Artrite reumatoide: upadacitinib efficace con il punteggio RAPID3


Il trattamento con upadacitinib per l’artrite reumatoide si associa alla remissione riferita dai pazienti, valutata mediante punteggio RAPID3

Artrite reumatoide: in tre pazienti su 4 trattati con baricitinib si è osservata la persistenza del trattamento a 6 mesi nella pratica clinica reale

Il trattamento con upadacitinib, un Jak inibitore impiegato in monoterapia o in combinazione con DMARDcs nel trattamento dell’artrite reumatoide (AR), si associa alla remissione riferita dai pazienti, valutata mediante punteggio RAPID3 ((the Routine Assessment of Patient Index Data 3) fino a 60 settimane. Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc di alcuni trial registrativi del programma SELECT in pazienti con AR, pubblicata recentemente sulla rivista Rheumatology and Therapy, che avvalora l’affidabilità di questo punteggio di valutazione dell’attività di malattia dei pazienti basato solo sugli outcome riferiti dai pazienti (PRO).

Informazioni sul punteggio RAPID3 e obiettivi dell’analisi post-hoc 
Sia le linee guida ACR che quelle EULAR raccomandano l’adozione di un approccio di trattamento treat-to-target, finalizzato al raggiungimento della remissione o della ridotta attività di malattia (LDA), nei pazienti con AR, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. La misurazione dell’attività di malattia può essere effettuata con diversi sistemi a punteggio raccomandati dalle società scientifiche sopra citate, come il punteggio DAS28, gli indici CDAI e SDAI e, da ultimo, il punteggio RAPID3.

RAPID3 (Routine Assessment of Patient Index Data 3) è un indice di attività di malattia calcolato sulla base di 3 misure riferite dai pazienti: 1) la funzione fisica; 2) il dolore percepito; 3) la valutazione globale dello stato di salute fatta dal paziente (PtGA).

A differenza delle altre misure, che prendono in considerazione un mix di valutazioni mediche, marcatori obiettivi di infiammazione e risultati riferiti dai pazienti (PRO), RAPID3 si basa esclusivamente sui PRO, essendo un indice congiunto di Patient’s Global Assessment of Disease Activity (PtGA), dolore e funzione fisica (Functional Component of the Health Assessment Questionnaire Disability Index [HAQ-DI]) e HAQ multidimensionale (MDHAQ).

Ciascuna misura viene valutata da 0 a 10, fornendo un punteggio totale su 30: punteggi > 12 indicano un’elevata attività di malattia (HDA), > 6-12 un’attività di malattia moderata (MDA), > 3-6 LDA e ≤ 3 la remissione.
Il vantaggio derivante dall’impiego di RAPID3 è dato dalla velocità e faciità d’impiego: dato che utilizza solo i sintomi riferiti dal paziente, può essere misurato facilmente mediante le applicazioni rese disponibili dalla telemedicina, liberando i medici dalla necessità di effettuare consulti di persona in ambulatorio.

L’obiettivo di questa analisi post-hoc è stato quello di esaminare l’effetto di upadacitinib, un farmaco utilizzato con successo nel trattamento dell’AR, sul punteggio RAPID3 nei pazienti con RA.
I ricercatori hanno anche studiato la correlazione esistente tra RAPID3 e altri metodi di misurazione della gravità dell’AR, compresi i punteggi che utilizzano fattori misurati dal medico come il numero di articolazioni colpite, al fine di confermare l’affidabilità e l’utilità di questo strumento di valutazione dell’attività di malattia durante la terapia.

Disegno dello studio
Questa analisi post hoc ha incluso i dati relativi a 3.117 pazienti provenienti dai cinque studi di fase 3 randomizzati e controllati del programma di studi clinici SELECT sull’impiego di upadacitinib per l’AR: negli studi SELECT-NEXT e SELECT-BEYOND, il trattamento con upadacitinib era controllato con placebo, mentre negli studi SELECT-EARLY, SELECT-MONOTHERAPY e SELECT-COMPARE il trattamento con il Jak inibitore era messo a confronto con un “controllo attivo” (rispettivamente metotrexato, metotrexato e adalimumab).

Sono stati inclusi nell’analisi solo i gruppi di trattamento valutati a 60 settimane senza crossover terapeutico e che riportavano i dati RAPID3 degli studi.

Tutti i pazienti considerati erano adulti di età > 18 anni, con AR da moderatamente a molto attiva ed erano un misto di pazienti metotrexato-naïve, con risposta insoddisfacente a metotrexato, con risposta insoddisfacente a DMARDcs o aDMARDb.

Tutti i pazienti considerati erano stati sottoposti a trattamento con upadacitinib (15 mg o 30 mg una volta al giorno [QD]) in monoterapia o in combinazione con DMARDcs.

