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Diabete di tipo 2: meno peso e glicemia con semaglutide

Terapia del diabete di tipo 2 carboidrati

Gli adulti con diabete di tipo 2 che sono passati dalla terapia con liraglutide a quella con semaglutide hanno ottenuto riduzioni dei livelli di emoglobina glicata e del peso corporeo

Gli adulti con diabete di tipo 2 che sono passati dalla terapia con liraglutide a quella con semaglutide hanno ottenuto riduzioni significativamente superiori dei livelli di emoglobina glicata e del peso corporeo dopo 26 settimane rispetto a quanti sono passati a dulaglutide. Sono i risultati di studio giapponese pubblicato sul Journal of Diabetes Investigation.

«Questi dati hanno confermato clinicamente che nei pazienti giapponesi dulaglutide 0,75 mg non provoca nessuna variazione del peso corporeo» hanno scritto l’autore senior Yasuo Terauchi, professore nel dipartimento di endocrinologia e metabolismo presso la Yokohama City University Graduate School of Medicine in Giappone, e colleghi. «Al contrario ci si può aspettare che semaglutide 0,5 mg riduca il peso di circa 2 kg in 26 settimane, un risultato che può essere spiegato dal fatto che gli effetti di questi farmaci sul cervello differiscono da una molecola all’altra».

I GLP-1 agonisti promuovono la secrezione di insulina in modo dipendente dal glucosio ematico per ridurre la probabilità che si verifichi ipoglicemia, sopprimendo al contempo la secrezione di glucagone. In aggiunta ritardano lo svuotamento gastrico e riducono l’appetito, con un potenziale effetto dimagrante.

Liraglutide somministrato una volta al giorno ha dimostrato di ridurre di 3 punti l’incidenza di eventi avversi cardiaci maggiori (decesso per causa cardiovascolare, infarto miocardico non fatale e ictus non fatale) rispetto al placebo. Risultati simili sono stati osservati nei pazienti trattati con semaglutide. Dulaglutide invece non ha evidenziato differenze significative tra i gruppi nel tasso di decesso per causa cardiovascolare o infarto miocardico non fatale, ma ha ridotto significativamente il tasso di ictus non fatale.

Sulla base di questi risultati, sia l’American Diabetes Association che le linee guida giapponesi raccomandano l’uso di questa classe di farmaci per aiutare i pazienti a mantenere una vita normale e promuovere la longevità nelle persone sane, hanno premesso gli autori.

Considerata la scarsità in Giappone di studi comparativi prospettici clinicamente adeguati sugli effetti dello switch tra GLP-1 agonisti, il presente studio si proponeva di valutare gli effetti del passaggio da liraglutide una volta al giorno a semaglutide o dulaglutide una volta alla settimana sui livelli ematitici di glucosio, sul peso corporeo e sulla variazione dell’incidenza di effetti avversi.

Effetti dei GLP-1 agonisti a confronto 
I ricercatori hanno coinvolto 32 adulti con almeno 21 anni di età con diabete di tipo 2 in trattamento con liraglutide alle dosi di 0,6 mg o 0,9 mg presso l’ospedale Yokosuka Kyosai in Giappone da settembre 2020 a marzo 2022. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al passaggio alla terapia con semaglutide o dulaglutide. Il gruppo semaglutide ha ricevuto dosi da 0,25 mg per 4 settimane, seguite da 0,5 mg per il resto dello studio. Il gruppo dulaglutide ha ricevuto dosi di 0,75 mg per tutte le 26 settimane.

Le visite di follow-up sono state effettuate a 8, 16 e 26 settimane. Il test della glicemia è stato auto-eseguito dai partecipanti due volte alla settimana. Il questionario sulla soddisfazione del trattamento del diabete è stato somministrato al basale e alla fine dello studio. Gli eventi avversi sono stati monitorati in entrambi i gruppi.

Riduzione di peso e HbA1c con lo switch a semaglutide
Hanno completato lo studio 15 pazienti in ciascun gruppo. Dopo 26 settimane il gruppo semaglutide ha ottenuto una diminuzione dello 0,42% dell’emoglobina glicata (HbA1c) rispetto a nessun cambiamento nel gruppo dulaglutide (P=0,012). La glicemia a digiuno si è ridotta di 10,3 mg/dl nel gruppo semaglutide (P=0,0129) rispetto a nessun cambiamento con dulaglutide. Non è stata osservata nessuna variazione della glicemia plasmatica a digiuno in entrambi i gruppi.

Il peso corporeo è diminuito di 2,6 kg nel gruppo semaglutide dal basale a 26 settimane (P=0,0153), mentre non è stato osservato alcun cambiamento per il gruppo dulaglutide. Non sono state riscontrate differenze tra i gruppi in termini di creatinina sierica, velocità di filtrazione glomerulare stimata, rapporto albumina-creatinina urinaria, funzionalità epatica, livelli lipidici e pressione sanguigna.

In entrambi i gruppi il punteggio del questionario sulla soddisfazione del trattamento del diabete (Diabetes Treatment Satisfaction Questionnaire, DTSQ) è aumentato dal basale a 26 settimane, senza differenze significative, mentre la frequenza di iperglicemia e ipoglicemia è diminuita.

Gli eventi avversi sono stati riportati dal 75% del gruppo semaglutide e dal 18,8% del gruppo dulaglutide. La diminuzione dell’appetito con disgeusia è stato l’evento avverso più comune riportato per gli adulti trattati con semaglutide.

Tra le limitazioni dello studio i ricercatori hanno segnalato la piccola dimensione del campione, un periodo di follow-up limitato e la mancanza di una metodologia in doppio cieco. Inoltre l’eGFR basale differiva tra i due gruppi.

«Non è chiaro se questa differenza abbia influito sui risultati, dal momento che gli effetti ipoglicemici di questi farmaci dipendono dall’eGFR o non sono ancora stati segnalati» hanno fatto presente gli autori. «Pertanto, per ovviare a questi possibili problemi, i risultati dovrebbero essere replicati in studi osservazionali longitudinali condotti su popolazioni più ampie».

Referenze

Iijima T et al. Effects of switching from liraglutide to semaglutide or dulaglutide in patients with type 2 diabetes: A randomized controlled trial. J Diabetes Investig. 2023 Mar 5. 

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