Ringiovanimento del volto con il PRP: pubblicato nuovo studio scientifico


Lo studio è una revisione sistematica della letteratura scientifica sull’uso autologo del Plasma ricco di piastrine o PRP

Lo studio è una revisione sistematica della letteratura scientifica sull'uso autologo del Plasma ricco di piastrine o PRP

È il Prof. Pietro Gentile, Chirurgo Plastico italiano, Professore Associato di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, all’Università “Tor Vergata”, di Roma ad aver pubblicato lo studio scientifico “Systematic Review: Platelet-Rich Plasma Use in Facial Rejuvenation. Gentile P, Garcovich S. Plast Reconstr Surg. 2023 Jul 1;152(1):72e-82e” sull’autorevolissima rivista scientifica Plastic and Reconstructive Surgery, punto di riferimento assoluto per i chirurghi plastici di tutto il mondo, e giornale dell’American Society of Plastic Surgeons.

Lo studio, una revisione sistematica della letteratura scientifica sull’uso autologo del Plasma ricco di piastrine (PRP) – un concentrato di fattori di crescita ottenuti dal proprio sangue – contro i segni dell’invecchiamento, ha riportato risultati significativi in termini di riduzione delle rughe e miglioramento dei tessuti, nonostante le differenze di protocolli e di valutazione, confermando l’importanza del PRP nel ringiovanimento facciale quale strategia rigenerativa, autologa e non invasiva.

Le evidenze scientifiche devono però andare di pari passo con la regolamentazione attuale, evidenzia il Prof Gentile: “In Italia deve essere rispettata tassativamente la normativa sugli emocomponenti ad uso non trasfusionale (Eunt) – legge sangue 2 novembre 2015 e la lista delle indicazioni terapeutiche sull’utilizzo appropriato degli Eunt. Il PRP, pertanto, può essere preparato solo in centri dotati di specifica autorizzazione del centro trasfusionale di riferimento, con protocolli approvati ed erogato da personale competente ed autorizzato. Inoltre, bisogna valutare la corretta indicazione al trattamento o metodiche alternative, e i pazienti – necessariamente- devono essere sottoposti ad accertamenti ematici specifici per valutarne l’idoneità al trattamento, come la normativa impone”.