La pasta con l’olio extravergine si mangerà anche nello spazio


Gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale potranno mangiare pasta condita con olio extravergine nello spazio

pasta olio extravergine

La pasta nello spazio si potrà condire con l’extravergine già testato per oltre sei mesi in orbita dove la gravità e i raggi cosmici non hanno avuto effetti sulla sua qualità. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al progetto ‘Italian Space Food” che porterà la pasta italiana nello spazio per la prima volta sulla tavola degli astronauti della Iss con la missione Axiom 3 in partenza il 10 gennaio dalla Florida.

Un importante passo in avanti per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco dopo che – sottolinea la Coldiretti – anche l’olio extravergine di oliva potrebbe entrare stabilmente nella dieta degli astronauti grazie al fatto che le sue caratteristiche nutrizionali e salutistiche di pregio  sono rimaste inalterate secondo la sperimentazione sui campioni rientrati sulla Terra dalla Stazione Spaziale internazionale (Iss) all’inizio dell’anno, insieme all’astronauta Esa Samantha Cristoforetti, nell’ambito di un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e il Crea, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol.

Con il progetto “Evoo in Space: Extra-Virgin Olive Oil in Space (Evoos)” sono stati infatti analizzati gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva, nonché le sue eventuali ricadute applicative sul nostro pianeta, presso la sede di Rende del Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura del Crea. Dai dati preliminari ottenuti, è emerso infatti come lo speciale confezionamento in sacchetto protettivo sottovuoto, testato e correntemente permesso nelle missioni a bordo dell’ISS, impermeabile all’ossigeno e mantenuto sottovuoto, abbia consentito la conservazione dell’olio extra vergine di oliva almeno per i primi 6 mesi all’interno dell’ISS, assicurando un prodotto made in Italy di qualità, ancora ricco di biofenoli e tocoferoli.

Dallo spazio alla terra, la cucina all’italiana – conclude Coldiretti – è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore della ristorazione che raggiunge i 205 miliardi di euro e registra i maggiori livelli di penetrazione negli Usa, con il 33% del totale dei ristoranti, e in Brasile (28%), ma ottimi risultati si raggiungono anche in Francia (22%), Spagna (24%), India (24%), Germania (16%), Cina (14%), Corea del Sud (12%) e Regno Unito (11%) secondo l’analisi della Coldiretti sul Foodservice Market Monitor 2022 di Deloitte.