrospettivo associato a bias di selezione – sono stati inclusi solo soggetti ricoverati, il che potrebbe portare a una sovrastima della prevalenza della RA-ILD.

E’ stato ricordato, come altro limite, la durata mediana relativamente breve del follow-up – 19,1 mesi, troppo poco per una valutazione completa dei tassi di sopravvivenza, della mortalità complessiva, della mortalità correlata all’ILD e dei fattori di rischio associati nei pazienti con RA-ILD. Sono dunque necessari studi di registrazione prospettici, meglio dimensionati, in grado di ottenere risultati più precisi e affidabili.

Ciò premesso, i risultati ottenuti su questa corte di pazienti con RA ospedalizzati hanno documentato una prevalenza di RA-ILD significativa (32,3%), comprendendo sia la pILD che la ILD.

La presenza e la progressione dell’ILD nei pazienti affetti da RA sono risultate strettamente associate ad una maggiore proporzione di sintomi e segni respiratori e ad una compromissione della funzione polmonare. In particolare, quasi la metà dei pazienti con RA-ILD ha mostrato una progressione di malattia all’imaging durante il periodo di follow-up.

Tra i fattori di rischio di progressione della fibrosi nella RA-ILD identificati, abbiamo il diabete mellito, livelli elevati di DAS28-ESR e punteggi HRCT avanzati.
Sono necessarie ulteriori indagini per chiarire meglio il ruolo del metotrexato e dei glucocorticoidi nella gestione della RA-ILD.

Bibliografia
Chai D et al. Progression of radiographic fibrosis in rheumatoid arthritis-associated interstitial lung disease. Front Med (Lausanne). 2023;10:1265355 (Sep 22). doi: 10.3389/fmed.2023.1265355
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