Metastasi e ischemie, il neurologo interviene sulla morte di Purgatori


Morte Purgatori, il neurologo: “Difficile confondere le metastasi cerebrali con le ischemie”. Per la famiglia il giornalista sarebbe morto per le complicazioni determinate da una radioterapia ‘errata’

andrea purgatori

Confondere nella diagnostica una metastasi con un’ischemia è molto, molto difficile. Per conformazione delle masse, per il potenziamento che assumono con il mezzo di contrasto sono molto diverse”. Raggiunto dalla Dire (www.dire.it) il neurologo professor Giacomo Koch, direttore del dipartimento di Neuropsicofisiologia Sperimentale dell’Irccs Santa Lucia e ordinario di fisiologia università di Ferrara, risponde così alla domanda se la diagnostica nel caso di metastasi cerebrali possa lasciare zone d’ombra interpretative maggiori rispetto ad altri organi. Una circostanza assai improbabile, secondo l’esperto, soprattutto quando si tratta di più masse.

Dubbi e domande affiorano dalla vicenda della morte del giornalista Andrea Purgatori, che ha scosso per la sua velocità, e che è diventata in queste ore un caso mediatico e un’indagine giudiziaria che vede indagati il professore Gianfranco Gualdi, 75 anni, consulente radiologo del Vaticano dal 1981, insieme con Claudio Di Biasi, della sua équipe presso la clinica Pio XI di Roma.

Il sospetto dei familiari che hanno sporto denuncia è che Purgatori sia morto per le complicazioni determinate da una radioterapia ‘errata’ a cui si era sottoposto per trattare le metastasi cerebrali originate da un primario tumore ai polmoni. Sarebbe proprio la diagnosi al centro dell’indagine anche e soprattutto a fronte di una successiva TAC eseguita dal professor Alessandro Bozzao del Policlinico Umberto I che escludeva la presenza di metastasi e che in un’intervista al Messaggero parla di terapia sbagliata.

“La radioterapia- spiega Koch sottolineando quali effetti anche ‘gravi’ può dare al paziente- può dare infiammazioni acute che si controllano con dei farmaci. Il quadro di una persona con tumore ai polmoni e metastasi cerebrali- lo ribadisce- è molto grave. La radioterapia può essere palliativa per allungare la vita”.

Koch non entra nel merito della vicenda giudiziaria che ora sullo stato di salute di Purgatori vedrà, a quanto pare, un confronto a colpi di esami medici. Può succedere che “dopo le radio le metastasi si riducano e che poi sopraggiungano ischemie”. “Mentre la risonanza è più specifica per diagnosticare le ischemie, la TAC lo è per le metastasi”, precisa.

Insomma da un punto di vista squisitamente medico le due diagnosi, in due momenti diversi, potrebbero stare in piedi entrambi. Parte del dibattito ruota anche intorno alla scelta di una clinica e non di un ospedale. E a proposito di come gestire una diagnosi cosi severa che piomba addosso all’improvviso ad una persona, il neurologo raccomanda: “La second opinion, se autorevole, è auspicabile ed è sempre un aiuto anche per chi prende in cura il paziente”.