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Scomparsa Kataleya Alvarez, la mamma della bimba difende gli zii

Kataleya Alvarez

Scomparsa Kataleya Alvarez, ieri è stato notificato l’avviso di garanzia a cinque persone, fra cui due zii della bambina. La mamma: “Spero che la verità sia vicina”

“Mi auguro che con questa indagine tirino fuori qualcosa e spero di essere vicina alla verità, sapere la verità. Spero veramente trovino qualcosa”. È quanto dichiara, nel corso di una conferenza stampa con i suoi legali, Katherine Alvarez, madre di Kataleya la bimba scomparsa lo scorso 10 giugno mentre si trovava nell’ex hotel Astor di Firenze. La signora Alvarez commenta le novità annunciate ieri dagli inquirenti, con l’avviso di garanzia a cinque indagati fra cui due zii della bimba, oltre ai rilievi su possibili tracce ematiche su borsoni, trolley e rubinetti. Proprio sul possibile coinvolgimento dei parenti nella sparizione di Kata, il giudizio di Katherine è netto: “Dobbiamo aspettare l’indagine, però siamo sicuri che loro non c’entrano nulla”.

 I LEGALI: INDAGINI IMPORTANTI, ACCELERATA CHE FA SPERARE

“So che hanno fatto delle indagini importanti, hanno impiegato in questa occasione mezzi e uomini come non mai e anche questo avviso di garanzia a cinque persone ci fa sperare, perché è vero che avevano a disposizione questo materiale da tempo ma è anche vero che adesso danno un’accelerata. Evidentemente hanno individuato qualche pista che merita di essere approfondita”. È quanto sostiene, durante una conferenza stampa davanti all’ex hotel Astor, a Firenze, Filippo Zanasi legale dei genitori di Kataleya Alvarez, la bimba peruviana scomparsa dall’albergo lo scorso 10 giugno.

NARDELLA: NON PERDERE LA SPERANZA, POSSIBILE SVILUPPO IMPORTANTE

“Non possiamo mai perdere la speranza che la piccola Kata sia ritrovata e sia sana e salva. Il fatto che la Procura abbia disposto l’indagine su nuove persone ci fa capire che può esserci uno sviluppo anche importante. Non possiamo entrare nel merito delle indagini, ovviamente, ringrazio l’Arma dei carabinieri che sta facendo un lavoro molto importante fin dai primi giorni”. È quanto dichiara il sindaco di Firenze, Dario Nardella durante la rassegna stampa di Italia 7. “Purtroppo- sostiene il sindaco- la vicenda drammatica della piccola Kata ci sta facendo capire che ci sono sacche di gruppi etnici che sono dedite alla delinquenza, questa povera bimba si è trovata suo malgrado in questa situazione e dall’altro lato accende i riflettori su un aspetto di cui si parla davvero poco, ad esempio la scomparsa dei minori nel nostro Paese“. Nardella avverte: “Quando dico che le statistiche del ministero ci trasmettono dati sconvolgenti, ovvero che ogni giorno in Italia spariscono 30 minori, le persone restano sbigottite. Questo è un fatto preoccupante che purtroppo cresce ogni anno e che ci deve far alzare il livello di guardia su tutte quelle situazioni in cui sono coinvolti minori”.

NARDELLA: SU SGOMBERI NESSUN CAMBIO DI PASSO CON GOVERNO

Il ministro dell’Interno Matteo “Piantedosi ha fatto semplicemente il suo dovere come tutti. Prima del suo arrivo avevamo fatto 57 sgomberi, soprattutto sono stati fatti spesso con l’input del Comune, ovviamente devono essere portati avanti in accordo con le forze dell’ordine. Quindi non c’è stato un cambio di passo col nuovo governo, semplicemente si fanno gli sgomberi secondo una programmazione che era stata fatta prima degli accadimenti dell’ex hotel Astor. Non c’è stata nessuna accelerazione con Piantedosi, c’è una programmazione. Ho sempre detto da quando sono diventato sindaco che la legalità è un principio assoluto”. È quanto dichiara il sindaco di Firenze, Dario Nardella, parlando del caso della scomparsa di Kataleya Alvarez.

Un gravissimo fatto di cronaca che fra le altre cose ha acceso i riflettori sulle occupazioni abusive degli immobili a Firenze, portando i partiti di centrodestra a salutare positivamente una presunta accelerazione degli sgomberi per merito del nuovo governo. Ricostruzione che in realtà il sindaco si incarica di confutare, ricordando che da quando è alla guida dell’amministrazione sono stati condotti 60 sgomberi in città e con i governi di ogni colore politico. Ad ogni modo, Nardella riconosce che nel caso dell’ex hotel Astor qualcosa non ha funzionato per il verso giusto: “Fin dal primo giorno come Comune di Firenze avevamo chiesto lo sgombero- ricorda- sappiamo infatti ormai per esperienza che bisogna intervenire non appena gli immobili vengono occupati, altrimenti il nucleo di persone che occupa fa arrivare altre persone ancora. È mancata la decisione del comitato dell’ordine pubblico, sono procedure che chiamano in causa il parere delle forze dell’ordine e poi la decisione del comitato”.

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