Miastenia gravis generalizzata: efgartigimod efficace a lungo


Nei pazienti con miastenia gravis generalizzata, il trattamento a lungo termine con efgartigimod si è dimostrato sicuro, ben tollerato ed efficace

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Nei pazienti con miastenia gravis (MG) generalizzata, il trattamento a lungo termine con efgartigimod si è dimostrato sicuro, ben tollerato ed efficace nel ridurre i livelli di anticorpi dell’immunoglobulina G e nel migliorare gli esiti clinici. Sono i risultati di uno studio presentato a Boston, nel corso della riunione annuale dell’American Academy of Neurology (AAN, 2023)

«Efgartigimod è un recettore Fc che ricicla le IgG, compresi gli autoanticorpi patogeni IgG» ha detto Mamatha Pasnoor, docente di Neurologia all’University of Kansas Medical Center, a Kansas City. In altre parole, il farmaco agisce abbassando i livelli degli anticorpi autoreattivi che guidano lo sviluppo della MG.

La formulazione endovenosa, dallo studio ADAPT all’estensione ADAPT+
Pasnoor e colleghi hanno valutato la sicurezza e l’efficacia a lungo termine di efgartigimod nello studio ADAPT, multicentrico, della durata di 26 settimane, randomizzato, controllato, di fase 3, condotto su 167 pazienti adulti affetti miastenia grave generalizzata, di cui 151 lo hanno portato e termine e si sono arruolati nello studio di estensione in aperto ADAPT+.

Ai partecipanti sono stati somministrati 10 mg/kg di efgartigimod per via endovenosa come infusioni una volta alla settimana per 4 settimane e sono stati valutati per i cicli successivi. I ricercatori hanno valutato l’efficacia a lungo termine utilizzando le scale Myasthenia Gravis Activities of Daily Living (MG-ADL) e il Quantitative Myasthenia Gravis (QMG) e hanno anche monitorato i pazienti sotto il profilo della sicurezza e della tollerabilità.

Pasnoor ha riferito che 145 partecipanti arruolati nello studio ADAPT+ hanno ricevuto almeno un ciclo di trattamento a partire dal gennaio 2022 e che, di questi, 111 erano positivi all’anticorpo contro il recettore dell’acetilcolina (anti-AChR-Ab+) e 34 erano negativi (anti-AChR-Ab–).

Valutazione dei benefici tramite scala MG-ADL e punteggi QMG
I dati hanno mostrato che tutti i 111 partecipanti anti-AChR-Ab+ hanno avuto miglioramenti coerenti e ripetibili alla scala MG-ADL (variazione media alla terza settimana 3 del primo = -5, considerando fino a 14 cicli) e nei punteggi QMG (-4,7, considerando fino a 7 cicli) durante ciascun ciclo, con risultati simili riportati nell’intera popolazione dello studio.

Inoltre, i ricercatori hanno riportato riduzioni ripetibili nei livelli di IgG totali (riduzione media = -55,9%; fino a 7 cicli) e dei valori di autoanticorpi anti-AChR (-56,1%; fino a 7 cicli), senza alcuna riduzione dell’albumina o aumenti della colesterolemia-LDL.

L’incidenza di eventi avversi (AE) è stata simile negli studi ADAPT e ADAPT+ ed è stata per lo più da lieve a moderata, essendo gli AE più comunemente riportati: cefalea (25%), infezione da COVID-19 (15%), nasofaringite (14%), diarrea (10%) e infezioni del tratto urinario (9%). Gli AE, ha sottolineato Pasnoor, non sono aumentati di frequenza con i successivi cicli di trattamento.

«Il trattamento» ha concluso Pasnoor «ben tollerato ed efficace nei pazienti con miastenia grave genelizzata».

La versione sottocutanea, dall’ADAPT-SC all’ADAPT-SC+
Il farmaco per via endovenosa viene somministrato tramite infusioni di un’ora nel flusso sanguigno, in cicli di quattro infusioni settimanali, con cicli di trattamento aggiuntivi somministrati secondo necessità per tenere sotto controllo i sintomi.

