Aggredita al parco a Rovereto: muore una donna, fermato un 40enne nigeriano


Sangue a Rovereto: una donna di 61 anni è morta in seguito alle percosse subite da un uomo di 40anni di origini nigeriane

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Feroce aggressione a Rovereto. Una donna di 61 anni, è morta in seguito alle percosse subite da un uomo di 40anni di origini nigeriane, senza fissa dimora, che l’ha aggredita nel parco di Nikolajevka mentre si recava a casa della madre. L’aggressore, già noto alle forze dell’ordine, è stato rintracciato e arrestato per omicidio dai carabinieri. A chiamare le forze dell’ordine sono stati i vicini del condominio Europa, allertati dalle urla della donna.

PIANTEDOSI: BARBARO OMICIDIO, CAPIRE SE QUALCOSA NON HA FUNZIONATO

“Il barbaro omicidio della donna a Rovereto è un fatto gravissimo. Ho richiesto al Capo della Polizia di disporre ogni necessario approfondimento e una dettagliata ricostruzione della vicenda, anche per capire se c’è stato qualcosa che non ha funzionato“. Lo dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, esprimendo anche il più profondo cordoglio. “Questi accertamenti sono doverosi nei confronti della vittima e dei suoi familiari. Inoltre, sono necessari anche per capire cosa dobbiamo mettere ulteriormente in campo per assicurare una sempre maggiore protezione dei cittadini. Siamo già al lavoro per presentare a settembre un pacchetto di norme per rafforzare ancora tutti gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine per contrastare i più ricorrenti fenomeni criminali e di insicurezza dei cittadini”.

BIANCOFIORE: PRESTO VERTICE SICUREZZA PIANTEDOSI-SEMENZATO

“Dopo l’ennesimo brutale femminicidio avvenuto questa notte a Rovereto, ho chiamato il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e la Presidente della Commissione di inchiesta Bicamerale sui femminicidi, Martina Semenzato, affinché si faccia al più presto un vertice in loco sull’escalation di brutalità, terrore e insicurezza che sta attanagliando quella che una volta veniva chiamata l’Atene del Trentino. L’occasione sarà propizia anche per analizzare l’ applicazione sul nostro territorio delle norme in tema di violenza di genere e codice rosso . Una città meravigliosa lasciata all’incuria,allo sbando e alla minimizzazione da parte di chi la governa e che aspirerebbe a governare il Trentino allo stesso modo. Il Ministro ha già dato la sua ampia disponibilità ad intervenire per restituire tranquillità e sicurezza alla città ed ha chiesto agli uffici di capire come mai l’ultimo assassino in questione, già noto alle forze dell’ordine e alla magistratura, si trovasse a piede libero. Sono anni ormai che i parchi della città , come ho denunciato con forza in campagna elettorale, sono presidio di emigrazione clandestina, spaccio e criminalità incontrollata e i rovereti chiedono ora che sia lo Stato ad intervenire prontamente per la protezione dei cittadini con misure fattive che ripristinino l’ordine e la sicurezza del nostro territorio, visto il disinteresse di coloro che ne avrebbero la prima responsabilità, ai sensi della legge Maroni 125, 24 luglio 2008, che attribuisce al primo cittadino il ruolo chiave della sinergia tra le istituzioni nella lotta alla criminalità , in considerazione della sua vicinanza al territorio amministrato e dunque, teoricamente, di una maggior conoscenza di quelle problematiche locali che cagionano rischi per i propri cittadini. È al sindaco che quella legge attribuisce poteri di controllo del territorio e norme per combattere la criminalità e contrastare l’immigrazione clandestina, ovvero l’assurgere ad autorità decisionale sui temi che riguardano l’incolumità pubblica e di sicurezza urbana, ma sembra che a Rovereto nessuno l’abbia letta né applicata”. Lo dice la senatrice Michaela Biancofiore, componente della commissione bicamerale sul Femminicidio.

LEGA: VALDUGA INCAPACE DI GARANTIRE LA SICUREZZA

“Ma ve lo ricordavate lo scorso anno quando il sindaco Valduga aveva il coraggio di dire che Rovereto è una città sicura e costantemente monitorata? Accadeva dopo che il 23 agosto del 2022 il senza fissa dimora nigeriano, ora accusato del tremendo omicidio di una donna di 61 anni ieri sera, dette in escandescenze e aggredì persino le forze dell’ordine in via Benacense nella città della Quercia. Valduga ebbe il coraggio di dire “finiamola di dipingere Rovereto come un Bronx. Il territorio è sotto controllo e non abbassiamo la guardia. Lo facciamo con la serietà, la profondità di analisi e la raccolta di informazioni che sono tipici di chi vuole governare”. Il sindaco di Rovereto accusò addirittura il ministro Matteo Salvini di enfatizzare l’episodio, come se non fosse nulla di importante o peggio si preoccupasse di ricevere pubblicità negativa. La verità, invece, è sotto gli occhi di tutti. Rovereto non è una città sicura. Sono innumerevoli gli episodi segnalati dai cittadini quali furti, vandalismi, aggressioni a persone e commercianti. Ma Valduga come pensa di voler governare la Provincia autonoma di Trento se non è capace neanche di amministrare Rovereto? Vada a dirlo ai famigliari della vittima che Rovereto è una città sicura se ne ha il coraggio. Accetti un consiglio lasci perdere. Anzi si dimetta pure da sindaco perché se un primo cittadino non riesce nemmeno a percepire la mancanza di sicurezza che lamentano i propri concittadini allora è meglio che nella vita faccia altro per il bene di tutti“. Lo dichiarano in una nota il Commissario della Lega Salvini Trentino Diego Binelli e la deputata Vanessa Cattoi.