Saviano condannato per diffamazione nei confronti di Giorgia Meloni


Saviano condannato per aver diffamato Giorgia Meloni: “Paese autoritario. Non so quanto resterò qui”. Il giudice ha riconosciuto allo scrittore le attenuanti generiche

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Nel 2020 diffamò Giorgia Meloni, e altri politici, definendoli ‘bastardi’ durante una diretta in tv: per questo Roberto Saviano è stato condannato dall’aula 15 della sesta sezione penale del Tribunale di Roma a pagare mille euro di multa. Il giudice ha riconosciuto allo scrittore le attenuanti generiche per aver “agito per motivi di particolare valore morale”, dichiarando, quindi la sospensione della pena e la non menzione nel casellario giudiziario. Il pm aveva chiesto una pena pecuniaria di circa diecimila euro.

Perchè Saviano è stato processato? Lo scrittore, nel 2020 in una puntata di ‘Piazza Pulita’, definì ‘bastardi’ alcuni politici, tra cui Giorgia Meloni che all’epoca non era ancora Presidente del Consiglio, parlando della morte di un bambino durante una traversata di un barcone di migranti nel Mediterraneo.

Questo processo è un’intimidazione– ha detto Saviano, come riporta La Stampa. “Loro si difendono utilizzando l’immunità parlamentare, agendo da banda, e mi riferisco a Salvini. Gasparri e compagnia bella. Chi invece li critica viene portato a giudizio. Quindi perdere oggi è l’esempio di quello che accadrà domani, permette di capire ancora meglio in quale situazione stiamo vivendo, con un potere esecutivo che cerca di intimidire chiunque racconti le loro bugie- si legge sul quotidiano-. Ho ancora processi con Salvini e con i loro amici”.

Vivere qui è sempre più complicato– ha affermato Saviano- Bisogna capire quanto resto ancora in questo che si sta trasformando in un Paese sempre più autoritario“. E l’obiettivo del governo è di “intimidire non tutti, ma solo coloro la cui voce temono. Come sta facendo Orbán”.

E lo scrittore, riferisce la Dire (www.dire.it), conclude: “Il mio disprezzo per questo governo è totale. Questi individui sporcano la democrazia” e pensano che “aver vinto la lotteria elettorale sia sufficiente per violare tutto quello che loro violano”.