Crisi in Medioriente: Hamas e Israele vicini a una tregua


Verso una tregua di 5 giorni tra Hamas e Israele: verterebbe sullo scambio tra una parte degli ostaggi e prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane

gaza

“Siamo vicini a raggiungere un accordo su una tregua” con Israele: così ha detto Ismail Haniyeh stamani, confermando di aver fornito una risposta sulla questione dello scambio degli ostaggi ai funzionari del Qatar, il Paese che sta mediando tra il gruppo palestinese e Israele. Anche il presidente americano Joe Baiden ieri aveva assicurato che un’intesa era “prossima”. All’emittente Al-Jazeera un altro membro di Hamas, Izzat El-Reshiq, ha dato qualche dettaglio in più sull’intesa: la tregua dovrebbe durare “un certo numero di giorni”, uno scambio tra una parte degli ostaggi catturati da Hamas e prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane – costituiti da ambo le parti da donne e minori – nonché ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza, su cui dal 7 ottobre vige un blocco totale. El-Reshiq ha detto che spetterà al Qatar annunciare eventualmente l’accordo.

LA CONFERMA DELLA STAMPA ISRAELIANA

La stampa israeliana conferma che un’intesa sarebbe “imminente” e fornisce un dettaglio ulteriore: tra le clausole per il rilascio degli ostaggi, il gruppo armato ha richiesto che l’esercito israeliano interrompa ogni operazione dell’aviazione militare sui cieli della Striscia per l’intera durata della tregua, sia in termini di attacchi che di sorveglianza. Secondo gli analisti ciò potrebbe costituire un problema di protezione per le truppe di terra israeliane, che hanno invaso la Striscia a fine ottobre. Altri dettagli non confermati stanno circolando sui principali organi di stampa: all’agenzia Afp fonti vicine ai mediatori hanno detto che tale tregua potrebbe durare “cinque giorni”, comprendendo un cessate il fuoco e limitazioni alle operazioni militari di Israele nel sud della Striscia, dove al momento si concentrerebbe la maggior parte della popolazione sfollata. Il numero degli ostaggi e dei prigionieri liberati potrebbe comprendere dalle cinquanta alle cento persone.

All’alba dello scorso 7 ottobre, un attacco sferrato dal gruppo Hamas nel sud di Israele ha causato 1.200 vittime e il sequestro di circa 240 persone. Da allora, il governo di Tel Aviv ha lanciato un’operazione militare contro l’enclave palestinese, dove vivono 2,3 milioni di persone, in cui sono rimasti uccisi 13.300 civili, stando all’ultimo aggiornamento del ministero della Salute di Gaza.