Sono stati calcolati i punteggi RAPID3 (costituiti da punteggi PtGA da 0 a 10 e punteggi del dolore da 0 a 10 [valutati con scale analogiche visive], oltre ai punteggi HAQ-DI moltiplicati per 3,3 alle settimane 12, 24 e 60.
Alla settimana 60 sono state valutate le percentuali di pazienti che erano andate incontro a remissione, LDA, MDA e HDA in base al punteggio RAPID3 e le variazioni medie rispetto al basale dei punteggi RAPID3.

Una diminuzione (indicativa di miglioramento) pari a 3,8 punti del punteggio RAPID3 rappresentava la differenza minima clinicamente importante (MCID).

Alla settimana 60 sono stati valutati anche i punteggi CDAI, SDAI e DAS28(CRP), la conta delle articolazioni dolenti e tumefatte (SJC/TJC28) e i livelli di CRP ad elevata sensibilità (hsCRP).
La remissione del CDAI era definita in base al raggiungimento di un punteggio  ≤ 2,8; la remissione in base al DAS28(CRP) era definita al raggiungimento di un punteggio < 2,6; la remissione booleana, invece, si cosiderava raggiunta per conte articolari TJC e SJC ≤ 1, livelli di CRP ≤ 1 mg/dl e PtGA ≤ 1.

Risultati principali
RAPID-3
I dati a 60 settimane hanno mostrato che una proporzione di pazienti compresa tra il 32% e il 52%,  naive a MTX e con intolleranza al trattamento con DMARDcs, trattati con upadacitinib 15 mg QD o upadacitinib 30 mg QD era in remissione secondo il punteggio RAPID3, con percentuali leggermente inferiori tra i pazienti con intolleranza al trattamento con DMARDb nello studio  SELECT-BEYOND (19,4 e 28,1%, rispettivamente).

Considerando anche la LDA, questa percentuale è aumentata al 47-70% nei pazienti naive a MTX e con intolleranza al trattamento con DMARDcs trattati con upadacitinib, con una percentuale ancora una volta più bassa tra i pazienti dello SELECT-BEYOND (35,8-42,1%).

Nei pazienti che erano stati sottoposti a trattamento con metotrexato nello studio SELECT-EARLY, il 27,1% ha riportato la remissione mentre il 43,6% ha riferito il raggiungimento della remissione o della LDA alla settimana 60.
Nei pazienti che erano stati sottoposti a trattamento con adalimumab (SELECT-COMPARE), il 22,3% dei pazienti è andato incontro a remissione mentre il 33,2% a remissione o a LDA.

Le percentuali di pazienti trattati con upadacitinib che hanno riferito il raggiungimento della  remissione RAPID3 alle settimane 12/14 e alle settimane 24/26 sono state rispettivamente del 14-33% e del 15-40%, in tutti gli studi.
Con il metotrexato (SELECT-EARLY), le percentuali sono state, rispettivamente, del 15,5 e del 18,3% alle settimane 12 e 26, mentre per adalimumab (SELECT-COMPARE), rispettivamente del 14,3 e del 18,8% alle settimane 14 e 26.

Complessivamente, le percentuali di raggiungimento della remissione RAPID3 alle settimane 12/14 e 24/26 sono state mantenute o sono migliorate fino alla 60a settimana.
Da ultimo, la maggior parte dei pazienti trattati con upadacitinib 15 mg QD e upadacitinib 30 mg QD (74-92%) ha riportato miglioramenti rispetto al basale nei punteggi RAPID3 alla settimana 60 che hanno superato la MCID.

Correlazione tra punteggi RAPID3 e altri indicatori di attività di malattia
I punteggi RAPID3 sono risultati altamente correlati (valori di correlazione di Spearman ≥ 0,58) con i punteggi CDAI, SDAI, and DAS28(CRP) fino a 60 settimane (p < 0,001 per tutti).

Riassumendo
In conclusione, i risultati di questa analisi post-hoc degli studi registrativi sull’impiego di upadacitinib nell’AR hanno dimostrato come l’impiego di questo Jak inibitore, in monoterapia o in combinazione con csDMARDs, si associ a miglioramenti a lungo termine di RAPID3; i risultati sono risultati coerenti sia considerando i singoli studi presi in considerazione nell’analisi che le diverse popolazioni di pazienti con AR.

RAPID3, inoltre, ha dimostrato una buona correlazione con altre misure di attività della malattia. Ciò suffraga il suo impiego per valutare l’attività della malattia e le risposte al trattamento in popolazioni diverse di pazienti con AR nella pratica clinica.

Bibliografia
Bergman M et al. Routine Assessment of Patient Index Data 3 (RAPID3) in Patients with Rheumatoid Arthritis Treated with Long-Term Upadacitinib Therapy in Five Randomized Controlled Trials. Rheumatol Ther 9, 1517–1529 (2022). https://doi.org/10.1007/s40744-022-00483-4
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