Interstiziopatia polmonare e sclerosi sistemica: uso PPI migliora sopravvivenza


L’impiego di inibitori di pompa protonica (PPI) migliora la sopravvivenza in pazienti con interstiziopatia polmonare associata a sclerosi sistemica (SSc-ILD)

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L’impiego di inibitori di pompa protonica (PPI) migliora sia la sopravvivenza complessiva (OS) che quella libera da progressione di malattia (PFS) dei pazienti con interstiziopatia polmonare associata a sclerosi sistemica (SSc-ILD).

Lo dimostrano I risultati di uno studio pubblicato recentemente su Rheumatology che, al contempo, hanno dimostrato che la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) non ha alcuna influenza sulla sopravvivenza dei pazienti con SSc o con SSc-ILD.

Razionale e disegno dello studio
La MRGE, frequentemente trattata con PPI, è una comorbilità frequente nei pazienti con SSc e alcuni dati preclinici hanno suggerito l’esistenza di uno stato infiammatorio persistente del tessuto polmonare provocato dalla microaspirazione di materiale acido di reflusso che porta ad una accelerazione della progressione dell’interstiziopatia polmonare associata.

L’obiettivo dello studio, pertanto, è stato quello di verificare se la progressione di SSc-ILD sia associata alla MRGE e sei PPI hanno un impatto sulla progressione di SSc-ILD.

A tal scopo, per studiare la relazione tra gli outcome della SSc-ILD e l’impiego di PPI o la presenza di MRGE, i ricercatori hanno condotto un’analisi retrospettiva dei dati relativi a pazienti di età pari o superiore a 18 anni residenti nel registro DNSS (German Network for Systemic Sclerosis) dal 2003 ad oggi.

L’analisi ha incluso due gruppi di pazienti. Il primo gruppo comprendeva tutti i pazienti con diagnosi di SSc o SSc-ILD e tutte le visite cliniche effettuate dopo la diagnosi iniziale. Il secondo gruppo era un sottoinsieme del primo e comprendeva tutti i pazienti con SSc-ILD e tutte le visite effettuate dopo la diagnosi di ILD.

L’outcome primario era rappresentato dalla sopravvivenza globale, definita come il tempo trascorso dalla diagnosi iniziale di SSc o SSc-ILD fino alla morte. I ricercatori, inoltre, hanno analizzato la sopravvivenza libera da progressione, definita come il tempo trascorso dalla diagnosi iniziale di SSc o ILD fino alla progressione della malattia o al decesso.

Risultati principali
L’analisi ha incluso 4.306 pazienti con SSc e 1.931 pazienti con SSc-ILD.  Di questi pazienti, il 63% con SSc e il 62% con SSc-ILD presentava MRGE.

Dall’analisi dei dati è emerso che, in entrambi i gruppi di pazienti dello studio, la MRGE non sembrava essere associata ad una minore sopravvivenza globale o libera da progressione.

Nei pazienti con SSc-ILD, tuttavia, l’impiego di PPI (98,4%; IC95% :97,6-99,3) è risultato associato ad una migliore sopravvivenza globale ad un anno, rispetto ai pazienti che non erano sottoposti a trattamento con  PPI (90,8%; IC95%: 87,9-93,8).

Lo stesso trend è stato confermato a 5 anni, con il 91,4% per gli utilizzatori di PPI (IC95%: 89,2-93,8) e il 70,9% (IC95%: 65,2-77,1) per i non utilizzatori di questi farmaci anti-acidi.
I pazienti in terapia con IPP hanno mostrato anche tassi migliori di sopravvivenza libera da progressione rispetto ai pazienti non in terapia con PPI, sia dopo 1 anno – 95,9% (IC95%: 94,6-97,3) vs. 86,4% (IC95%: 82,9-90,1), rispettivamente – che dopo 5 anni – 66,8% (IC95% : 63-70,8) vs. 45,9% (IC95%: 39,6-53,2), rispettivamente.

Riassumendo
Nel complesso, lo studio ha mostrato che “…per quanto il 63% dei pazienti con SSc e il 62% di quelli con SSc-ILD presentasse una malattia da reflusso, la MRGE non è risultata associata in alcun modo ad una riduzione della sopravvivenza globale o libera da progressione – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro”.

“Tuttavia, in presenza di SSc-ILD, l’impiego di PPI è risultato correlato ad un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza globale e libera da progressione”.
“Questi risultati – concludono i ricercatori – inducono pertanto ad ipotizzare che l’impiego di PPI, per se, possa avere effetti benefici nei pazienti con SSc-ILD”.

Bibliografia
Kreuter M, et al. Rheumatology. Anti-acid therapy in SSc-associated interstitial lung disease: long-term outcomes from the German Network for Systemic Sclerosis 2023;doi:10.1093/rheumatology/kead023