A Genova in scena la protesta dei lavoratori dell’ex Ilva


A Genova i lavoratori dell’ex Ilva in sciopero per 24 ore: “Basta cassa integrazione”. In strada con i mezzi: “Vogliamo delle risposte”

ex ilva

Assemblea davanti ai cancelli della fabbrica, la decisione di proclamare 24 ore di sciopero in continuità con quanto fatto a Taranto la settimana scorsae di scendere in strada con i mezzi. Si alza subito di tono la protesta dei lavoratori ex Ilva a Genova. Stamattina il concentramento a partire dalle 7 davanti alla portineria dello stabilimento di Cornigliano: “Meglio una lotta disperata che vivere una disperazione senza lotta“, si legge su uno striscione che campeggia davanti all’ingresso. “Basta cassa”, il messaggio eloquente poco più sotto. I lavoratori protestano contro la mancanza di investimenti, la produzione ai minimi nonostante un buon mercato di settore, l’assenza di interventi di manutenzione e i continui rinvii nella definizione dell’assetto societario tra partecipazione pubblica e privata di ArcelorMittal.

“Vogliamo delle risposte perché questo stabilimento, come gli altri siti, sta morendo: c’è bisogno di dare un segnale forte a livello nazionale. Le istituzioni devono uscire allo scoperto: vogliamo una seduta di Consiglio comunale o regionale ad hoc sulla siderurgia“, sintetizza Nicola Appice, Rsu Fim Cisl. “Ci stanno spegnendo, piano piano. Ogni giorno in questi impianti si rischia la vita e a questa gente non importa nulla. Non vogliamo fare la fine della Thyssen“, aggiunge Fabio Ceraudo, Rsu Usb e consigliere comunale del Movimento cinque stelle.

“Abbiamo tirato fuori i mezzi e non sappiamo neanche se arrivano fino a fine giornata: siamo consapevoli di quello che abbiamo fatto e andiamo fino in fondo”, assicura Armando Palombo, coordinatore Rsu per la Fiom. “Io non so come andiamo avanti oggi o domani, ma so che quel varco è aperto perché lo abbiamo aperto per farci uscire i mezzi. E come sono usciti i mezzi, possiamo rientrarci noi”, aggiunge il rappresentante dei lavoratori. “La parola d’ordine di oggi è una sola: basta cassa integrazione– rimarca Palombo- se non arriva qualche soluzione, ci fermiamo tutti. Genova deve mettere in campo la sua tradizione e farlo un po’ alla francese”.

Poi, poco dopo le 8.30, parte il corteo in direzione della rotonda Cornigliano, con una ruspa e un carrellone ad aprire la strada. Qui presidio “finché qualcuno non ci risponde”, assicura Palombo. Nella protesta c’è anche spazio per un po’ di amaro sarcasmo: “Acciaierie d’Italia, offerta libera per l’acquisto dei ricambi e materiale di consumo. I lavoratori ringraziamo”, si legge in un bussolotto di cartone portato al collo da un operaio.

Successivamente la protesta dei lavoratori di sposta sulla strada a mare “Guido Rossa”, in direzione ponente. Ad aprire la strada sempre il carrellone, su cui è stato issato lo striscione “Basta cassa” e la ruspa.

PAUSA RIFORNIMENTO A GENOVA: ‘MANCO CI METTONO IL GASOLIO’

Sosta ai box per il corteo dei lavoratori ex Ilva a Genova. Uno dei mezzi che apre la manifestazione, giunto in via Cornigliano, si è dovuto fermare a un distributore per fare rifornimento di carburante. “Neanche il gasolio ci mettono, facciamo tutto in autofinanziamento”, commentano i lavoratori.