Con l’obiettivo di migliorare la praticità del trattamento, l’azienda produttrice ha sviluppato, dopo la formulazione endovenosa di efgartigimod già approvata, una versione sottocutanea, che può essere somministrata mediante una più agevole iniezione sottocutanea. Questa versione sottocutanea è ora disponibile per l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti. Una decisione dovrebbe essere annunciata a giugno.

La richiesta di approvazione è stata supportata dai dati dello studio ADAPT-SC, che ha confrontato la formulazione sperimentale rispetto a quella endovenosa in 110 persone con gMG. I risultati dello studio di fase 3 hanno mostrato che entrambe le formulazioni erano altrettanto efficaci nel ridurre i livelli di autoanticorpi.

La maggior parte dei pazienti che hanno completato ADAPT-SC ha scelto di entrare in uno studio di estensione in aperto, chiamato ADAPT-SC+, per continuare il trattamento con efgartigimod sottocutaneo. Questo studio, che è ancora in corso, ha incluso anche pazienti che avevano partecipato a precedenti studi condotti con efgartigimod. La maggior parte dei pazienti era positiva per gli anticorpi contro il recettore dell’acetilcolina (AChR), il tipo più comune di anticorpi che causano MG.

Nello studio ADAPT-SC+, i partecipanti sono trattati con efgartigimod sottocutaneo somministrato in cicli di quattro iniezioni settimanali secondo necessità, con almeno un mese di intervallo tra ogni ciclo, rispecchiando lo schema utilizzato per le infusioni di efgartigimod endovenoso.

Il poster presentato all’AAN 2023 ha riguardato i dati provvisori di 164 pazienti con gMG che avevano ricevuto almeno una dose di efgartigimod sottocutaneo durante ADAPT-SC+. Nel corso di un tempo mediano di follow-up di circa sei mesi, la maggior parte di questi pazienti ha ricevuto tre cicli di trattamento.

I risultati hanno suggerito che ogni ciclo di trattamento ha portato a un effetto consistente sui sintomi della malattia. In particolare, alla fine di ogni ciclo, i punteggi dell’MG Activities of Daily Living (MG-ADL), una misura riferita dai pazienti relativa alla gravità dei sintomi, erano migliorati in media di circa quattro punti. Circa un terzo dei pazienti aveva un punteggio MG-ADL di 0 o 1, suggerendo sintomi minimi, alla fine di ogni ciclo.

I punteggi di qualità della vita hanno anche mostrato un effetto coerente in ciascuno dei tre cicli di trattamento e i livelli di anticorpi sono diminuiti costantemente di circa il 60% dopo ogni ciclo. Le analisi condotte solo in pazienti anti-AChR-positivi hanno mostrato risultati simili a quelli della popolazione complessiva di pazienti.

I dati di sicurezza dello studio sono stati coerenti con i precedenti studi su efgartigimod. Gli effetti indesiderati comunemente riportati includevano reazioni al sito di iniezione come arrossamento, prurito o dolore, nonché infezioni come COVID-19 e raffreddore comune. Le reazioni al sito di iniezione, che sono state da lievi a moderate e non hanno portato all’interruzione del trattamento, hanno avuto maggiori probabilità di verificarsi nel primo ciclo di trattamento, diventando meno comuni con i cicli successivi.

«I risultati suggeriscono che il trattamento con cicli multipli di efgartigimod sottocutaneo è stato ben tollerato, senza identificazione di nuovi segnali di sicurezza» hanno scritto i ricercatori, guidati da James F. Howard, del Dipartimento di Neurologia della University of North Carolina.

Nel complesso, i risultati di sicurezza ed efficacia della formulazione sottocutanea di efgartigimod sono stati coerenti con gli studi precedenti della versione approvata endovenosa, hanno osservato i ricercatori.

Fonti:
Pasnoor M, et al. Long-term safety, tolerability and efficacy of efgartigimod in patients with generalized myasthenia gravis: Concluding analyses from the ADAPT+ study. American Academy of Neurology (AAN) annual meeting. Boston, 2023.

Howard JF, et al. Long-Term Safety, Tolerability, and Efficacy of Subcutaneous Efgartigimod PH20 in Patients with Generalized Myasthenia Gravis: Interim Results of the ADAPT-SC+ Study.  American Academy of Neurology (AAN) annual meeting. Boston, 2023.