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Una nuova pista per il caso della scomparsa di Kataleya Alvarez

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Scomparsa Kataleya Alvarez a Firenze: parlano la vicina di casa e la mamma della bambina che era con la bimba peruviana il giorno in cui è svanita nel nulla

Due nuove testimonianze potrebbero aiutare a far luce sulla scomparsa di Kataleya Alvarez, la bimba peruviana scomparsa nel nulla a Firenze il 10 giugno. Secondo quanto riportato da La Stampa, una dirimpettaia dell’ex Astor, l’albergo occupato in cui la piccola viveva con la sua famiglia, ha raccontato di aver visto Kata nei momenti ripresi dalle telecamere. Nelle immagini, le ultime prima della sua scomparsa come spiega la Dire (www.dire.it), si vede la bambina uscire in strada con due adulti ed altri bambini. In seguito la piccola torna nel cortile dell’Astor, e poco dopo sale e subito ridiscende le scale esterne, da sola, per poi dileguarsi.

La vicina di casa ha raccontato che Kata sarebbe rientrata nel cortile, quasi piangendo, perché chiamata da una donna, che poi ha chiuso il cancello. Quest’ultima, stando alla testimonianza, era una figura di rilievo all’interno dello stabile occupato: “gestiva e dava gli ordini dentro l’Astor“, ha dichiarato la dirimpettaia.

La seconda testimonianza è quella della mamma di una bimba, coetanea e amica di Kata, che era con lei il giorno della scomparsa. La donna a Chi l’ha visto ha raccontato di aver mal interpretato il racconto che sua figlia aveva fatto. Il giorno della scomparsa la bambina era corsa allarmata dalla madre e parlando di Kata, le aveva mimato un gesto, toccandosi un braccio. La donna aveva pensato che la figlia intendesse raccontarle di una lite avvenuta tra bambini. Da un successivo chiarimento, invece, sarebbe emerso che la bimba intendesse avvisare la madre che Kata era stata afferrata per un braccio da qualcuno: “Mamma, il lupo ha preso Kataleya”, avrebbe spiegato.

Il 12 settembre la Procura di Firenze ha notificato un avviso di garanzia a cinque ex occupanti dell’hotel Astor.  Tre degli indagati, il giorno della scomparsa di Kata, sono stati ripresi dalle telecamere, mentre uscivano dalla struttura, con un borsone e due trolley, che per dimensioni avrebbero potuto nascondere la piccola. Gli altri due “sono occupanti di tre distinte stanze, nei cui rubinetti dei bagni sono state individuate tracce di presunta sostanza ematica l’11 giugno, in occasione delle perquisizioni effettuate il giorno successivo alla scomparsa di Kata”. Tra gli indagati ci sono due zii della bimba, sui quali si stanno particolarmente concentrando le indagini. La madre di Kata però si è detta certa che i parenti non sarebbero coinvolti nella sparizione della bambina.

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