Vitiligine non segmentale: buoni risultati sulla pelle con povorcitinib


Vitiligine non segmentale estesa: il JAK1 inibitore orale sperimentale povorcitinib ha comportato una sostanziale ripigmentazione totale del corpo e del viso

povorcitinib

Nei pazienti adulti con vitiligine estesa non segmentale, trattamento con il JAK1 inibitore orale sperimentale povorcitinib ha comportato una sostanziale ripigmentazione totale del corpo e del viso in tutti i gruppi di trattamento alla settimana 52. I risultati di uno studio di fase IIb sono stati presentati al congresso 2023 dell’European Academy of Dermatology and Venereology (EADV).

«La vitiligine ha spesso un impatto significativo sulla vita dei pazienti e sono necessarie nuove opzioni terapeutiche in grado di offrire soluzioni alle persone che hanno una malattia estesa e che desiderano la ripigmentazione» ha affermato Khaled Ezzedine del Dipartimento di Scienze Dermatologia, Henri Mondor Hospital and EpiDermE, Università di Parigi. «Questi risultati forniscono un aggiornamento incoraggiante a sostegno di una potenziale opzione orale per il trattamento della vitiligine estesa non segmentale. È emozionante vedere i continui progressi in questo ambito che, fino a poco tempo fa, aveva opzioni limitate per i pazienti».

La vitiligine è una malattia autoimmune cronica caratterizzata dalla depigmentazione della pelle che deriva dalla perdita di cellule produttrici di pigmenti note come melanociti. Si ritiene che l’iperattività della via di segnalazione della Janus chinasi (JAK) guidi l’infiammazione coinvolta nella patogenesi e nella progressione della malattia. Negli Stati Uniti la vitiligine viene diagnosticata a oltre 1,5 milioni di persone e si stima che la prevalenza complessiva sia di circa 2-3 milioni, prevalentemente nella forma non segmentale (85% circa dei pazienti). La malattia può manifestarsi a qualsiasi età, anche se in molti pazienti insorge prima dei 30 anni.

Povorcitinib valutato in uno studio di fase II
Lo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, con dosaggio variabile, ha valutato l’efficacia e la sicurezza di povorcitinib in 171 pazienti adulti (età compresa tra 18 e 75 anni) con diagnosi di vitiligine non segmentale che interessava almeno l’8% della superficie corporea. I partecipanti sono stati randomizzati in rapporto 1:1:1:1 a ricevere povorcitinib una volta al giorno alle dosi di 15 mg, 45 mg e 75 mg oppure placebo per 24 settimane durante il periodo controllato con placebo.

Durante il periodo di estensione di 28 settimane (per un totale di 52 settimane) i pazienti originariamente assegnati a povorcitinib 45 mg hanno continuato con la stessa dose, mentre quelli originariamente randomizzati a ricevere povorcitinib 15 mg e 75 mg oppure il placebo sono stati trattati con povorcitinib 75 mg. Alla fase di estensione è seguito un periodo di follow-up di 24 settimane.

L’endpoint primario era la variazione percentuale rispetto al basale del Total Vitiligo Area Scoring Index (T-VASI) alla settimana 24. L’endpoint secondario chiave era la percentuale di pazienti che raggiungevano una riduzione ≥50% rispetto al basale del T-VASI (T-VASI 50) alla settimana 24.

Ulteriori endpoint includevano la percentuale di pazienti che raggiungeva una riduzione ≥50% rispetto al basale del Facial Vitiligo Area Scoring Index (F-VASI 50), una riduzione ≥75% rispetto al basale dell’F-VASI (F-VASI 75) e una risposta T-VASI 50 a ogni visita.

Risultati positivi vs placebo sulla ripigmentazione cutanea
Nello specifico, questi risultati che si basano sui dati annunciati in precedenza, hanno mostrato che:

  • Il miglioramento percentuale medio della depigmentazione corporea totale alla settimana 52 rispetto al basale (T-VASI) con povorcitinib 15-75 mg, 45 mg, 75 mg e con placebo-75 mg è stato rispettivamente del 40,7%, 42,7%, 41,3% e 18,1%.
  • Il miglioramento percentuale medio della depigmentazione facciale alla settimana 52 rispetto al basale (F-VASI) con povorcitinib 15-75 mg, 45 mg, 75 mg e placebo-75 mg è stato rispettivamente del 63,6%, 63,8 %, 64,4% e 54,8%.

Tra i risultati principali degli endpoint secondari:

  • Un numero superiore di pazienti in trattamento attivo ha raggiunto una risposta T-VASI 50 alla settimana 52 rispetto ai risultati alla settimana 24 (braccio povorcitinib 15-75 mg, 45,2%; braccio 45 mg, 37,0%; braccio 75 mg, 37,9%; braccio placebo, 15,2%).
  • Un numero superiore di pazienti in trattamento attivo ha raggiunto risposte F-VASI 50 e F-VASI 75 alla settimana 52 rispetto ai risultati alla settimana 24 (braccio povorcitinib 15-75 mg, 71,0% e 48,4%; braccio 45 mg, 77,8% e 55,6%; braccio 75 mg, 69,0% e 58,6%; braccio placebo, 63,6% e 45,5%).
  • Povorcitinib è stato ben tollerato a tutti i dosaggi. Si sono verificati eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE) di qualsiasi grado nell’89,2% degli 83 pazienti che hanno ricevuto dosi da 45 mg o 75 mg. I più comuni sono stati Covid-19 (36,1%), aumento della creatina fosfochinasi nel sangue (13,3%), acne (12,0%), fatigue (10,8%) e cefalea (9,6%).
  • Nei 32 pazienti che hanno completato il periodo di follow-up fino alla settimana 76 si sono mantenute sia la ripigmentazione totale del corpo che quella del viso, a suggerire la durabilità della risposta dopo l’interruzione del trattamento. Tuttavia la piccola dimensione del campione nella fase di post-trattamento ha limitato l’interpretazione dei risultati, che dovranno essere confermati in una popolazione più ampia.

Povorcitinib è un inibitore orale a piccola molecola della JAK1 attualmente in valutazione in studi clinici di fase II per vitiligine, idrosadenite suppurativa, prurigo nodularis, orticaria cronica spontanea e asma. Sono in corso anche studi di fase III nell’idrosadenite suppurativa.