Ricomincio dal triathlon: la storia di Martina Abaterusso


Sport senza barriere Inail: “Ricomincio dal triathlon” racconta la storia dell’atleta paralimpica Martina Abaterusso

martina abaterusso

“Sapere di avere un obiettivo e volerlo raggiungere a tutti i costi è già una vittoria. Quindi, per vittoria non intendo puramente il primo posto, la medaglia, ma semplicemente avere un obiettivo e fare di tutto per raggiungerlo”. Martina Abaterusso, 27enne di Brindisi, una laurea in Scienze motorie, ha iniziato a praticare triathlon a livello agonistico dopo un infortunio sul lavoro. Nel 2021 lavorava alle Poste e stava rientrando da una consegna quando è stata investita da un autobus. A causa dell’incidente le è stata amputata la gamba sinistra. L’Inail le fornisce protesi per camminare e fare sport e il supporto di un assistente sociale e Martina, da sempre sportiva e determinata, dopo un periodo di riabilitazione ricomincia subito ad allenarsi per tornare in forma. Di lì a poco scopre anche una nuova passione: il thriatlon.

“Il motore delle mie giornate”. “Il triathlon è entrato nella mia vita, in realtà un po’ a gamba tesa, senza neanche cercarlo, – racconta Martina – e oggi è il motore delle mie giornate. Una volta fuori dall’ospedale volevo correre, cosa in realtà per me molto strana, perché ho sempre odiato correre. La classica storia che quando perdi le cose, poi ti rendi conto che in realtà vorresti farle… Ma lo sport è sempre fatto parte della mia vita e non c’è mai stato un cambiamento in questo. Non c’è stato un momento in cui mi sono detta ‘adesso devo fare uno sport per persone con disabilità’, è accaduto tutto in modo molto naturale. Volevo tornare in forma al più presto, così tramite l’Inail ho contattato il referente per lo sport, che mi ha indirizzato al centro sportivo Tre Fontane a Roma”. Martina si dedica al triathlon con grinta e passione e gli allenamenti procedono con successo, al punto che oggi sogna di partecipare alle Paralimpiadi.

Nel 2022 avviati 905 assistiti alle discipline paralimpiche. Il reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro attraverso lo sport affianca il sostegno economico destinato dall’Inail agli assistiti, e con il tempo ha acquisito un ruolo sempre più centrale tra le attività istituzionali. Attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, l’Istituto fornisce i servizi necessari per avviare il percorso di riabilitazione, servizi che possono includere anche protesi per praticare diverse attività sportive. Oltre al supporto offerto dal Centro Protesi, dalle filiali e dai punti di assistenza attivi sul territorio, Inail mette a disposizione dei propri assistiti, con la collaborazione del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), corsi di avviamento allo sport con l’obiettivo di ottenere un maggior benessere psicofisico per gli infortunati e il loro reinserimento sociale. Nell’ambito della collaborazione con il Cip, tra le attività previste dal Piano quadriennale per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro, nel 2022 l’avviamento alle discipline paralimpiche ha coinvolto 905 assistiti.

L’impegno dell’Istituto per le persone con disabilità da lavoro. Grazie alle convenzioni stipulate con tutte le Regioni e ai numerosi accordi contrattuali con strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, nel 2022 sono state erogate 592.754 prestazioni a favore di 16.808 persone. La spesa sostenuta, pari a circa 9,3 milioni di euro, è in aumento rispetto al 2021, a conferma di un netto miglioramento della tutela sanitaria assicurata dall’Inail ai propri assistiti. Gli infortunati sul lavoro che hanno seguito i corsi di avviamento all’attività sportiva o che utilizzano i sussidi protesici messi a disposizione dall’Inail, anche per attività agonistica, si sono pienamente reinseriti nella società dopo l’infortunio. Inoltre, come dimostrano i protagonisti delle videostorie, hanno recuperato autonomia e voglia di vivere grazie allo sport. E questo, in alcuni casi, ha favorito anche il ritorno all’attività lavorativa, o la motivazione per cercare un nuovo lavoro.

L’eredità di Antonio Maglio. Precursore e personalità di riferimento in Italia nell’uso dello sport come strumento di riabilitazione e reinserimento degli infortunati sul lavoro è stato proprio un medico dell’Inail, Antonio Maglio, ispiratore dei primi Giochi Paralimpici di Roma nel 1960. Il patrimonio di competenze che oggi ci appartiene in questo settore, affonda le radici in quegli anni. Il progetto “Sport senza barriere” è stato ideato per raccogliere quell’esperienza e testimoniarne il valore, offrendo un segnale di continuità.