Tirzepatide ha un forte impatto prima e dopo la perdita di peso


Dopo aver perso almeno il 5% del peso attraverso un intervento intensivo sullo stile di vita, chi hanno iniziato ad assumere tirzepatide ha perso un ulteriore 18,4% del peso

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Dopo aver perso almeno il 5% del peso attraverso un intervento intensivo sullo stile di vita, le persone che hanno iniziato ad assumere il doppio agonista GLP-1/GIP tirzepatide hanno perso un ulteriore 18,4% del peso, secondo i risultati del trial di fase III SURMOUNT-3 presentati al congresso ObesityWeek 2023 e pubblicati contemporaneamente sulla rivista Nature Medicine.

In SURMOUNT-3 i 972 partecipanti erano prevalentemente di sesso femminile (62,9%), avevano un’età media di 46 anni e per l’86% erano bianchi. Tutti avevano un BMI di almeno 30, o di almeno 27 in presenza di una o più comorbilità legate al peso (escluso il diabete), più il fallimento di almeno un tentativo per perdere peso attraverso la dieta.

La coorte coinvolta nella presente analisi includeva solo un sottogruppo di partecipanti (579 su 972), ritenuti risponders a una fase di intervento intensivo sullo stile di vita precedente alla randomizzazione in virtù di una perdita di almeno il 5% del peso corporeo (in media hanno perso il 6,9% del peso, pari a 7,6 kg) con dieta, esercizio fisico e consulenza comportamentale.

Dopo il periodo di intervento preliminare sullo stile di vita, 287 soggetti sono stati randomizzati a ricevere tirzepatide alla dose iniziale di 2,5 mg, aumentata di 2,5 mg ogni 4 settimane fino al raggiungimento della dose massima di 10 o 15 mg.

Notevole perdita di peso aggiuntiva con tirzepatide
I soggetti in trattamento attivo hanno perso il 18,4% in più del loro peso corporeo nel corso di 72 settimane in confronto a un aumento medio del 2,5% nel gruppo placebo in seguito all’intervento basato su dieta ed esercizio fisico (P<0,001), ha riferito uno degli autori dello studio, Ariana Chao, della Johns Hopkins University School of Nursing di Baltimora. Un risultato corrispondente a un calo ponderale aggiuntivo di 21,5 kg per i partecipanti sottoposti a tirzepatide rispetto a un aumento di 3,5 kg nel gruppo placebo.

In totale, l’intervento intensivo sullo stile di vita di 12 settimane seguito da 72 settimane di tirzepatide ha portato a una perdita totale del 26,6% del peso corporeo rispetto a un calo del 3,8% con l’intervento intensivo sullo stile di vita seguito dal placebo (differenza di trattamento stimata -22,8%).

«Questo significa essenzialmente che i partecipanti sono stati in grado di passare da uno stato di obesità di classe II fino a uno stato di sovrappeso alla fine dello studio» ha affermato Chao.

Un numero sostanzialmente superiore di pazienti trattati con tirzepatide ha perso almeno il 10% del peso (76,7% vs 8,9%), almeno il 15% (65,4% vs 4,2%) e almeno il 20% (44,7% vs 2,2%). Con il farmaco il BMI è sceso in media di 7,7 punti in confronto a un aumento di 1,2 punti con il placebo.

«Dobbiamo precisare che queste sono persone che stanno già rispondendo» ha sottolineato il coautore Sriram Machineni dell’Albert Einstein College of Medicine di New York City. «Quindi è vero che ha un senso aggiungere un farmaco dopo che hanno risposto, ma lo ha ancora di più se falliscono dato che non c’è nient’altro che li possa aiutare».

«Ma non è necessario prevedere un periodo preliminare di intervento intensivo sullo stile di vita per preparare i pazienti a questi risultati» ha commentato il coautore Robert Kushner della Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago. «È vero che si perde più peso modificando lo stile di vita, ma non è così necessario come con la prima generazione di farmaci. Spero che questo consentirà di fornire cure per l’obesità a livello di assistenza primaria senza la necessità di avere un dietista nello staff o effettuare visite ogni settimana».

Kushner ha aggiunto che questo particolare disegno dello studio, che ha incluso solo i soggetti che hanno risposto all’intervento intensivo sullo stile di vita, è probabilmente il motivo per cui è stata osservata una maggiore perdita di peso rispetto a SURMOUNT-1, nel quale tirzepatide alla dose di 15 mg ha comportato una differenza del 17,8% nella perdita di peso rispetto al gruppo placebo nell’arco di 72 settimane. Successivamente i risultati di SURMOUNT-2 hanno riportato una differenza del 12,4% nella perdita di peso con la dose da 15 mg rispetto al placebo nelle persone con obesità affette anche da diabete di tipo 2.

Ulteriori benefici oltre alla perdita di peso
Oltre al calo ponderale sono stati osservati anche altri benefici e una quota significativamente superiore di soggetti in trattamento attivo rispetto al placebo ha migliorato diversi parametri cardiometabolici e punteggi di funzionamento fisico:

  • Funzionalità fisica SF-36v2: 3,3 con tirzepatide vs -0,6 con placebo
  • Circonferenza vita: -14,6 vs 0,2 cm
  • Pressione arteriosa sistolica: -5,1 vs 4,1 mm Hg
  • Colesterolo totale: -0,3 vs 5,2 mmol/l
  • Trigliceridi: -25,8 vs 3,0 mmol/l
  • Glicemia a digiuno: -8,8 vs 2,4 mg/dl
  • Variazione HbA1c: -0,5% vs 0% con il placebo (da notare che il diabete era un criterio chiave di esclusione).

Durante la fase di aumento della dose si è verificata una maggiore frequenza di effetti collaterali gastrointestinali. Come previsto con un agente contenente un agonista del recettore del GLP-1, gli effetti collaterali più comuni sono stati gastrointestinali, ovvero nausea (39,7% vs 14%), diarrea (31% vs 9,2%) e stitichezza (23% vs 6,8%). Quasi l’11% dei soggetti sottoposti a tirzepatide ha interrotto il trattamento a causa degli eventi avversi, rispetto al 2,1% del gruppo placebo.

Referenze

Wadden TA et al. Tirzepatide after intensive lifestyle intervention in adults with overweight or obesity: the SURMOUNT-3 phase 3 trial. Nat Med. 2023 Oct 15. 

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