Site icon Corriere Nazionale

Diabete di tipo 2: metanalisi promuove semaglutide tra GLP-1 agonisti

Terapia del diabete di tipo 2 carboidrati

Negli adulti con diabete di tipo 2 il trattamento con semaglutide ha conferito una riduzione maggiore dell’emoglobina glicata e del peso corporeo

Negli adulti con diabete di tipo 2 il trattamento con semaglutide ha conferito una riduzione maggiore dell’emoglobina glicata e del peso corporeo rispetto ad altri agonisti del recettore GLP-1, secondo i risultati di una revisione sistematica e di una metanalisi pubblicata sul Journal of Diabetes and its Complications.

«Semaglutide sembra essere più efficace degli altri GLP-1 agonisti attualmente disponibili soggetti con diabete di tipo 2, in termini di miglioramento della glicemia e di altri fattori di rischio cardiometabolico» hanno scritto il primo autore Dimitrios Patoulias e colleghi del dipartimento di cardiologia del General Hospital della Aristotle University di Salonicco, in Grecia. «Tuttavia è anche associato a probabilità significativamente maggiori di interruzione del trattamento per via degli eventi avversi gastrointestinali, principalmente nausea e vomito».

I ricercatori hanno condotto una metanalisi degli studi randomizzati e controllati di fase III che hanno confrontato gli effetti di semaglutide con quelli prodotti da altri agonisti del recettore GLP-1 negli adulti con diabete di tipo 2. I trial considerati avevano valutato almeno un parametro cardiometabolico e avevano una durata minima di 12 settimane. L’endpoint primario era la variazione dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c). Sono anche state considerate le variazioni del peso corporeo, del BMI e di altri parametri cardiometabolici.

L’analisi ha riguardato cinque studi randomizzati e controllati per un totale di 3.760 partecipanti. Uno ha confrontato semaglutide con exenatide a rilascio prolungato entrambi a somministrazione sottocutanea settimanale, uno semaglutide settimanale sottocute con liraglutide sottocute una volta al giorno, un terzo ha confrontato semaglutide orale una volta al giorno con liraglutide sottocute una volta al giorno, un altro semaglutide sottocute una volta alla settimana con dulaglutide sottocute una volta alla settimana e il quinto ha confrontato semaglutide orale una volta al giorno con dulaglutide sottocute una volta alla settimana.

Impatto maggiore di semaglutide su molti parametri metabolici
Gli adulti trattati con semaglutide hanno avuto una riduzione maggiore dell’HbA1c (differenza media –0,44%, P<0,00001) e della glicemia a digiuno (differenza media –0,48 mmol/l, P=0,004) rispetto ad altri GLP-1 agonisti. I pazienti in trattamento con semaglutide avevano maggiori probabilità di raggiungere livelli di HbA1c inferiori al 7% (OR = 2,1, P=0,003) o inferiori al 6,5% (OR = 2,16, P<0,0001).

Il gruppo semaglutide ha ottenuto una riduzione maggiore del peso corporeo (differenza media –2,53 kg, P<0,00001) e del BMI (differenza media –0,91 kg/m2, P<0,0001) rispetto a quanti assumevano altri agenti. Gli adulti trattati con semaglutide avevano inoltre maggiori probabilità di perdere almeno il 5% del peso corporeo (OR = 3,7, P<0,00001) e almeno il 10% (OR = 4,39, P<0,00001).

Semaglutide è stata associato a maggiori riduzioni della circonferenza della vita (differenza media –2,04 cm, P<0,00001), pressione arteriosa sistolica (differenza media –1,2 mm Hg, P=0,006) e pressione diastolica (differenza media –0,67 mm Hg, P=0,01) rispetto ad altri GLP-1 agonisti. Non sono state osservate differenze in altri parametri cardiometabolici.

Gli adulti trattati con semaglutide avevano di contro maggiori probabilità di riferire nausea (OR = 1,43, P=0,01) e vomito (OR = 1,49, P=0,01) rispetto a quelli trattati con altri farmaci della classe. L’interruzione del trattamento a causa di eventi avversi gastrointestinali era più probabile con semaglutide che con altri agenti (OR = 1,48, P=0,002).

«I risultati complessivi da rilevanti studi randomizzati e controllati dovrebbero essere incorporati nella pratica clinica quotidiana, modificando gli algoritmi di trattamento utilizzati dai medici e proponendo combinazioni terapeutiche appropriate, in particolare nei pazienti con concomitante malattia cardiorenale» hanno scritto i ricercatori. «L’impatto di semaglutide rispetto ad altri agonisti del recettore del GLP-1 sugli endpoint surrogati, inclusa la mortalità per tutte le cause e la morbilità e mortalità cardiovascolari rimane poco chiaro e dovrebbe essere al centro di future ricerche».

Referenze

Patoulias D et al. Effect of semaglutide versus other glucagon-like peptide-1 receptor agonists on cardio-metabolic risk factors in patients with type 2 diabetes: A systematic review and meta-analysis of head-to-head, phase 3, randomized controlled trials, J Diabetes Complications. 2023 Aug;37(8):108529. 

Leggi

Exit mobile version