La Risonanza Quantica Molecolare QMR rigenera i tessuti biologici


La Risonanza Quantica Molecolare QMR crea fino a 1.200 “microcanali” per centimetro quadrato nei quali le staminali producono nuovi tessuti e attività cellulari

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Attraverso un particolare trattamento energetico è possibile “accendere” le nostre cellule staminali e curare gli organi e i tessuti colpiti da insidiose ferite. La tecnologia si chiama “Risonanza Quantica Molecolare QMR” ed è in grado di stimolare l’organismo e le sue capacità di difesa e rigenerazione. Può essere utilizzata per produrre pezzi d’organo, come esofago e palato, ma anche in terapia per diversi problemi di salute: dall’ipertrofia dei turbinati nasali alla sindrome dell’occhio secco, dal fischio alle orecchie (o acufene) alle patologie articolari, fino alle nevralgie e alla prevenzione dell’edema infiammatorio dopo un intervento ortopedico. Studi scientifici ed esperienze sulla nuova Risonanza sono stati presentati in occasione del 8° Congresso Nazionale della SIMCRI, la Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica a Siena.

“Dopo un trauma o un intervento chirurgico, soprattutto ortopedico, si verifica sempre una reazione infiammatoria e un gonfiore chiamato edema – afferma il prof. Bruno Amato, Direttore del Corso su Linfedema e Lipolinfedema all’Università Federico II di Napoli -. L’applicazione della Risonanza Quantica Molecolare (QMR) permette di avere una riduzione più veloce dei processi infiammatori, con diminuzione dell’edema e rigenerazione di un tessuto fisiologico. In sintesi, questa nuova strategia viene usata come un nuovo modello di riabilitazione che non si concentra più sulla sintomatologia, ma prende in considerazione il concetto rigenerativo dei tessuti sede di flogosi.

“Si tratta di una metodica non invasiva che agisce sui tessuti biologici senza provocare un aumento della temperatura del tessuto stesso, per questo è usata in chirurgia come bisturi elettronico a taglio freddo – sottolinea il prof. Eugenio Caradonna, Presidente della SIMCRI -. Risulta indicata in diversi ambiti medici e sono di grande interesse alcune prospettive quali la rigenerazione tissutale e nel futuro in oncologia. Ultime ricerche aprirebbero, infatti, ad interessanti possibilità per la cura di alcuni tumori cerebrali. L’uso di una “bomba” energetica quantica rallenterebbe l’avanzamento di cellule cancerogene particolarmente maligne”.

La Risonanza Quantica Molecolare (o Quantum Molecular Resonance) è stata scoperta dall’ingegnere Gianantonio Pozzato di Telea Medical. “Dopo molti anni di ricerche, a livello atomico e biologico, siamo riusciti a realizzare una tecnologia che stimola l’organismo ad autocurarsi fino a quando è possibile senza avere effetti collaterali. – sostiene l’ing. Pozzato – La sfida della moderna industria è il ricorso all’energia elettrica da utilizzare in vari campi della medicina, fisioterapia e chirurgia. Al tempo stesso però dobbiamo riuscire ad evitare i danni termici. La QMR genera un opportuno campo elettrico sufficiente ad attivare le cellule staminali adulte con specifici quanti di energia. Quando è finalizzata alla realizzazione di organi – continua l’ing. Pozzato – vengono creati microcanali dove le cellule staminali si riproducono, ma in terapia si utilizzano elettrodi sulla cute che trasmettono campi elettrici ad alta frequenza particolarmente modulati, che penetrano nei tessuti e attivano quelle cellule staminali adulte che tutti noi abbiamo come patrimonio dalla nascita e che riescono a rigenerare i tessuti lesionati”.

“L’obiettivo della metodologia QMR è la rigenerazione di un tessuto danneggiato, o poco attivo, attraverso la stimolazione delle cellule staminali adulte – afferma il prof.  Pier Antonio Bacci, docente nel Master di Medicina Estetica e Rigenerativa del Consorzio Universitario Humanitas di Roma -. Ciò avviene grazie ad una innovativa tecnologia che utilizza una particolare modulazione dell’energia elettrica. Nel caso della rigenerazione di organi viene prodotta una serie di “microcanali” di pochi millesimi di millimetro di diametro ma in notevole quantità. Possono esservene fino a 1.200 per centimetro quadrato. Nelle microstrutture create in uno scaffold preso da maiale o da umano, vengono inserite le cellule staminali adulte del paziente stesso che lavorano per generare nuovi tessuti e attività cellulari, ma può essere utilizzata anche per trattare infiammazioni tessutali o articolari, stimolare la fertilità femminile, rigenerare lesioni muscolari o contrastare l’invecchiamento cutaneo”.

“La ricerca scientifica si è da sempre indirizzata verso quei meccanismi di guarigione che possiede il nostro organismo, bisogna quindi riuscire a modularli e stimolarli a seconda delle varie necessità. – afferma il prof. Caradonna – Tuttavia solo da pochi anni conosciamo le modalità e i codici da inviare al sistema immunitario per realizzare i processi di rigenerazione permessi dalle grandi potenzialità delle staminali. Sono cellule che tutti noi possediamo fin dalla nascita e che sono sempre più studiate anche per la loro capacità di rinnovare quasi tutti i tessuti danneggiati. La Risonanza Quantica Molecolare QMR – conclude il prof. Caradonna. – è riuscita a utilizzare quei codici, dimostrando per l’ennesima volta l’assoluta importanza della ricerca e dell’innovazione biotecnologica”.